I tre piccoli gufi: un classico moderno denso di significati

I tre piccoli gufi

Last Updated on 7 Giugno 2018 by Maestra Sara

I tre piccoli gufi rappresenta un mirabile esempio di quanto una storia illustrata per bambini possa risultare in apparenza semplicissima, quasi didascalica, ma aprire al contempo interi universi emotivi al piccolo lettore, volenteroso di entrare nei profondi meandri celati della breve storia.

Considerato unanimemente un classico di settore, I tre piccoli gufi cela infatti, sotto le spoglie di una semplicissima (e un po’ ripetitiva) storiella, una serie di chiavi di lettura che, se interpretate in modo corretto, riusciranno ad agire sulla sfera del bambino e ridefinire nella sua mente il suo ruolo e quello dei genitori, cementando la fiducia nell’adulto.

La semplicità della narrazione, superbamente illustrata, è infatti funzionale alla creazione di una sorta di specchio emotivo, in cui il bambino vede agevolmente sé stesso, le sue paure, le sue angosce e quell’inevitabile timore del distacco che contraddistingue l’ingresso del piccolo in una sfera sociale più ampia rispetto a quella rappresentata dalla dimora.

Leggere I tre piccoli gufi ai nostri figli non riuscirà probabilmente ad allontanare tutte quelle ansie e quei dubbi che attanagliano la mente dei più piccoli, ma fungerà sicuramente da supporto visivo e narrativo per rinsaldare un legame che risulta (solo in apparenza) infranto dal temporaneo distacco.

In parole poverissime, se ogni bambino piccolo teme di venire abbandonato dai suoi genitori, ogni volta che li vede allontanarsi o che sente il cancello della scuola d’infanzia chiudersi, I tre piccoli gufi offre a tutte le mamme e i papà un valido supporto per cementare la fiducia del bimbo nel ritorno e per spiegarli, al contempo, come l’esistenza di un genitore non si limiti alla genitorialità (sembra un gioco di parole, dopo ci torniamo).

Prima di addentrarci troppo in oceani di significati e significanti, è forse meglio chiarire la natura dell’opera e i numerosi perché di un così ampio successo di pubblico e critica, a livello mondiale.

 

I tre piccoli gufi: le gesta e i tormenti di Sara, Bruno e Tobia

Realizzato ed illustrato da Martin Waddell e Patrick Benson, i Tre piccoli gufi narra le gesta e i tormenti di Sara, Bruno e Tobia, alle prese con l’improvvisa scomparsa di Mamma Gufa e con una sorta di diatriba interna riguardo il destino della genitrice e il comportamento da mantenere.

Non appena i tre piccoli gufi si accorgono dell’assenza di Mamma Gufa, al risveglio, iniziano infatti a ventilare ipotesi relative alla natura della suddetta assenza; ipotesi che assumono varie forme e intenzioni emotive a seconda dell’età dei tre gufi.

Mentre il gufo più piccolo (Tobia) si limita a ripetere ossessivamente “voglio la mamma!”, Bruno e Sara cercano invece di razionalizzarne l’assenza con l’intento di calmare il più piccolo (e loro stessi), provando ad immaginare che Mamma Gufa sia andata a procacciar loro il cibo.

Man mano che le ore passano, le ipotesi iniziali assumono via via tinte più fosche, tanto che i tre piccoli gufi cominciano a sospettare che la loro mamma sia stata catturata da una volpe o che si sia persa.

Proprio quando i tre piccoli gufi si trovano stretti tra loro su un unico ramo e la disperazione inizia a fare capolino, Mamma Gufa fa il suo ritorno all’albero e conduce dolcemente i suoi cuccioli all’interno della cavità che funge da nido.

Molto dolcemente Mamma Gufa, senza fornire spiegazione alcuna, interroga i piccoli sulla natura della loro ansia, ribadendo che Sara, Bruno e Tobia avrebbero dovuto sapere che lei sarebbe tornata.

All’unisono Sara e Bruno esclamano “Io lo sapevo”, mente il piccolo Tobia si limita ad esprimere il suo amore per la genitrice, lasciandosi rapidamente alle spalle la breve disavventura emotiva.

 

Un libro per bambini che nasconde una selva di significati

Come premesso, I tre gufi ha saputo imporsi alla stregua di un classico di settore (oltre che per le illustrazioni mozzafiato), per la pluralità di tematiche che riesce ad affrontare con leggerezza ed immediatezza.

Oltre ad agire immediatamente sulla sfera emotiva del bimbo, alle prese con ansie da distacco e abbandono, il libro pone infatti agli occhi dei più piccoli nuove tematiche, per loro assolutamente inedite.

In prima istanza, I tre piccoli Gufi mostra quanto la parola data da un genitore ai suoi bimbi possieda un valore sacrale (o dovrebbe possederlo), per cui, se la mamma dice che farà ritorno, non vi è ragione alcuna per dubitare della promessa fatta o per supporre che il genitore voglia infrangerà il suo giuramento.

Questa stupenda storia illustrata insegna non solo ai bambini a lenire i timori legati all’assenza di una persona amata, ma a fidarsi ciecamente di quanto mamma e papà dicono, dato che (salvo rare eccezioni), alla parola data vengono a corrispondere fatti analoghi.

In ultimo (ma assolutamente non meno importante), I tre piccoli gufi spiega molto dolcemente ai piccoli lettori l’esistenza dei genitori in qualità di persone svincolate dalla genitorialità e provviste di un’esistenza che può anche esulare dai compiti legati all’accudimento.

I tre piccoli gufi libro

Premesso che ogni genitore esiste essenzialmente come genitore agli occhi dei suoi figli piccoli, mamma e papà risultano ovviamente svincolati dalle mansioni legate all’accudimento quando si trovano al lavoro o sono comunque distanti dalla prole.

Proprio l’assenza di spiegazioni fornita da Mamma Gufa ai tre piccoli gufi e il ritorno a casa “a mani vuote” denotano infatti come la mamma non si trovasse fuori in cerca di cibo o di altri oggetti destinati a ricadere sotto la sfera dell’accudimento.

I piccoli apprendono così come Mamma Gufa sia uscita per necessità sue personali in qualità di essere vivente autonomo e come, anche mamma e papà abbiano una vita che esula dai loro figli, senza che questo li renda, ovviamente, meno madri o meno padri.

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I tre piccoli gufi, perchè è un libro da leggere ai propri bambini

Breve storia di formazione, I tre piccoli gufi è il racconto ideale da leggere a quei bambini che si trovano sotto le impervie ali (qui metaforico) del distacco emotivo e che iniziano a percepire l’”altro” come soggetto a sé stante e non più come estensione fisica della loro volontà e del loro amore.

Se per un bambino di pochi mesi, la mamma e il papà sono quasi due entità che esistono in sua funzione, la transizione verso nuovi universi relazionali pone il piccolo di fronte alla necessità di separare sé stesso dai genitori e di acettarne una sorta di esistenza privata, dove non tutto avviene in sua funzione.

Storia illustrata solo in apparenza semplicissima, I tre gufi rappresenta dunque uno degli strumenti principali per aiutare il bimbo nel suo percorso di maturazione emotiva e per cementare quell’incrollabile fiducia nei genitori che rimarrà intatta per tutta la vita.

Spero che questa breve recensione vi sia piaciuta, se avete qualche domanda o richiesta, non dimenticate di lasciare un commento 😉 per me è davvero importante.

A presto.

Sara

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