Last Updated on 7 Agosto 2018 by Maestra Sara
Piuttosto nota in Germania (e molto meno da noi), Bice speciale è una sorta di icona infantile protagonista di differenti avventure, accomunate dall’apparente diversità della pecora a strisce rispetto ai suoi consimili e alla ricerca di un’identità per affinità.
Ennesima variazione sul tema del bambino che cerca sé stesso nel mondo, per poi scoprirsi attraverso la pluralità, Bice speciale è un’opera piuttosto originale che rispecchia fedelmente l’ansia dei più piccoli di trovare il fatidico “posto nel mondo” e che riesce ad adattarsi alle esigenze di lettori molto giovani, in virtù di un tono leggero e giocoso che pervade l’intera opera.
Bice speciale tratta il tema dell’apparente diversità del bambino verso i suoi simili lontano dagli archetipi delle vicende legate all’esclusione sociale e all’integrazione, andando a costruire un piccolo viaggio di formazione che si svolge quasi integralmente “all’interno” della protagonista, senza che il mondo esterno risulti troppo coinvolto.
Proprio per questa ragione, Bice speciale risulta particolarmente adatta a quei piccoli lettori di 3 anni o poco meno che si trovano in cerca della loro identità e che cercano di scorgere affinità nel mondo, prima che le interazioni sociali rimettano in discussione le certezze acquisite e diano il “la” ad un nuovo percorso di crescita emotiva.
Al bambino piccolo preme infatti sapere innanzitutto quali sono le caratteristiche peculiari della sua identità e cerca spesso negli altri tratti fisici, o comportamentali, che possano dargli conferma di quelle caratteristiche che comincia a percepire in se stesso in modo del tutto consapevole.
Bice speciale è, in tal senso ,uno specchio piuttosto fedele di questa breve tappa nella vita del bambino e un valido strumento per chiarire ai nostri figli la natura di concetti, come affinità e diversità, che diventeranno cruciali man mano che il piccolo si farà sempre più grande e inizierà a guardare i suoi coetanei attraverso il filtro della sua consapevolezza.
Realizzato da Miriam Koch e racchiuso in un albo che ricorda da vicino le “strisce” dei fumetti anni ‘60 e ‘70 (sempre di strisce si parla), Bice speciale è davvero un’ottima lettura per tutti coloro che si preparano all’ingresso nella scuola di infanzia e che cercano di dare forma alla loro identità in previsione di una nuova intelaiatura sociale, molto più complessa di quella che ha fin qui contraddistinto la vita tra le mura domestica.
Bice speciale, storia di una pecora a strisce
Bice speciale è la storia di una strana pecora che, anziché essere connotata da un manto bianco e candido, si trova a possedere un’insolita colorazione a strisce bianche e rosse, il che la porta a porsi numerosi interrogativi relativi alla sua vera natura e alla conseguente collocazione nel mondo.
Ritenendo intimamente di non poter essere una pecora a tutti gli effetti, per via della sua insolita colorazione, Bice comincia infatti ad inseguire tutto quanto possieda una tinta analoga al suo manto, dando vita ad una serie di situazioni piuttosto comiche che prevedono la pecora alla caccia di mongolfiere , tende da sole e contenitori di bevande zuccherate.
Le infinite peregrinazioni di Bice portano tuttavia la pecora a perdersi all’interno di scenari urbani e a concludere le sue ricerche con un immancabile nulla di fatto, dato che, tutto quanto presenta le fatidiche strisce bianche e rosse finisce per sfuggirle o per perdere rapidamente interesse ai suoi occhi.
Nessuno degli oggetti con i quali Bice percepisce una sorta di affinità si trova infatti in grado di rispondere ai suoi quesiti e di spiegare alla pecora le ragioni che la portano ad essere tanto speciale rispetto al novero dei suoi simili.
Un bel giorno, Bice tenta la carta della disperazione e prova a salire su un treno, nella speranza che i vagoni riescano a portarla in un posto dove la natura della sua diversità verrà chiarita in modo immediato e lampante.
Dopo essersi addormentata tra i vagoni del treno merci, Bice si risveglia sulla spiaggia accanto ad un grosso faro, anch’esso dipinto di bianco e di rosso, e crede di aver finalmente trovato il suo posto nel mondo proprio accanto a quell’immensa costruzione che ricorda tanto da vicino il suo manto.
Dopo essere salita sul faro, Bice guarda la spiaggia circostante con un binocolo, osserva altre pecore intente a giocare su un prato e comprende finalmente quale è la sua intima natura, a discapito dell’anomalia cromatica che la rende tanto speciale.
Bice speciale si conclude con la pecora a strisce che trascorre le giornate giocando serena con le sue nuove amiche e che, di notte, saluta il faro e lo ringrazia per la metaforica illuminazione che le ha offerto in dono.
Bice speciale, alla scoperta del bambino
Totalmente privo di sezioni narrative dedicate all’esclusione sociale o al conflitto con i suoi simili, Bice speciale è semplicemente il racconto di una pecora che faticava a riconoscersi con i suoi simili e che indirizza il suo senso d’appartenenza fuori dal suo nucleo sociale di riferimento per poi “tornare a casa”.
In tal senso, Bice speciale è la storia di ogni bambino piccolo e della sua volontà di comprendere quale sia la natura, a fronte delle inevitabili differenze che scorge con i suoi coetanei e con il mondo degli adulti.
I bambini piuttosto piccoli tendono infatti a percepire le differenze in maniera accentuata e a scovare anomalie nei dettagli, in virtù di un’ansia di riconoscersi negli altri che li porta ad escludere tutto ciò che risulta leggermente difforme dall’idea che il piccolo si è fatto di sé.
La ricomposizione dei conflitti interiori e delle peregrinazioni dell’animo è in tal senso funzionale all’ingresso del bambino in una fase nuova; una fase in cui i bimbi capiscono quanto i dettagli risultino trascurabili a fronte della volontà di “fare gruppo” e di condividere esperienze del tutto simili.
Logicamente, Bice speciale acquista un senso ancor più marcato nel caso venga letta ad un bambino che, per via di caratteristiche comportamentali o fisiche, sia (o si senta) effettivamente speciale e “diverso” dagli altri.
Così come le pecore sono pecore (scusate la tautologia), anche i bambini non cessano mai di essere bambini a fronte di tutte le loro differenze e di tutte quelle metaforiche strisce che portano i più piccoli a ritenersi “altro” rispetto ai loro coetanei, almeno fino al giorno in cui, guardando la vita da una prospettiva diversa, finiscono per riconoscersi nei loro simili.
- Koch, Miriam (Author)