Album per i giorni di pioggia, la poesia degli ultimi attimi

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Last Updated on 11 Ottobre 2019 by Maestra Sara

Incredibilmente lirico e toccante, Album per i giorni di pioggia è uno dei libri per bambini più intensi, allegorici e complessi mai scritti e forse, proprio per questo, uno dei più belli.

Storia di un bambino disabile che ama alla follia l’ultimo giorno delle vacanze estive perché coincide con il suo compleanno (e non solo), Album per i giorni di pioggia è infatti un’intensa riflessione sul tempo, sulla memoria e sul saper cogliere il lato dolce delle cose, anche quando gli altri vedono solo l’amaro.

Se proviamo a pensare al cumulo di sensazioni che si annida in noi al momento del rientro da una vacanza (o comunque al termine di un’esperienza piacevole), ci ritroveremo rapidamente a scavare tra nostalgia, rimpianto per il tempo volato via troppo rapidamente, frustrazione dovuta al ritorno alla “routine” e volontà di far scorrere le giornate più avanti possibile, fino alla prossima pausa.

Questo accade perché, per nostra stessa natura, tendiamo a scandire il fluire del tempo in base agli avvenimenti che noi consideriamo piacevoli e a voler distillare quei pochi attimi che rendono, in apparenza, la nostra vita degna di essere vissuta a pieno.

I giorni che desideriamo vivere, che attendiamo con ansia e che ricordiamo, quando proviamo a chiudere gli occhi, appaiono spesso alla stregua di goccioline in un oceano di indifferenza, quasi come se i momenti restanti ci fossero scivolati addosso senza lasciare il segno.

Un po’ come il piccolo Harvey, il protagonista de “La casa delle vacanze” di Clive Barker (per la recensione clicca qui), vorremmo tutti poter disporre del tempo a nostro piacimento, di modo da poter “mandare avanti veloce” le grigie giornate di Febbraio e da poter riavvolgere più e più volte quel nastro delle ferie estive che da solo pare conferire senso ad un anno di fatiche.

album per i giorni di pioggia

Il piccolo protagonista di Album per i giorni di pioggia si muove in un universo emotivo del tutto in controtendenza, cercando di assaporare il piacere della fine e di fissare nella mente quei momenti felici che continueranno a dar senso alla vita anche nelle noiose giornate di pioggia.

La piccola ansia per il ritorno a scuola, la casa delle vacanze che si chiude per consentire il rientro in città, le ultime gite in riva al mare sono, in quest’ottica, momenti magici, privi di qualunque nota malinconica, in quanto parte naturale di una totalità gioconda che porta con sé una scia di speranza ben oltre la sua conclusione.

Il termine di un’esperienza è infatti il momento più prezioso dell’esperienza stessa, l’attimo che meglio immortala quanto si è appena vissuto ed è per questo che il bambino, con la sua macchina fotografica, insegue quei medesimi attimi per mostrarne la poesia, quando tutto sarà finito.

 

Album per i giorni di pioggia, una giornata particolare

Album per i giorni di pioggia si apre con l’io narrante, un bambino sulla sedia a rotelle, che spiega perché l’ultimo giorno delle vacanze estive è il suo preferito, a discapito dell’opinione generale.

La fine delle vacanze estive coincide infatti con il compleanno del piccolo e, proprio per il festeggiare il giorno tanto speciale, lo zio Ramon ha regalato al protagonista del libro una macchina fotografica.

Dopo la festicciola, si placa la pioggia che aveva condizionato la mattinata e così il bambino e le sue sorelle possono uscire a giocare, dimenticandosi in fretta di tutte quelle piccole ansie, legate al rientro a scuola, che tendono a funestare la fine dell’Estate.

Lungo tutto il corso della giornata, l’accento cade, come premesso, proprio sulla magia che avvolge quelle ultime ore speciali che precedono il ritorno alla routine ed accade così che l’ultimo bagno in mare con zio Ramon diventi il più intenso; che le bolle di sapone distraggano la mamma dalle sue attività pre-lavorative e che gli ultimi attimi passati all’aria aperta rallegrino il padre, in attesa di tornare al lavoro.

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La dicotomia tra l’”oggi” e il “domani”, segnata dalla fine dello svago e dal nuovo inizio della “normalità”,  trova una sua risoluzione proprio nella macchina fotografica donata dalla zio Ramon, grazie alla quale il bambino fissa tutti gli attimi poetici che trasformano una giornata tanto particolare, in attesa di poterli rivivere quando sarà inverno.

L’album per i giorni di pioggia che il piccolo crea pazientemente con la sua macchina fotografica servirà proprio, da un lato, ad immortalare una serie di ricordi felici e, dall’altro, a far comprendere ai familiari la ragione che ha, da sempre, portato il bambino ad amare così tanto quel giorno dell’anno.

 

Estremamente poetico e, a tratti, assolutamente commovente, Album per i giorni di pioggia è uno dei pochi libri per bambini ad essere interamente intriso di un lirismo “adulto” e di una componente emotiva difficile da spiegare a parole o da racchiudere all’interno di un insegnamento etico o didattico.

Album per i giorni di pioggia non è infatti un libro che insegna al bambino a “fare qualcosa” o a “capire qualcosa”, ma un distillato emotivo di sensazioni difficili da cogliere, se non riusciamo a relazionarle al nostro vissuto intimo.

La componente narrativa legata alla disabilità è qui del tutto accessoria e finalizzata a caratterizzare al meglio il personaggio e la sua figura; Album per i giorni di pioggia non è mai un testo sull’inclusione o sulla diversità, ma un semplice atto d’amore verso tutti quei giorni che trascorrono senza lasciare, solo apparentemente, un segno dentro di noi.

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