Last Updated on 27 Aprile 2023 by Maestra Sara
Per quanto spesso misconosciuto all’immaginario occidentale, il mondo delle fiabe est europee è ricco di suggestioni e di tradizioni che, in parte, si sono fuse a quelle che ci risultano più familiari.
Oltre a personaggi di derivazioni russa, ormai ampiamente noti in tutto il mondo (si pensi a Masha e Orso o alla strega Baba Yaga), l’immaginario fiabesco dell’est possiede un indiscutibile fascino, legato a tradizioni antichissime che sono state rielaborate nel corso dei secoli per dare vita ad una serie di racconti quasi sterminata.
Spesso frutto di leggende slave o scite, le fiabe dell’est rappresentano un genere letterario che è riuscito a sopravvivere all’usura del tempo, creando archetipi e luoghi letterari che si sono spesso incrociati con quelli presenti nella fiaba occidentale, soprattutto di derivazione nordica.
Ricche di boschi, foreste e immense steppe, le terre dell’est Europa rappresentano quasi la naturale prosecuzione di quegli scenari nordici in cui si sono generate fiabe e leggende, in seguito destinate a diventare popolari ad ogni latitudine.
Al pari della fiaba nordica, la fiaba est europea trova infatti nella presenza di una natura misteriosa e solo apparentemente ostile l’elemento centrale di una serie di narrazioni che trova proprio nello scenario naturale una sorta di misterioso protagonista.
La natura nella fiaba est europea è centrale non solo nel definire lo scenario in cui i personaggi della narrazione si muovono, ma proprio in quanto elemento focale di quel medesimo Destino dal quale dipende la buona riuscita di un’impresa.
Senza la Natura, l’eroe (o l’eroina) della fiaba est europea è abbandonato a se stesso, dal momento che solo la piena comprensione degli elementi naturali e la comunione con il regno vegetale (o animale) permetterà di portare a termine l’arduo compito che origina la vicenda.
Per lo più contraddistinte dal classico “happy ending”, a differenza di quelle giapponesi, le fiabe dell’est propongono dunque una trasposizione letteraria del binomio uomo-natura che rappresenta il fulcro di numerose filosofie e di numerose meditazioni.
Nel comporre questa selezione, ho cercato di spaziare il più possibile tra le differenti tradizioni fiabesche provenienti dai Paesi “ad est della cortina di ferro”, cercando di fornire uno spettro, il più ampio possibile, della narrativa per l’infanzia dell’est europa.
Le fiabe che ho personalmente selezionato, tradotto e adattato alle esigenze linguistiche di un lettore del Ventunesimo Secolo si pongono dunque come un viaggio ideale ad est, privo di alcun filo conduttore diverso da quello della componente geografica. Dai draghi dei Balcani, fino ai diavoli delle steppe russe, il percorso letterario che ho tracciato si basa sulla ricerca delle peculiarità di ogni territorio incluso nella raccolta e sulla scelta di una (o più fiabe) in grado di definire le caratteristiche salienti della nazione rappresentata.
Ai lettori più “navigati” capiterà senz’altro di imbattersi in intrecci narrativi a lui familiari, dato che, come premesso, la tradizione est europea possiede numerosi punti di contatto con quella occidentale e con quella mediorientale.
Altre narrazioni risulteranno, per contro, del tutto inedite e basate su principi narrativi distanti dalla cultura e dai topoi letterari che percepiamo come familiari.
Soprattutto in un periodo storico in cui l’est risulta insanguinato da orrendi e drammatici conflitti fratricidi, la riscoperta di antiche tradizioni può essere utile a capire l’identità dei popoli e le loro rispettive identità, in un’ ottica di mutuo ascolto e di reciproca comprensione.
Adatte a bambini di età superiore ai cinque anni o ad un pubblico adulto, volenteroso di calarsi nelle atmosfere magiche delle terre dell’est, la presenta raccolta di ripropone dunque la scoperta di antichissime narrazioni, in grado di allietare generazioni di bambini e di resistere all’usura del tempo e dei conflitti politici.
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