Che fatica mettere a letto papà! Alla scoperta di un mondo al rovescio

Che fatica mettere a letto papà!

Last Updated on 2 Agosto 2018 by Maestra Sara

Simpatica storia basata sul ribaltamento dei ruoli e delle prospettive, Che fatica mettere a letto papà! narra di un’improbabile odissea domestica finalizzata alla messa a letto di un genitore in grado di incarnare alla perfezione tutti gli archetipi infantili di fronte all’eventualità.

Per quanto buona parte di noi dichiari apertamente di non avere alcuna difficoltà nel mettere a letto i bambini, la realtà dei fatti è spesso profondamente differente dal nostro proselitismo di facciata e tutti noi conosciamo benissimo l’angoscia che sale non appena l’orologio inizia ad indicare le 9 di sera (o le 10, a seconda delle abitudini).

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Mettere a letto un bambino di età compresa tra i 3 e i 5 anni è un’impresa quasi disperata, non soltanto perché il piccolo percepisce ancora il sonno alla stregua di un’inutile parentesi tra le sue attività ludiche preferite, ma anche perché i bambini sanno benissimo che ogni resistenza porterà in dote un surplus di coccole e attenzioni imprevisto.

Comprendendo alla perfezione l’agitazione che pervade i genitori al momento della messa a letto e l’importanza dell’operazione agli occhi di mamma e papà, il bambino mette in atto cioè una sorta di piccolo ricatto, accettando di andare a dormire, ma solo alle sue condizioni e solo al termine di un’estenuante trattativa.

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Anche quando sta per crollare dalla stanchezza, il bambino sa perfettamente come piegare la volontà dei suoi genitori alle sue esigenze e prova a prendere mamma e papà per sfinimento, ottenendo la lettura di una storia, un po’ di compagnia e numerose attenzioni extra, in cambio di una resa finale inevitabile.

Sulla base di questi presupposti, si instaura tra le mura domestiche una serie di teatrini piuttosto improbabili, in cui le fatidiche espressioni “ancora una “ e “l’ultima, ti prego” diventano le attrici protagoniste di una commedia in salsa tragicomica.

Che fatica mettere a letto papà! coglie alla perfezione tutti i cliché della proverbiale messa a letto, ma li rappresenta da una prospettiva spiazzante per il bambino, portandolo ad immaginare come sarebbero le sue serate se fosse lui a dover compiere la titanica impresa di fare addormentare suo papà.

 

Che fatica mettere a letto papà! Un mondo capovolto

Raccontato interamente dal bambino protagonista del libro, Che fatica mettere a letto papà! si apre con la considerazione che il genitore dell’io narrante è grande e forte, ma tutte le sere si comporta in modo infantile, ripetendo a più riprese di non volerandare a letto.

Per convincere il papà ad andare a letto, il bambino tenta allora di far presa sulla sua parte razionale, spiegandogli pazientemente come il sonno risulti funzionale al riposo e come l’indomani ci si debba alzare presto; ragione in base alla quale la messa a letto garantisce il necessario tempo per recuperare le energie perdute durante la giornata.

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Completamente sordo di fronte alle nobili motivazioni del bimbo, il papà inizia allora a saltare per casa e a mettere in scena una serie di capricci illogici e irrazionali.

Poco propenso a rincorrere il papà per tutta la casa, dato l’orario e la stanchezza che avanza a grandi falcate, il bambino rispolvera quindi l’artificio della storia, invitando il genitore a sedersi sulle sue gambe per udire una (e una sola!) narrazione prima di coricarsi.

papà letto libro per bambiniAlla lettura della storia, seguono, secondo il più classico degli schemi, suppliche di varia natura legate alla reiterazione della lettura e promesse a vuoto legate alla fatidica “ultima volta”.

Mosso a compassione, il bambino racconta al papà un’altra storia, ma, ovviamente, neanche quell’ulteriore lettura è sufficiente a lenire i capricci paterni.

Recuperata la sua autorevolezza, il bambino mette allora a letto il papà piangente e si corica a sua volta, salvo venire richiamato poco dopo dal padre che gli chiede se può dormire un po’ con lui.

 

Ormai sospeso in un regno di confine a metà tra lo sfinimento e la compassione, il bambino accetta di fare compagnia al suo papà e veglia così sul suo addormentamento, andandosene in punta di piedi non appena il genitore pare ormai destinato alle braccia di Morfeo.

Tuttavia, nel momento stesso in cui il bimbo sta per spegnere la luce, papà implora di lasciarla accesa, fino al compromesso finale che prevede la luce del corridoio accesa e il bambino finalmente vittorioso.

 

Che fatica mettere a letto papà! tra ironia e rassegnazione

Davvero spiritoso e curato, Che fatica mettere a letto papà! propone una rilettura in chiave ironica delle più comuni dinamiche domestiche, con l’intento di far divertire i bambini e di lenire un po’ quella rassegnazione che ci pervade al momento della messa a letto.

Specifico da subito che la lettura di questo albo, realizzato da Caroline Saudo e K. Di Giacomo, non vi metterà al riparo dai capricci serali e che è altamente improbabile che il bimbo, vedendosi nello specchio capovolto, venga illuminato dalla grazia divina e si rechi a letto spontaneamente.

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Tuttavia, la lettura di Che fatica mettere a letto papà! resta vivamente raccomandata perché aiuta i giovani lettori a ridere di loro stessi e a guardarsi all’interno, assumendo una prospettiva inedita.

Leggendo Che fatica mettere a letto papà! il bimbo ritrova sé stesso e suoi fastidiosi capricci serali e coglie in pieno l’ironia che pervade il libro in ogni pagina e che stimola la sua mente e il suo spirito critico.

Utile per stemperare un po’ la tensione che precede la messa e letto e per far riflettere i piccoli sulle fatiche compiute dai genitori, Che fatica mettere a letto papà! si adatta dunque a diventare un’ottima storia da leggere prima dell’addormentamento, purché la si legga una volta sola e senza troppi “ancora una” e “l’ultima, ti prego”.