Fiabe Nordiche: Il lupo mannaro (Svezia)

Last Updated on 8 Novembre 2022 by Maestra Sara

C’era una volta un re che regnava su una landa sterminata. Aveva una sposa e un’unica figlia. La bimba era la gioia dei suoi genitori, che l’amavano più di ogni altra cosa al mondo e che sognavano di potersi prendere cura di lei finché non fosse stata grande abbastanza da provvedere a se stessa.

Prima che la bambina potesse diventare adulta, tuttavia, la regina si ammalò gravemente e morì. Non è difficile immaginare la profonda tristezza che sconvolse l’intero reame; non solo all’interno del castello reale, ma in tutta la vastissima landa sulla quale la coppia aveva saggiamente regnato. Il re decise che non si sarebbe mai più risposato e che avrebbe dedicato tutto l’amore che aveva nel cuore alla piccola principessa, sua figlia.

Il tempo passava, la bambina si faceva ogni giorno più alta e più bella, mentre suo padre si occupava di soddisfare tutti i suoi desideri, al punto che a palazzo prestavano servizio numerose damigelle, il cui unico compito era quello di obbedire agli ordini della principessa.

Tra le damigelle, vi era una donna che era stata un tempo sposata e che aveva due figlie: l’ancella era molto sveglia, abile con le parole, di bell’aspetto e con una pelle soffice come la seta.

Per quanto fosse amata e rispettata, la damigella era profondamente malvagia nel cuore; un animo cattivo, capace solo di elaborare macchinazioni e falsità.

Per cui, quando la regina morì, la donna cercò di escogitare un piano per sposare il re, per diventare regina a sua volta e per fare in modo che le sue due figlie guadagnassero il titolo di principesse.

Proprio con questo intento, la donna riuscì a conquistare le simpatie della principessa, adulandola di continuo, riempiendola di complimenti ed instillando il lei l’idea che il re sarebbe stato più felice con una donna al suo fianco. La damigella era tanto abile con le parole che, entro breve, la principessa si convinse del fatto che avesse ragione ed iniziò a chiedere alla dama quali caratteristiche avrebbe dovuto possedere, secondo lei, la nuova sposa di suo padre.

La damigella rispose: “Non è compito mio dare consigli in merito, ma sono certa che il re dovrebbe scegliere come regina una donna in grado di essere gentile con la sua figlia adorata. Per quanto ne so io, se fossi tanto fortunata da essere la prescelta dal sire, tutti i miei pensieri sarebbero rivolti alla principessa, al punto che, se lei dovesse avere le mani sporche, ordinerei ad una delle mie figlie di lavargliele e asciugargliele delicatamente.”

Questo e molto altro, la damigella raccontò alla figlia del re e la principessa le credette, come fanno i bambini di fronte ad una storia che li appassiona.

Da quel giorno, la piccola principessa non diede tregua a suo padre e gli chiese continuamente di sposare la damigella. Il re non aveva alcuna intenzione di sposare quella donna, ma la figlia insistette talmente, che un giorno il sovrano esclamò: “Se la cosa ti rende tanto felice, acconsentirò a queste nozze, contro la mia volontà. Ma ad una condizione.”

Quale condizione?” domandò la principessa.

Se mi sposerò di nuovo,” spiegò il re, “sarà solo per via delle tue incessanti richieste. Ma tu devi promettere che, se non sarai soddisfatta della tua nuova matrigna o delle tue sorellastre, non verrai a lamentarti con me. Che le mie orecchie possano non udire uno solo dei tuoi lamenti!”

La principessa promise e si accordarono affinché il re sposasse la cortigiana e facesse di lei la nuova regina di quelle terre sterminate.

Più il tempo passava, più la principessa diventava incredibilmente bella, mentre le due figlie della nuova regina erano piuttosto bruttine e malvage, al punto che nessuno degnava loro di considerazione.

Non c’è da sorprendersi che molti principi giungessero da est e da ovest per chiedere la mano della bellissima principessa e che, al contempo, nessuno di loro mostrasse interesse verso le figlie della nuova regina.

Questo rendeva furiosa la matrigna, ma, come di consueto, la donna riusciva a celare perfettamente la propria collera e a mostrarsi gentile e sorridente come sempre, benché il suo cuore stesse ribollendo.

Tra i numerosi pretendenti, c’era il giovane figlio di un re che proveniva da una terra lontana. Era forte e coraggioso e, siccome amava la principessa in modo puro e spassionato, lei accettò la proposta di diventare sua moglie.

La regina osservò la cerimonia di fidanzamento con occhio torvo, perché le sarebbe piaciuto che quel principe prendesse in moglie una delle sue due figlie.

Quando il nemico entrò nelle terre del regno, costringendo il re a partire per la guerra, la regina vide un’opportunità di riscatto nel conflitto appena scoppiato.

Proprio durante la lunga assenza del re, la regina mostrò il suo vero volto, facendo comprendere alla principessa che tipo di matrigna era davvero. La regina divenne dura e crudele con la figlia del re, abbandonando rapidamente quella finta gentilezza e quelle premure che l’avevano aiutata a conquistare il cuore della piccola. Non passava giorno in cui la regina non minacciasse e spaventasse la principessa con l’aiuto delle due sorellastre. Il nobile principe, fidanzato della principessa, si trovava in una posizione persino più scomoda. Era infatti andato a caccia una mattina e aveva smarrito la via, senza riuscire a trovare i suoi compagni di battuta. Mentre era disperso nel bosco, la regina diede sfogo alle sue arti magiche e lo tramutò in un lupo mannaro, costretto a vagare in eterno sotto quelle feroci spoglie.

Quando scese la sera e il giovane non tornò al castello, la principessa fu pervasa da profonda tristezza nel vedere i suoi compagni di caccia fare ritorno senza di lui…..

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