Il Grotlyn, quando la paura nasce dalla suggestione

Il Grotlyn

Last Updated on 28 Giugno 2018 by Maestra Sara

Confesso di aver letto Il Grotlyn in Inglese perché non riuscivo ad aspettare la (tardiva) traduzione in Italiano e confesso apertamente che la versione originale mi ha entusiasmato più dell’edizione nostrana.

Senza citare le teorie filosofiche sui termini di tipo e l’impossibilità di una tradizione radicale, Il Grotlyn è una di quelle opere che, pur restando pregevolissime in ogni idioma, nasce esplicitamente per venire letta nella sua lingua madre.

Il Grotlyn libroAffidando l’intero arco della narrazione ad una lunga e complessa filastrocca in rima, Il Grotlyn risulta infatti piuttosto difficile da tradurre e la (pur pregevolissima, ripeto) variante italiana perde a mio avviso quell’accessibilità che caratterizzava la versione originale, perdendosi talvolta in rime un po’ forzate e non immediatamente comprensibili per i lettori più piccoli.

Detto questo, Il Grotlyn resta ovviamente un’opera quasi imprescindibile nell’universo letterario infantile, al pari di tutta la produzione di Benji Davies, e una delle migliori storie di paura per bambini uscite negli ultimi anni.

Dopo le fatiche de L’Isola del Nonno e dei primi due episodi della saga de La Balena della Tempesta (si mormora di un terzo libro in arrivo), Benjii Davies ha voluto allentare un attimo la tensione e, deposte tematiche piuttosto profonde, si è dedicato alla realizzazione di una storia che trova nel divertimento il suo fulcro principale, senza troppi messaggi morali o didattici da veicolare.

Mentre le opere sopracitate si trovavano ad essere superbe parabole sul distacco, sulla morte e sul senso dell’amicizia, Il Grotlyn è una storia per bambini che mira a divertire i piccoli lettori e a regalare loro un piccolo brivido di terrore, senza troppi annessi e connessi e senza la necessità di spiegazioni troppo lunghe.

Perfettamente inserita nei canoni della letteratura “horror” per bambini, con tanto di scenari notturni e minacce che incombono, Il Grotlyn si presenta dunque come una sorta di pausa emotiva nella produzione di Davies e come un ritorno ad un ambito letterario puro, in cui la storia narrata è essa stessa il fine della narrazione e non un mezzo per rimandare ad altro.

 

Il Grotlyn, la paura quando cala la notte

Il Grotlyn si apre con una sorta di preambolo in cui un misterioso uomo, provvisto di un organetto, sta intonando una canzoncina che parla del mostruoso Grotlyn sotto lo sguardo perplesso di una bambina.

Il Grotlyn libro per bambini

Giunta l’ora di andare a dormire, la piccola Rubi sente riecheggiare nella sua testa quell’inquietante melodia udita poc’anzi e teme che il temibile mostro notturno possa intrufolarsi in casa sua quatto quatto mentre lei è addormentata (le assonanze con Freddy Krueger si arrestano fortunatamente qui).

libro Il Grotlyn

Paralizzata dal terrore e impossibilitata a prendere sonno, Rubi controlla sotto il letto e scopre che i rumori uditi erano stati prodotti da un topo, anche se il camino e la discesa di cenere dalla cavità denotano la presenza di qualcosa di ben più misterioso.

Parallelamente alla bimba, tutta la città inizia ad avvertire una strana, quanto inafferrabile, presenza e numerosi abitanti cominciano a lamentare strani furti.

Il Grotlyn

Ad un bambino è infatti stata trafugata la sua vestaglia da notte, una donna delle pulizie lamenta l’assenza di formaggio e perfino il poliziotto Vickers viene derubato della biancheria che si trovava in procinto di stendere nel cortile antistante casa sua.

Mentre Vickers si lancia, senza esito, alla caccia del misterioso ladro, Il Grotlyn comincia a proporre una sorta di inventario degli oggetto trafugati, di modo che il lettore si possa fare un’idea dei reali scopi del fantomatico rapinatore, il quale, nel frattempo, si mette al lavoro per realizzare il suo progetto.

libro per bambini Il Grotlyn

Nel lieto finale, Rubi scopre che del Grotlyn non vi era alcuna traccia e che i furti erano opera di una simpatica scimmietta, intenta a recuperare il necessario per dar vita ad una mongolfiera con la quale lasciare la città e librarsi libera verso il cielo.

In caso fosse sfuggito il dettaglio nel preambolo, la scimmietta apparteneva proprio al suonatore di organetto che la teneva prigioniera con l’intento di raccogliere l’elemosina.

Nella “postfazione”, il profeta del Grotlyn appare così amareggiato per aver perso la sua piccola schiava e, probabilmente, per non essere riuscito a terrorizzare fino in fondo i bambini della città con le sue macabre canzoncine.

 

Il Grotlyn, tra paura e divertimento

Opera piuttosto unica nella produzione di Benjii Davies, Il Grotlyn accarezza molte delle tematiche care all’autore soprattutto quelle legate alla libertà e alla redenzione, asservendole qui ad una trama che sopravvive benissimo a sé stessa, anche senza troppe interpretazioni e spiegazioni.

L’elemento centrale de Il Grotlyn non è infatti legato alla volontà di aprire lunghi capitoli morali sulle sorti della scimmietta, riuscita a liberarsi dal duro giogo della schiavitù e della “vita da strada”, ma di puntare dritto ad una dimensione puramente emotiva dei bambini.

Il libro edito da Giralangolo è infatti una magnifica avventura dalle tinte “dark” che incuriosisce i piccoli lettori e accarezza al tempo stesso quell’immaginario, popolato di mostri e terrori notturni, nel quale tutti i bambini si ritrovano apertamente.

La piccola componente legata alla paura è qui funzionale allo scioglimento finale delle tensioni emotive e al ritorno ad una situazione di quiete, in cui il piccolo comprende come il terribile Grotlyn fosse frutto di fantasia e suggestioni e risulti, per tanto, innocuo.

Adatta ad un pubblico di lettori dai tre anni in su (anche se la traduzione rende il racconto meno accessibile dell’originale), Il Grotlyn è dunque una splendida parentesi della produzione artistica di Benji Davies e uno dei motivi per continuare ad amare un artista vario e poliedrico.

Il grotlyn. Ediz. a colori
  • Davies, Benji (Author)

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