Il fantasma del castello di Mira Lobe, illustrazioni di Nicoletta Costa

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Last Updated on 25 Novembre 2022 by Maestra Sara

Celeberrimo e pluripremiato romanzo per bambini dell’indimenticata scrittrice austriaca Mira Lobe, Il fantasma del castello è, al pari dei racconti composti da Gianni Rodari, una pietra miliare della letteratura per l’infanzia e un testo quasi imprescindibile.

Ricco di gag, nonsense e di un linguaggio ironico che permea l’opera dall’inizio alla fine, Il fantasma del castello fissa nel tempo gli archetipi di una storia sempre attuale, che riesce a solleticare l’intelletto e la sfera emotiva del bambino, facendo leva sulla sua volontà di divertirsi e di ritrovare un po’ di se stesso nella sapiente trasfigurazione letteraria.

Incentrato su quel lungo percorso emotivo che parte dalla solitudine e si conclude con la scoperta di spiriti affini, il romanzo di Mira Lobe invita infatti i piccoli lettori a non cercare di mutare la loro indole in funzione delle altrui esigenze (gli inglesi direbbero “fitting in”), ma, al contrario ad esprimere liberamente le loro pulsioni, fino al giorno in cui l’amicizia non verrà più considerata un riempitivo, ma un’autentica comunione di intenti.

il fantasma del castelloNel corso di un’età in cui farsi degli amici ed entrare in possesso di una prima “reputazione sociale” rappresentano i principali obiettivi, Il fantasma del castello mostra come l’amicizia non rappresenti un fine, ma la naturale conseguenza dell’unione tra due (o più) persone che si scoprono talmente simili da riuscire ad apprezzarsi per quello che sono davvero, a discapito di tutte le apparenti differenze.

Il piccolo fantasma che abita qui in solitaria il suo desolato castello, rischiando di soffrire la noia per l’eternità, rappresenta una palese, ma sottile, metafora di un’infanzia che desidera condividere le proprie inclinazioni, senza necessariamente doverle trasformare in vista dell’altrui apprezzamento o di relazioni sociali generate proprio a partire dalla noia.

Con tutti i suoi difetti, il suo entusiasmo e la sua esuberanza, il piccolo fantasma riesce a “testare” le virtù e la tolleranza di un improbabile gruppetto di coinquilini, fino a diventarne davvero amico e a riuscire così a vincere, in modo naturale e spontaneo, quella solitudine che lo affliggeva all’inizio della vicenda.

Illustrato dalla sapiente e immancabile Nicoletta Costa (per la monografia dell’autrice, clicca qui), Il fantasma del castello è dunque una lettura ideale per tutti quei bambini, di qualunque età, che cercano loro stessi attraverso l’altro e che temono la solitudine perenne, magari a causa di un carattere non proprio mansuetissimo o della difficoltà di stringere amicizie durature.

 

Il fantasma del castello, storia di un’amicizia improbabile

Il fantasma del castello inizia con un desolante ritratto del protagonista del libro: un piccolo fantasma che dimora tutto solo all’interno di un grande castello, trascorrendo il suo tempo in lamentele e autocommiserazioni, per lo più relative alla sua stessa solitudine e alla noia che ne consegue.

Stufo di lamentarsi, il fantasma decide di cercarsi un amico, solo che, dopo aver a lungo riflettuto, l’idea di stringere amicizie al di fuori del suo habitat naturale comporterebbe uno snaturamento della sua indole che il piccolo protagonista del libro non è disposto ad accettare.

Se, dunque, lui non può andare per il mondo in cerca di amici, saranno gli amici a trovare lui e così il piccolo fantasma decide di mettere un cartello fuori dal suo castello, invitando potenziali coinquilini a farsi avanti.

Dopo una lunga attesa e numerose macchine che passavano lì davanti senza nemmeno degnare di uno sguardo l’avviso, un bel giorno il pittore Baldovino, la gatta Principessa e il cane Wuff si trovano a passare da quelle parti, a bordo della scalcinatissima vettura Carcatrà.

fantasma castello

Colpiti dall’invito, i tre decidono di entrare e di provare a soggiornare tra le stanze dell’accogliente castello per vedere cosa succede.

Al settimo cielo (ma del tutto invisibile) il fantasma li accoglie con svolazzi che producono una fresca brezza, senza che nessuno si accorga davvero della sua spiritica presenza.

Trovando il castello un po’ spoglio e spettrale (è proprio il caso di dirlo), Baldovino di mette a decorare le bianche pareti della magione con dei motivi rossi a forma di spirale, prima di coricarsi.

Non appena osservato il lavoro di Baldovino, il piccolo fantasma decide di emularlo e di replicare le rosse spirali in ogni dove, andando a decorare tutto quanto gli capitasse a tiro, gatta, cane e animali notturni logicamente inclusi.

Convinto di essere diventato un grande pittore ed essendo ormai entrato nelle grazie dei due animali domestici, in virtù della sua simpatica esuberanza, il piccolo fantasma si lascia trasportare dal suo afflato artistico e finisce nel secchio di vernice rossa, restandone sconvolto.

Il pianto notturno del fantasma, accompagnato dai versi di Principessa e Wuff, è talmente assordante che Baldovino si sveglia dal suo sonno, trova il rosso fantasma e capisce di non essere solo nella dimora.

Dopo aver aiutato il fantasmino a ripulirsi dalla vernice rossa, i due stringono una sorta di sodalizio artistico, decidono di convivere e si mettono a decorare gli animali accorsi fuori dal castello; volenterosi di assumere una nuova colorazione.

fantasma libro bambini

Davvero scorrevole, a fronte del cospicuo numero di pagine, il libro si adatta alla perfezione tanto alle esigenze di quei bambini di sette o otto anni che hanno da poco cominciato a cimentarsi con la lettura autonoma, quanto a quelle di bambini più piccoli, che desiderano invece farsi narrare dai genitori una storia un po’ più lunga e articolata del solito.

Sia un bambino di 4 anni, sia uno di 8 potranno infatti agevolmente trovare di loro gradimento una vicenda simpatica, ricca di onomatopee e incentrata su quella problematica sociale, legata all’amicizia, che si manifesta nel corso dei primi anni della scuola d’infanzia, per poi accompagnarci durante il corso di tutta la vita.

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