Caro Babbo Natale… come scrivere una letterina per l’Avvento!

caro babbo natale....

Last Updated on 28 Novembre 2019 by Maestra Sara

Una delle componenti principali dell’attesa che conduce all’Avvento è rappresentata da quella fatidica letterina che invita il bambino a relazionarsi nel modo più sincero possibile con l’omone lappone dal quale dipende la sua imminente felicità.

Scrivere una letterina a Babbo Natale non equivale infatti, agli occhi dei bambini, al compilare una semplice lista della spesa, ma è un’azione che richiede sincerità, impegno, determinazione e quel pizzico di autocontrollo necessario a mettere in atto i buoni propositi affidati alla carta.

Quando il bambino scrive al suo amato Babbo Natale, compie infatti una sorta di piccola autoanalisi, nel corso della quale mette a nudo la sua natura, rivelando al destinatario le sue colpe, i suoi limiti e facendosi portavoce della volontà di migliorare il suo comportamento, come conseguenza del dono che riceverà.

letterina caro babbo natale

Ben lungi dall’essere un simpatico scherzo, una letterina di Natale è dunque parte integrante del percorso emotivo e psicologico che porta il bambino a comprendere se stesso, in previsione di un’ulteriore crescita e di una maturazione che si compirà nel corso dei 365 giorni seguenti.

La bravissima e originalissima Olimpia di Altamirano ha recentemente avuto la brillante idea di dare vita ad un albo illustrato, edito da ape junior, che estende all’ennesima potenza il percorso interiore del bambino, attraverso una lunga letterina che porta il piccolo lettore a definirsi appieno e a mettersi (metaforicamente, si intende!) a nudo di fronte al simpatico vecchietto della Lapponia.babbo natale olimpia

Animato dal consueto spirito montessoriano, Caro Babbo Natale… è infatti un (non) libro che invita il bambino a scrivere, raccontare, disegnare, chiedere e a scoprire un po’ di se, in previsione di quei doni natalizi che dovrebbero rappresentare un simpatico corollario ad un evento che non si esaurisce sotto l’albero, ma che porta in dote rinnovata saggezza e bontà (detta così, sembra un po’ uno spot pubblicitario, ma ci siamo capiti).

Nel corso della lettura, Caro Babbo Natale… chiede continuamente al bambino di parlare di sé, con la maggior sincerità possibile, di confidare a Babbo Natale quelli che sono i suoi punti di forza e i suoi lati deboli, di modo da fornire al ricevente della lettera un quadro a tutto tondo di quello stesso bambino che attende la notte della Vigilia per avere il suo dono.

Finemente illustrato e ricco di spunti, Caro Babbo Natale… si configura come un’opera unica nel suo genere, dato il suo status, perennemente sospeso tra il gioco montessoriano e il libro vero e proprio, del quale il testo mantiene la forma, con l’intento di superarne la struttura e i confini.

 

Caro Babbo Natale… proviamo a raccontarci!

Caro Babbo Natale…inizia con una letterina precompilata, con alcuni spazi mancanti che il bambino deve completare, scrivendo in prima persona o delegando (nel caso di lettori piuttosto piccoli) il compito a mamma e papà.

La prima cosa che viene chiesta al bambino è quella di definirsi a livello anagrafico e fisico, fornendo a Babbo Natale informazioni precise circa le sue generalità e provando a disegnare la sua figura, di modo che il vecchietto natalizio possa conoscere il singolo bimbo.

L’operazione successiva, richiesta al piccolo lettore, consiste in un altro disegno, questa volta collettivo, nel quale il bambino deve raffigurare la sua famiglia al completo, sotto una cornice di omini di zenzero e pan pepato.

Definiti i familiari, il lettore deve ora disegnare i suoi migliori amici e la sua casa, prima di spiegare (sempre attraverso disegno) come trascorre le sere della vigilia, in attesa che Babbo Natale compia la sua missione.

letterina a babbo natale

Successivamente, il bambino avverte il destinatario della lettera riguardo alle sue intenzioni gastronomiche per la corrente vigilia, disegnando il dolcetto che verrà lasciato in prossimità del camino per sfamare Babbo Natale e le sue renne.

Entrando nel vivo della questione, al piccolo viene richiesta una piccola confessione e di raccontare, dapprima, come si è comportato (barrando un’apposita casella) e cosa lo ha reso meritevole dei doni, prima di introdurre la nota dolente legata alla marachella commessa e al relativo pentimento.

Finita la rapida autoanalisi, il bimbo promette ora, attraverso un disegno, di migliorare ulteriormente il suo comportamento, per poi precisare che i suoi propositi non si trovano ad essere vincolati alla ricezione dei doni, ma, dato che ci siamo…

Caro Babbo Natale… si chiude dunque con la “wishlist” del bimbo, per sé stesso e per i suoi cari e con un ringraziamento anticipato per quanto riceverà, dato che difficilmente il lettore verrà deluso dal suo amato beniamino natalizio.

 

Scorrevole da leggere, ma basato su una struttura che terrà i bambini impegnati fino a pochi giorni prima di Natale, Caro Babbo Natale… è davvero un’ottima proposta per prepararsi all’Avvento e per ingannare un’attesa che risulta spesso difficilmente tollerabile agli occhi dei più piccoli; spesso maldestramente distratti da “liste della spesa” e affini.

Caro Babbo Natale.... Ediz. a colori
  • Ruiz di Altamirano, Olimpia (Author)

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