Il lupo e i sette capretti, Roberto Piumini e Nicoletta Costa

Il lupo e i sette capretti

Last Updated on 17 Maggio 2019 by Maestra Sara

Grazie alla superba narrazione di Roberto Piumini e alle illustrazioni di Nicoletta Costa, l’arcinota fiaba classica Il lupo e i sette capretti acquista, in questa edizione, un nuovo valore e un senso del tutto unico.

Come sottolineato a più riprese, il fiorire di storie illustrate per bambini dai toni modernissimi non ha affatto mandato in soffitta l’universo semantico e iconografico legato alla fiaba classica, ma ha portato, al contrario, le grandi firme della letteratura per l’infanzia a misurarsi con una rilettura di un mondo che continua ad affascinare grandi e piccini.

Il lupo e i sette capretti rappresenta, in quest’ottica un meraviglioso esperimento, perfettamente riuscito, che vede uno dei migliori narratori e la “regina della primissima infanzia” (per la monografia, clicca qui), intenti a trasporre l’antica fiaba dei fratelli Grimm su un terreno visivo e letterario del tutto nuovo.

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Senza stravolgere il senso e la struttura della fiaba originale, Roberto Piumini e Nicoletta Costa danno vita ad un libricino scandito da una sezione narrativa decisamente fluida e da un universo grafico in grado di trasformare in icone i personaggi della fiaba.

Coniugando le abilità narrative di Piumini con il genio grafico della Costa, si ha quasi l’idea di leggere una storia sospesa tra passato e presente, in cui le reminiscenze di una narrazione antica si intersecano ad una veste modernissima, producendo un effetto davvero unico.

Smettendo per un attimo di tessere le lodi del duo narratore-autrice, Il lupo e i sette capretti rappresenta un’amatissima fiaba classica, in cui tutti gli elementi caratteristici del filone (inganno e astuzia, paura e redenzione, aiuto esterno e pericolo scampato) si combinano in un lungo balletto che vede l’ingegno sempre protagonista.

Una volta spogliata della sua specifica ambientazione, dell’elemento magico e delle caratteristiche dei personaggi, la fiaba classica non è altro che un gigantesco invito alla contro-manipolazione, da attuare nei confronti dei malvagi che vorrebbero irreterci e trasformarci in prede.

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Tanto Cappuccetto Rosso, quanto Biancaneve o, appunto, Il lupo e i sette capretti partono infatti da una condizione di quiete e armonia e da una rottura, operata dai tentativi di manipolazione mentale operati dai “cattivi”, fino alla naturale conclusione, che prevede i malvagi giocati dai loro stessi inganni e dalla loro stessa volontà di irretire il prossimo con le loro scadenti tecniche mentali.

Leggere fiabe classiche ai bambini non aiuta i più piccoli solo a sviluppare la loro immaginazione, ma contribuisce in modo significativo alla genesi di quei meccanismi di difesa che aiuteranno i bimbi, nel corso della loro vita, a diffidare dai malintenzionati a sconfiggere i malvagi con le loro stesse odiose armi.

 

Il lupo e i sette capretti, storia di un pasto indigesto

Un bel giorno, Mamma Capra si reca nel bosco a raccogliere bacche e avverte i suoi sette capretti di stare molto attenti al lupo e ai possibili inganni che la fiera metterà in atto pur di farsi aprire al porta di casa e di papparsi i succulenti cuccioli.

Esattamente come la mamma aveva predetto, non appena il lupo si accorge che i sette teneri e indifesi capretti sono rimasti soli casa, tenta di farsi aprire la porta, spacciandosi per la loro madre, già di ritorno dall’escursione nel bosco.

Giovani e indifesi, ma per nulla stupidi, i capretti scoprono subito l’inganno, dato che il timbro della voce del lupo non ricorda affatto quello della loro mamma e che, dunque, non c’è ragione al mondo per aprire la porta al predatore.

Scoperto e smascherato, il lupo ci riprova poco dopo, a seguito dell’ingestione di creta e della conseguente trasformazione della voce, improvvisamente salita verso toni più acuti e suadenti.

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Tuttavia, anche questa volta, i capretti scoprono l’inganno, scorgendo una scura zampa del lupo attraverso la finestra e cacciando a male parole il malvagio animale.

Dopo aver obbligato un fornaio a schiarirgli la zampa incriminata con della farina, il lupo opera un terzo tentativo e, questa volta, riesce a farsi aprire dai capretti, ormai esasperati e preoccupati dalla prolungata assenza della mamma e più facili da ingannare.

Quando Mamma Capra torna a casa trova così la porta aperta e nessuna traccia dei suoi capretti, così capisce al volo che il lupo li ha mangiati e si mette alla ricerca della fiera.

Dopo aver trovato il lupo addormentato, a causa della scorpacciata, Mamma Capra recupera i piccoli, ingoiati ancora “interi” dal lupo e li sostituisce con sette pesantissimi massi.

Quando il lupo si sveglia dal suo pisolino, sente un’improvvisa sete, si china a bere al fiume, ma il peso dei sassi lo trascina verso il basso, facendolo scomparire per sempre.

 

Il lupo e i sette capretti, una fiaba sempre attuale

Adatta ad ogni fascia d’età, Il lupo e i sette capretti è una fiaba che non perde il suo smalto e la sua attualità al passare dei secoli, basando la sua architettura su caratteristiche umane immutabili e su una dicotomia tra “bene” e “male” che, per quanto semplificata, appartiene alla storia umana per intero.

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Qualunque bambino, anche a distanza di secoli dalla prima ideazione della storia, potrà agevolmente ritrovare ne Il lupo e i sette capretti tutte quelle caratteristiche umane e pedagogiche che fungono da specchio e da guida per la sua esperienza nel mondo e che rendono eterna la fiaba classica.

Vivamente consigliata in questa specifica edizione, per via della sopracitata maestria di Roberto Piumini e di Nicoletta Costa, Il lupo e i sette capretti è una fiaba dal sapore magico, assolutamente da riscoprire e rileggere, anche in un’epoca storica che tende a dimenticare il passato e le meravigliose storie che hanno contribuito a creare la nostra civiltà.

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