Buonanotte! Storia di sogni mancati e di troppa adrenalina

Buonanotte!

Last Updated on 5 Ottobre 2018 by Maestra Sara

Opera ideata da Jory John e Benji Davies (qui quasi esclusivamente in veste di illustratore), Buonanotte! è un divertentissimo libro rivolto ad ironizzare sulle dinamiche legate al ciclo sonno-veglia dei bambini piccoli e sulle situazioni paradossali che si vengono a creare ogni volta in cui i piccoli paiono avere delle batterie incorporate dalla ricarica perenne.

A differenza degli adulti, per i quali il sonno viene percepito non solo come una necessità fisiologica, ma anche come un sorta di sommo piacere, i bambini tendono spesso a ritenere che l’addormentamento rappresenti un’inutile parentesi alle attività ludiche e tendono a rimandare il più possibile il momento della messa a letto, salvo poi crollare all’improvviso sotto i colpi del loro orologio interno.

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Spiegare ad un bambino di 3 o 4 quanto il sonno sia un contraltare necessario alle fatiche del giorno e quanto dormire sia di per sé un’attività utile, risulta spesso un’impresa al limite dell’impossibile, dato che i suoi ricettori dell’adrenalina risultano completamente sordi di fronte alla richiesta di interrompere l’attività.

Ancor più difficile risulta spiegare ai nostri piccoli quanto per noi genitori il sonno rappresenti una sorta di liberazione temporanea dalle fatiche del giorno e quanto sia necessario lasciarci in pace, se decidiamo di chiudere gli occhi o di rilassare le stanche membra per qualche tempo.

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Buonanotte! rilegge in chiave ironica una dinamica familiare nota a chiunque abbia figli, mettendo i bambini di fronte ad un metaforico specchio, con l’intento di divertirli e di farli riflettere su quanto i sopracitati recettori dell’adrenalina possano talvolta renderli molesti e insistenti.

Intendiamoci, la lettura di Buonanotte! non vi metterà al riparo in nessun caso da tutti quei “Voglio giocare ancora!” e “Ma hai già riposato abbastanza!” che i bambini ci scagliano addosso come pietre, tutte le volte in cui ci azzardiamo a parlare di riposo, ma li farà riflettere sulla loro natura e sulla necessità di ricondurre i cicli sonno-veglia al loro alveo naturale.

 

Buonanotte! Storia di un’anatra che non voleva dormire

Buonanotte! si apre con l’immagine di un orso, evidentemente affaticato, che afferma senza mezze misure di non essere mai stato così stanco in vita sua, mentre si appresta a salire le scale verso la camera da letto in compagnia del suo peluche rosa.

Poco distante, la vicina di casa di Orso, Anatra, asserisce al contrario di non essersi mai sentita così sveglia in vita sua e decide di riversare il suo surplus di iperattività proprio sul povero orso, nel frattempo beatamente addormentandosi al calduccio del piumone.

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Anatra comincia così a stuzzicare l’orso addormentato, bussando alla sua porta per chiedergli se desidera giocare con lui a carte, guardare, un film suonare insieme, chiacchierare o (di nuovo) giocare a carte, probabilmente l’obiettivo prediletto dal pennuto in quel preciso momento.

Orso oppone una serie di netti rifiuti, cercando di spiegare ad Anatra come la sua stanchezza gli impedisca di prendere parte a qualunque attività differente dal dormire e invita gentilmente la sua vicina ad andarsene.

Proprio quando pensa che Anatra abbia compreso la situazione, orso si accorge che il pennuto sta facendo capolino dalla finestra della sua camera da letto e che lo sta di nuovo importunando, questa volta con la scusa di voler fare dei biscotti e di trovarsi, guarda caso, sprovvista di tutti gli ingredienti necessari.

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Al secco “Buonanotte!” pronunciato da orso, Anatra se ne va nuovamente, lasciando che il suo vicino si corichi a letto, sempre più seccato e persino intenzionato a cambiare dimora per non aver più il pennuto in qualità di dirimpettaia.

Come in una sorta di incubo ad occhi aperti, Orso si risveglia poco dopo con Anatra sul petto e, ormai del tutto infuriato, chiede alla sua molesta vicina come sia riuscita ad entrare e cosa voglia da lui, ancora.

Anatra si giustifica spiegando di essere entrata con la copia della chiave riservata alle emergenze perché aveva appena sbattuto il becco e, dal suo punto di vista, il ferimento rappresentava davvero una sorta di emergenza, atta a giustificare lo sgradito ingresso.

Sempre più furibondo, Orso scaccia nuovamente Anatra, la quale pare aver finalmente compreso la lezione e decide di sedersi in poltrona a leggere un racconto, salvo poi crollare addormentata dopo pochi istanti.

Buonanotte! si chiude con Orso, seduto in cucina a prepapare fatidici biscotti che afferma di sentirsi ormai sveglissimo e di aver così perso il metaforico “treno del sonno”.

Buonanotte! Una favola sul ciclo sonno-veglia

Molto divertente e apparentemente animato da ben poche pretese a livello didattico, Buonanotte! fornisce in realtà un ritratto puntuale del ciclo sonno-veglia del bambino e mostra come un calo drastico di stimoli emotivi e di adrenalina si traducano spesso in una sorta di crollo improvviso.

buonanotte! finale

Il meccanismo del sonno nei bambini piccoli funziona infatti alla stregua di un interruttore acceso-spento che “sottrae energia” all’organismo da un momento all’altro, spingendo tra le braccia di Morfeo i medesimi soggetti che, fino ad un minuto prima, saltellavano come grilli per casa.

Il rapporto tra il sonno e la veglia dei bambini piccoli funziona (spesso) esattamente come quello di Anatra e la loro iperattività temporanea difficilmente li porta a comprendere le reali esigenze di quel mondo adulto che, invece, per addormentarsi ha bisogno di quiete assoluta e di una certa dose di preparazione.

Obiettivo ultimo del libro non è tanto l’utopica alterazione di quei meccanismi biologici che da sempre definiscono i bambini, ma il raggiungimento di una condizione in cui il piccolo comprende quanto possa essere molesto e decide di rispettare quel fatidico Buonanotte! che suona sempre più come un autentico augurio.

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Buonanotte! Ediz. illustrata
  • John, Jory (Author)

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