Last Updated on 20 Maggio 2019 by Maestra Sara
Opera “minore”, ma solo in apparenza, del genio assoluto Leo Lionni (per la monografia, clicca qui), Cornelio è un libro profondo e denso di significato, che porta il lettore a misurarsi con una dimensione adulta dell’essere e della percezione che abbiamo del mondo.
Quasi una variante per bambini del celeberrimo mito della caverna di Platone, il coccodrillo Cornelio rappresenta l’archetipo del filosofo-liberatore che, grazie alle sue abilità e alla capacità di “guardare oltre”, conduce i suoi simili verso un’elevazione morale e verso un cambio di prospettive, altrimenti impossibile.
Esattamente come il filosofo, Cornelio non si bea passivamente delle sue abilità e non si rinchiude in una metaforica torre dorata, ma vuole, al contrario, imparare sempre di più, nel tentativo di riuscire a portare i suoi simili ad acquisire nuove abilità e a concepire la loro prospettiva abituale come una contingenza e non come una necessità.
Infinitamente più difficile da parafrasare e spiegare che da leggere ai bambini (la storia è davvero agevole e scorrevole!), l’opera di Leo Lionni può logicamente venire fruita a più livelli, grazie ad una struttura narrativa che rende la storia amabile e godibile anche in assenza di riflessioni troppo complesse.
Come tutte le opere di Leo Lionni, anche Cornelio parla infatti al bambino (e all’adulto), secondo un duplice linguaggio che mira, da un lato, a provocare nel lettore emozioni autentiche e, dall’altro, a far riflettere su quanto appena letto e appreso.
Prima ancora di portare il bambino ad operare una semplice ed embrionale riflessione sul concetto di abilità e prospettiva, la storia rivela cioè il suo significato ad un livello squisitamente emotivo, mettendo in scena il consueto simpatico carnevale animalesco, che colpisce dritto al cuore dei giovani lettori.
Oltre ad essere autentici trattati di filosofia per bambini e intense riflessioni sulla natura umana e sulla sua identità, i libri di Lionni si compongono di vicende comiche, appassionanti e intense, di fronte alle quali i lettori difficilmente restano indifferenti, anche quando il significato intimo della narrazione pare scivolare tra le dita.
Una volta limate le premesse, Cornelio resta a mio avviso una delle opere più riuscite del grande artista italo-olandese, seppur una delle meno note, per via di scelte iconografiche assolutamente comiche (i coccodrilli che pendono dai rami sono davvero spassosi!) e di una semplicità di linguaggio che rende la storia agevolmente fruibile anche ai neofiti della lettura.
Cornelio, storia di un coccodrillo anomalo
Nel momento in cui le uova di coccodrillo si schiudono e i cuccioli cominciano ad avanzare a gattoni, c’è un coccodrillo che riesce, stranamente, a camminare in posizione eretta, quasi antropomorfa.
Crescendo, Cornelio riesce ad affinare la sua particolare abilità e spiega ai suoi simili come la posizione eretta gli consenta di vedere cose che nessun coccodrillo ha mai visto prima, dato che l’elevazione gli permette di guardare oltre quei cespugli che definiscono e limitano il campo visivo degli altri coccodrilli.
Tuttavia, l’abilità di Cornelio pare non entusiasmare affatto gli altri coccodrilli; i quali non riescono a comprendere dove risieda il vantaggio pratico della differente prospettiva e non danno alcun segno di voler emulare o capire il protagonista della storia.
Stufo di ricevere risposte laconiche ed evasive ogni volta che prova a relazionarsi con il suo gruppo sociale, Cornelio decide, un bel giorno, di andarsene dalla sua palude per esplorare il mondo e trovare qualcuno interessato alle sue abilità.
Dopo una breve peregrinazione, Cornelio incontra una scimmia e “attacca subito bottone” con lei, mostrandole la sua capacità di stare eretto.
Per tutta risposta, la scimmia si mette a teste in giù e spiega a Cornelio che lei riesce a rimanere immobile in questa posizione e guardare il mondo sottosopra; inoltre, la scimmia si appende ad un ramo con la coda, rivelando un’ulteriore abilità.
Saggio come solo le persone aperte di mente possono essere, Cornelio comprende subito il vantaggio di poter assumere un’altra prospettiva e chiede alla scimmia di insegnargli a stare a testa in giù e ad appendersi i rami.
Terminato con successo il suo addestramento, Cornelio torna dai suoi simili e racconta loro delle mirabilanti cose che ha imparato durante il suo breve viaggio, non ottenendo, come di consueto, alcun riscontro positivo o forma di interesse alcuna.
Quando Cornelio decide di allontanarsi dalla palude per la seconda volta, si volta indietro a guardare i suoi simili e vede, con stupore e gioia, che gli altri coccodrilli stanno cercando di rimanere a testa in giù, aiutandosi l’un l’altro.
Cornelio, un elogio della filosofia per bambini
Come premesso, Cornelio rappresenta l’archetipo del saggio che, conscio delle sue potenzialità, cerca di trasferire le sue competenze ai suoi simili per aiutare gli altri ad aprire metaforicamente la loro mente.
Come un vero filosofo, Cornelio è consapevole dei suoi limiti e sa perfettamente di poter imparare qualcosa dagli altri, divenendo umile di fronte a coloro che mostrano abilità diverse e fidandosi dei suoi nuovi maestri.
La lettura di un libro come Cornelio in età infantile può aiutare i più piccoli a comprendere il valore della filosofia, intesa come strumento di liberazione, e a spingerli a divenire maestri e allievi dei loro simili.
Proprio il mutuo trasferimento di competenze e abilità diviene, agli occhi di Lionni, uno strumento di salvezza per l’intera specie e il modo migliore per elevare il nostro sguardo oltre quei cespugli che ci sembrano infiniti solo finché non decidiamo di alzarci in piedi.
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