Last Updated on 29 Marzo 2019 by Maestra Sara
Avete presente l’impressione che si prova osservando un cartone della Disney anni’50 in cui la morfologia di personaggi, ormai arcinoti, risulta ancora talmente embrionale da sembrare quasi abbozzata?
Un’impressione simile la si prova davanti alle pagine de La Nuvola Olga, pietra miliare della letteratura per l’infanzia e atto fondativo di una serie di storie, icone e rappresentazioni quasi illimitata.
Ormai giunto alla ventunesima ristampa, La Nuvola Olga porta in dote quel sapore “antico” che possiedono solo i testi che hanno saputo scrivere e riscrivere la Storia con la “S” maiuscola; una Storia che si arricchisce mese dopo mese di nuovi capitoli e che attrae a sé sempre nuovi bambini e nuovi appassionati.
Presente in una pluralità di edizioni, confezioni e vesti grafiche, l’opera di Nicoletta Costa Per la monografia, clicca qui) è un libro senza età che può adattarsi alla perfezione alle esigenze di un bambino di tre anni, o a quelle di un bambino più grandicello che ha appena imparato a leggere e che desidera cimentarsi con un testo in modo diretto.
La semplicità dei periodi, la predominanza delle illustrazioni, il senso di protezione emanato dai protagonisti del libro e la presenza di un carattere tipografico grande e ben leggibile, rendono La Nuvola Olga un libro molto più versatile di quanto si possa supporre ad un primo sguardo.
Sia che decidiate di acquistare il libro per divertire il vostro bimbo con una storia semplicissima e dolcissima, sia che proviate ad impiegare il testo per testare le abilità di lettura di vostro figlio, La Nuvola Olga prenderà per mano i piccoli alla scoperta di un universo dove tutto è concepito per risultare sereno e tranquillizzante.
Personalmente, per questa recensione, ho scelto l’edizione Prime Pagine di Emme Edizioni perché è forse quella che si adatta meglio alla dualità di scopi sopra descritta e perché la netta separazione tra la pagina “narrata” e quella illustrata (assente nelle successive vicende dedicate alla Nuvola Olga) consente al piccolo lettore di cimentarsi con la porzione scritta senza troppe distrazioni e di trovare conferme delle sue abilità nella parte illustrata dell’albo.
A livello grafico, come premesso, La Nuvola Olga contiene in sé tutti quei tratti, estetici e caratteriali, che troveranno piena esplicazione e definizione nel corso delle infinite opere successive, quando il carattere mite e anomalo della nuvoletta verrà ampiamente chiarito in ogni sua sfaccettatura.
Olga è infatti una nuvola molto particolare, che teme di poter ferire gli altri “facendo la pioggia” e che tenta di intrattenere rapporti personali con animaletti, bambini e spaventapasseri, preferendo spesso la compagnia di creature aliene alla sua natura, rispetto a quella delle tremende zie grigione che caratterizzeranno l’incedere di narrazioni successive.
La Nuvola Olga: mi scappa di fare la pioggia
L’albo di Nicoletta Costa si apre con la presentazione della Nuvola Olga; bianca e morbida come la panna, e con un eloquente ritratto della sorridente protagonista del libro.
Eccezionalmente, la Nuvola Olga si addormenta in testa alla luna, ma il satellite della Terra percepisce quel gesto di affetto alla stregua di uno scherzo e chiama un suo amico uccellino per scacciare la povera nuvoletta dal suo giaciglio improvvisato.
Confusa e smarrita, Olga vaga nel cielo in cerca di un posto dove dormire, quando si accorge che le scappa di fare la pioggia e teme di poter risultare sgradevole agli occhi di tutte quelle simpatiche creature che si trovano a dormire all’addiaccio durante la serena notte estiva.
Capita così che la Nuvola Olga si adagi nella porzione di cielo sovrastante ad un gatto e venga nuovamente scacciata dall’animaletto e si mette nuovamente a vagabondare, fino a ritrovarsi sopra la gallina Giacomina, stranamente a spasso in compagnia dei suoi pulcini.
Non appena la gallina scorge Olga, la apostrofa malamente, invitandola a fare la sua pioggia altrove e così la nuvola, sempre più presa dalla sua impellenza fisica, si ritrova sopra un campo di girasoli.
Inutile dirlo, anche i girasoli accolgono male l’avvento di Olga e le chiedono di non fare la pioggia, dato che la nuvola è troppo piccola e finirebbe per abbeverare solo qualche fiore, lasciando gli altri a bocca asciutta.
Quando ormai la metaforica vescica di Olga sembra destinata ad esplodere, la nuvola incontra l’uccello Ugo che le mostra un gruppo di nuvolette intente a fare la pioggia senza dover chiedere il permesso a nessuno; Olga si unisce a loro e si libera finalmente dalle sue necessità e dalle assillanti richieste degli altri.
La Nuvola Olga, un classico senza tempo
Di per sé piuttosto agevole e priva di grosse implicazioni e sottointesi, La Nuvola Olga è una storia semplice nella sua genialità e geniale nella sua semplicità, dipanando una trama molto immediata che diverte il bambino e lo riconnette con la sua vera natura.
Esattamente come la protagonista del libro, ogni bambino ha delle necessità emotive che devo trovare libero sfogo, in barba a divieti e restrizioni, onde evitare di venire represse e somatizzate.
Così come la nuvola deve fare la pioggia perché è nella sua natura, così il bambino deve lasciare libero sfogo alle sue emozioni, senza curarsi troppo del potenziale “fastidio” che arreca agli adulti e senza venire considerato un elemento di disturbo all’interno del suo tessuto sociale.
Proprio per il suo carattere giocondo e squisitamente infantile, la nuvola Olga è riuscita subito ad affermarsi nell’immaginario collettivo alla stregua di una bambina gentile che accompagna i piccoli lettori alla scoperta di mille segreti e mille avventure.
Punto ideale dal quale iniziare la scoperta di uno dei personaggi ormai divenuti “iconici” della letteratura per l’infanzia, La Nuvola Olga è ormai un classico senza tempo che provoca la stessa ondata di tenerezza e nostalgia di quei vecchi cartoni della Disney che hanno gettato il seme per un immaginario condiviso.
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