Leo, una storia di fantasmi: la paura della solitudine nel bambino

Leo, una storia di fantasmi

Last Updated on 15 Novembre 2018 by Maestra Sara

Leo, una storia di fantasmi, di Marc Bannet e Christian Robinson, è un delicatissimo libro che sfrutta una velata componente legata alle storie di paura per bambini per rimandare in realtà a tutt’altro e per inserire al suo interno, con garbo infinito, numerose tematiche emotive connesse con la solitudine e con la difficoltà di comunicare i nostri segreti più intimi.

Leo, una storia di fantasmi è infatti innanzitutto un libro sulla solitudine e sulla paura di rimanere soli, nel momento stesso in cui ci mettiamo metaforicamente a nudo di fronte al nostro interlocutore, temendo di venire respinti o di risultare sgradevoli.

La solitudine nel bambino (e nell’adulto) può infatti avere numerose cause: molti bambini sono soli perché possiedono un carattere schivo; altri perché faticano a comprendere e accettare le dinamiche sociali di un dato nucleo di persone e altri ancora perché temono di avere qualcosa di “sbagliato” e inconfessabile al loro interno.

Se l’inconfessabilità rimane spesso il collante dell’intera esistenza (si pensi al timore con cui una persona omosessuale cerca di confessare le sue preferenze al migliore amico o alla migliora amica), nei bambini l’errata percezione di sé è spesso frutto di erronee credenze circa la natura del “giusto” e dello “sbagliato” e della conseguente ansia di non piacere agli altri.

Leo, una storia di fantasmi

Leo, una storia di fantasmi impiega la metafora del fantasma per tratteggiare un’immagine viva (può sembrare paradossale, dato che stiamo parlando di defunti) del bambino solo; metafora che rimanda dall’inizio alla fine del testo alla voglia di amare ed essere amati, in barba alle errate opinioni che si hanno di se stessi e degli altri.

La lettura di Leo, una storia di fantasmi aiuta in tal senso a dare coraggio ai bambini che si sentono soli e a guidarli lungo un percorso che prevede l’accettazione delle loro caratteristiche comportamentali come base per istituire rapporti umani fecondi e sinceri.

A differenza di un’intera letteratura di segno analogo, basata sul concetto di “diversità apparente”, Leo, una storia di fantasmi sceglie di puntare su un personaggio forte che viene inizialmente percepito come “diverso” e spaventoso per via della sua stessa natura di fantasma.

Leo fantasma bambini

La scelta di affidare alla figura del fantasma istanze emotive così alte consente al bambino di percorrere un meta-cammino che inizia con una prima diffidenza e prosegue con una completa empatia verso il simpatico personaggio, destinato a produrre una piena immedesimazione col lettore.

Leo è infatti una sorta di “cavallo di Troia” letterario che spinge il bambino a fidarsi di ciò che gli fa paura, per poi rivolgere al suo interno il medesimo percorso emotivo e pervenire a identiche conclusioni riguardo a quelle caratteristiche di sé che lo spaventano e lo fanno sentire solo e incompreso.

Leo, una storia di solitudine e segreti inconfessabili

Leo è la storia di un fantasma che vive da solo in una casa deserta, leggendo libri,  disegnando e sognando, al contempo, di potersi relazionare, un giorno, con qualcuno in grado di vederlo e di apprezzarlo per quello che è.

Un bel giorno, una famiglia si trasferisce nella casa in periferia dove abita Leo, dando luogo a due differenti approcci relazionali: mentre il fantasmino è entusiasta dei nuovi arrivati e desidera interlacciare con loro un felice rapporto di coabitazione, i nuovi “vicini” rimangono attoniti di fronte alla presenza di un fantasma tra le mura domestiche e decidono di non guardare oltre la cortina della sottile apparenza.

Dopo che la famiglia fa di tutto per scacciare la strana presenza dalla sua nuova casa, (arrivando a convocare un prete, uno scienziato e una medium), Leo comprende di non essere il benvenuto e decide di abbandonare la sua casa per darsi al vagabondaggio.

Dopo molto errare per la stessa città in cui un tempo era vissuto, Leo incontra una bambina che, a differenza di tutte le altre persone, riesce a percepire la presenza del fantasmino e che desidera addirittura giocare con lui.

Leo libro bambini

Leo e Jane (questo il nome della bambina) iniziano allora a far finta di vivere nel Medioevo e a dar vita a brevi avventure incentrate sui celebri cavalieri della Tavola Rotonda, in compagnia di animali immaginari, inventati da Jane.

Sul più bello, tuttavia, la mamma di Jane chiama la figlia per cena e la invita ad abbandonare i suoi amici immaginari per tornare nel mondo reale.

Ed è qui che Leo capisce come la sua piccola amica si fidi di lui proprio perché è convinta che il suo nuovo sodale si trovi ad essere un amico immaginario e non un fantasma vero e proprio.

Per paura di venire respinto, Leo decide di tenere per sé il suo piccolo segreto e di non svelare la sua vera natura alla bambina, continuando a recitare il ruolo dell’amico immaginario nel corso delle loro interminabili avventure.

Solamente quando un ladro entra nella casa dove abita la bimba, Leo si trova costretto ad uscire dalla sua nuova condizione per spaventare il malvivente (tramite un lenzuolo) e per catturarlo, in attesa dell’arrivo della polizia.

Dato che ormai le cose sono divenute palesi, Leo rivela infine a Jane di essere un fantasma, ma la bimba non appare né spaventata, né tanto meno scioccata dalla rivelazione e decide di proseguire la feconda relazione iniziata.

 

Leo, oltre i confini dei segreti

Davvero superlativa in merito a trama e costruzione, Leo, una storia di fantasmi è dunque una parabola sulla solitudine e sui quei segreti che risultano inconfessabili solo dal nostro punto di vista e solo postulando un’errata ricezione nell’ascoltatore.

Il fatto di essere un fantasma o meno non incide minimamente sull’affetto che Jane prova per Leo, ma rappresenta, al contrario, il banco di prova definitivo per la nascita di un’amicizia ancora più intensa e profonda, dalla quale i segreti sono stati banditi e i due sodali possono ora giocare a “carte scoperte”.

Leo libro fantasma bambino

Una volta scorporata dalla sua componente legata alla paura dei fantasmi e dalla sua trama avventurosa, Leo, una storia di fantasmi non è che un invito all’autoaccettazione e a lasciarsi alle spalle tutto quanto ci tiene prigionieri, solo perché erroneamente reputato inconfessabile.

La liberazione finale sposta dunque Leo, una storia di fantasmi sul piano della redenzione e consente al gentile fantasma di realizzare quel suo desiderio di comunicazione e amicizia che più volte aveva dovuto reprimere di fronte alle altrui reazioni.

Lettura imprescindibile, Leo, una storia di fantasmi è vivamente consigliato a tutti quei bambini che manifestano lievi difficoltà relazionali e a chi crede di comprendere sempre le ragioni dell’altro, limitandosi alla sfera della mera apparenza.

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Leo. Una storia di fantasmi. Ediz. illustrata
  • Editore: Terre di Mezzo
  • Autore: Mac Barnett , Christian Robinson , G. Rizzo
  • Collana: Acchiappastorie
  • Formato: Libro rilegato
  • Anno: 2016

 

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