Last Updated on 8 Maggio 2018 by Maestra Sara
Estremamente semplice e didascalico, Faccia Buffa è uno di quei libri (davvero azzeccati) che si rivolgono ad un pubblico di bambini collocati in nella fase prelinguistica (o subito dopo), con l’intento di migliorarne l’espressività non verbale.
Se quasi tutti i bambini imparano fin dai primi mesi a riconoscere un volto sorridente e a sorridere di rimando, intorno all’anno e mezzo l’apprendimento delle prime parole si accompagna ad una rinnovata volontà di migliorare ed ottimizzare la mimica facciale.
Comprendendo la limitazione della propria sfera linguistica (in perenne evoluzione, ma ancora distante dal coprire a pieno la variegata gamma delle sue emozioni e dei suoi bisogni), il bimbo intuisce come il suo volto possa agevolmente sopperire alla problematica ed inizia ad assumere ben precise espressioni mirate.
Fatta eccezione per casi limite, legati ad esempio alla proverbiale volontà di trattenere il respiro per ottenere qualcosa, il bambino apprende cioè che le decine di muscoli che compongono il suo viso possono aiutarlo a farsi comprendere in modo chiaro e diretto e che, per contro, gli altri volti rivelano un mondo emotivo tutto da scoprire.
Cercare di istituire un dialogo muto con bambini di età inferiore ai tre anni (volendo anche dopo, ma solo con finalità ludiche) può essere un’attività molto istruttiva, perché, oltre a far divertire “come un matto” il bambino, può insegnare a stabilire una corrispondenza univoca tra le espressioni facciali e i loro significati.
Privo di pretese altisonanti o di secondi fini morali, Facia Buffa è esattamente una sorta di manuale delle basilari emozioni e delle espressioni facciali che le denotano, strutturato per aiutare il bimbo a capire cosa significa una data posizione della bocca, delle sopracciglia, una fonte corrucciata o una particolare inclinazione dell’arcata sopraccigliare.
in caso abbiate figli di età compresa tra l’anno e i tre anni, Faccina Buffa potrà agevolmente divertire i piccoli e far loro scoprire un mondo di significati e significanti, non sempre così intuitivo ed immediato.
Faccia Buffa, alla scoperta della mimica facciale
Provvisto di una trama esilissima e di un intreccio narrativo ridotto all’osso, come premesso, Faccina Buffa non è altro che una raccolta di tavole illustrate che abbinano ben precise espressioni del volto di un bambino a determinate situazioni, prese come ipotetico movente delle emozioni che avrebbero potuto produrre le suddette faccine.
Realizzato e illustrato da Nicola Smee, Faccia Buffa si compone infatti di una serie di coppie di tavole, in cui (a destra) viene presentato un bambino piuttosto piccolo alle prese con una determinata attività e (a sinistra) una sorta di fototessera con didascalia atta a mostrare il significato della faccia corrispondente.
Nella prima coppia di tavole viene presentato, per intenderci, il “nostro” bambino che gioca a palla con un cane e che viene, successivamente, associato alla “faccia felice” prodotta dalla situazione ludica.
Proseguendo nella lettura, il nostro bambino incontra un orso e diventa così sorpreso (e ci credo!), per poi sfociare nella tristezza quando l’orso gli ruba la palla (persino il cane piange), lasciare che la rassegnazione lasci il posto alla rabbia mentre l’orso si allontana e così via.
Ovviamente, la “storia” è munita di un lieto fine e si conclude con l’orso che ritorna in compagnia dei suoi cuccioli, riporta la palla al bimbo ed inizia un’improbabile partita tra umani e animali.
L’ultima copia di tavole riassume le espressioni facciali incontrate nel corso della storia, ora senza contesto, e mostra un piccolo specchio che invita il bimbo ad osservarsi mentre cerca di fare più facce buffe possibile.
Grazie al finale “a sorpresa” (che poi tanto a sorpresa non è, dato che la presenza dello specchio è annunciata in copertina), Faccia Buffa si trasforma quindi in una sorta di libro interattivo che invita i giovani lettori all’azione dopo aver fornito loro le nozioni utili ad esercitare la mimica facciale.
Se infatti l’opera appare inizialmente come vincolata alla sua esilissima trama, proprio il piccolo glossario finale ne rivela i palesi intenti didattici e mostra come la storiella fosse funzionale a contestualizzare il messaggio che si voleva veicolare.
Inoltre, la capacità di introdurre la mimica facciale come se fosse un gioco rende conto della natura stessa delle espressioni buffe del bambino, dato che “mimica” e “mimesi” hanno uguale radice e che, dunque, fare facce strane equivale per il piccolo a giocare a “essere qualcun altro”.
In sostanza, quando il bambino assume espressioni facciali inconsuete è come se fingesse di essere altro da quello che è abitualmente e lo cosa lo porta a rafforzare la consapevolezza di sé stesso e della sua natura, come spesso accade per contrasto.
Perché Faccia Buffa aiuta i bambini a familiarizzare con il loro volto?
Più che per la trama, funzionale solo a mostrare una certa consequenzialità tra i sentimenti, Faccia Buffa si rivela un’ottima lettura per bambini molto piccoli in virtù della sua capacità di porsi come primo glossario emotivo.
Grazie alla semplicità delle tavole e delle situazioni rappresentate (comprensibili anche ai piccolissimi), il libro riesce infatti ad offrire agevoli delucidazioni a tutti coloro che hanno intuito il potenziale espressivo del loro volto, ma che non si trovano pienamente in grado di orientarsi in quella selva di significati che il volto umano porta in dote.
Premesso che il libro può essere letto anche oltre (male non fa di sicuro), Faccia Buffa si rivolge quindi in modo esplicito a quei bambini che intendono integrare le carenze linguistiche o sopperire ad un vocabolario ancora scarno con le infinite potenzialità offerte dalla mimica facciale.
Considerato molto divertente da tutti i bambini intorno ai due anni d’età (quelli che generalmente ridono a crepapelle davanti ad un’espressione buffa), l’opera integra, senza sovrapporsi, il processo di apprendimento individuale, in termini di semantica facciale, e può svolgere un ruolo positivo nello stimolare il piccolo a ricorrere al suo volto per esprimere le sue emozioni.
Tranquillamente inseribile nel novero dei migliori libri per bambini di 2 anni, in virtù della sua capacità esplicativa e della totale assenza di pretese o intenti troppo marcati, Faccia Buffa può essere un utile e piacevole passatempo per tutti quei bambini che iniziano ora a comprendere l’immenso potere del loro volto e gli effetti che si possono magicamente ottenere, semplicemente muovendo la muscolatura facciale.
- Smee, Nicola (Author)