Chi vuole essere mio amico? Storia di un’amicizia speciale

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Last Updated on 16 Ottobre 2019 by Maestra Sara

Fiaba classica a tutti gli effetti (seppur in veste moderna), Chi vuole essere mio amico? è un breve racconto che conduce il bambino alla scoperta dell’origine, palesemente mitologica, di un fenomeno ormai acquisito come dato di fatto, fin dalla primissima infanzia.

Facendo leva su quella componente fiabesca che ricalca proprio la struttura del mito, Chi vuole essere mio amico? illustra le ragioni che hanno portato, nei secoli, il cane a diventare il proverbiale “miglior amico” dell’uomo e a dare vita ad un legame indissolubile, che il bambino tende a percepire come naturale, in virtù di infiniti esempi presenti nel corso della sua quotidianità.

Esattamente come la mitologia (di qualunque natura e di qualunque origine), la breve fiaba costruisce un racconto fantastico, volto a spiegare fenomeni reali, all’interno del quale si cela un breve insegnamento morale che giustifica la natura stessa del componimento.

amico uomo cane

Nello spiegare le ragioni del legame tra uomo e cane, Chi vuole essere mio amico? riesce ad inserire una piccola componente didattica, legata ad amicizia e accettazione, che rende la fiaba immediatamente riconoscibile e gradevole agli occhi dei piccolo lettore, in quanto prossima alla sue problematiche.

La volontà di dipingere il cane come un essere solitario, alla ricerca di amici e perennemente inadeguato, porta da subito il bambino ad immedesimarsi nel protagonista della storia, a farsi portavoce delle sue istanze emotive, di modo da vedere un po’ di se stesso in quel simpatico quadrupede, così desideroso di fare amicizia con qualcuno disposto ad accettarlo per quello che è.

Una volta scorporato dalla sua dimensione fiabesca e mitologica, Chi vuole essere mio amico? si trasforma in una bellissima storia sull’amicizia (per l’articolo a tema, clicca qui), che invita il bambino a cercare, senza mai perdere la speranza, spiriti affini al suo e persone in grado di comprenderlo, guidarlo e infine accettarlo ed amarlo.

Ovviamente, la reale origine del fenomeno indagato dal libro (il legame tra uomo e cane) possiede una natura del tutto differente da quella della fiaba, senza che la palese e immediata natura fantastica del racconto ne sminuisca la valenza.

L’ideale sarebbe, dopo aver letto il libro ai bambini, cercare di giustapporre la narrazione storica a quella fiabesca, di modo da chiarire al piccolo le reali ragioni che hanno portato i canidi ad avere una natura domestica e di chiarire, al contempo, l’intima ragion d’essere della fiaba e del mito.

Affiancando le due linee narrative, il bambino (soprattutto se grandicello) apprende subito le ragioni che portano la fiaba ad essere tanto suggestiva, seppur completamente priva di una valenza realistica, ed impara ad amare le narrazioni fantastiche per quello che sono, senza necessariamente andare a caccia di riscontri nel mondo empirico.

 

Chi vuole essere mio amico? Una fiaba a quattro zampe

Illustrato da Raffaella Bolaffio, Chi vuole essere mio amico? prende il via con il racconto di un cane (giustamente definito come “Il” cane, in riferimento all’intera specie) che dimora da solo dei boschi, annoiandosi al punto di decidere di partire alla ricerca di un amico.

Dopo una breve ricerca, il cane incontra una pecora, alla quale chiede subito se desidera vivere insieme a lui, ottenendo una risposta positiva.

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La brevissima convivenza entra tuttavia in crisi la notte seguente, quando il cane inizia ad abbaiare (a causa di un imprecisato rumore), facendo inferocire la pecora; non tanto per il sonno interrotto, quanto per la paura che l’abbaiare del cane possa attirare l’attenzione del lupo.

Scacciato e nuovamente solo, il cane va a cercare proprio il lupo, con il quale cerca di instaurare un sodalizio più fecondo, credendo che il suo inevitabile abbaiare notturno non rappresenti un problema per un animale tanto forte e sicuro di sé.

E, invece, la notte seguente si ripropone il medesimo schema, con il lupo che scaccia il cane perché il rumore prodotto potrebbe attirare l’orso fin dentro la sua tana.

La stessa identica sequenza si ripete con l’orso, pronto a scacciare il povero cane, questa volta per la paura dell’arrivo dell’uomo.

Arrivato all’ultima spiaggia, il cane prova a fare amicizia con l’uomo, ritenendolo il vertice della piramide animale e pensando, di conseguenza, che nulla avrebbe potuto spaventarlo al punto di percepire i suoi latrati notturni come una minaccia alla sua incolumità.

Infatti, quando il cane abbaia, la notte seguente, il suo nuovo padrone, anziché scacciarlo, lo nutre e lo educa a non abbaiare, coronando quel rapporto d’amicizia appena sbocciato con la fiducia reciproca.

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Ideale anche per la lettura autonoma, rivolta a tutti quei bambini che hanno appena iniziato a cimentarsi con il carattere corsivo, Chi vuole essere mio amico? è davvero un bel libro, ricco di spunti di riflessione e di momenti divertenti, che porteranno il bimbo a riconoscersi in una storia piuttosto aderente al suo vissuto.

Il cane-bambino è infatti lo specchio delle ansie infantili e di quella paura di non venire accettati che trovano spesso risoluzione e conforto nella letteratura per l’infanzia; un po’ come i nostri dubbi trovano risposta in quelle fiabe e in quei miti che ci fanno apparire più gradevole e poetica la realtà empirica.

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