Letture per bambini dai 4 ai 5 anni, guida alla scelta

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni, guida alla scelta

Last Updated on 5 Aprile 2022 by Maestra Sara

In questo post cercherò di fornire una rapida guida, dai tratti generali, volta a chiarire quelle che sono le peculiarità emotive e intellettuali dei piccoli che si incamminano verso il quinto anno d’età e, di conseguenza, quali caratteristiche debbano avere le Letture per bambini dai 4 ai 5 anni più adatte allo scopo.

Se tutti i grandi pedagoghi e i manuali di puericultura più diffusi al mondo tendono a considerare il compimento dei tre anni come la cesura più importante nella vita di un bambino piccolo, io mi sento di andare controcorrente (mantenendo tutta l’umiltà e il timore reverenziale di cui sono capace) e di affermare che il quarto anno rappresenta la prima vera rivoluzione nella vita di un bambino.

Man mano che si avvicina al suo quarto anno, il bambino diventa infatti realmente autonomo, le sue capacità fisiche ed intellettive subiscono un incremento esponenziale che lo rendono un “ometto” a tutti gli effetti (perdonatemi l’espressione dal vago sapore retrò).

Un bambino di quattro anni è un bambino finalmente consapevole del suo immenso potenziale, pur trovandosi, al tempo stesso, soggetto ad una dicotomia che lo sospende tra l’anelito alla crescita ulteriore e il riconoscimento di quei limiti che ancora gli impediscono di essere “grande” fino in fondo.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni la guida

Dopo aver imparato a vestirsi da solo, ad andare in bagno da solo, a mangiare senza essere imboccato, a camminare per lunghi tratti in autonomia e a svolgere tutte quelle attività che lo accomunano ai bambini più grandi, il quattrenne si trova infatti quasi sospeso in una dimensione ideale, in cui il presente non è che il succoso antipasto di un futuro prossimo, ancora irraggiungibile.

In sostanza, a quattro anni cessa del tutto (o quasi) la lunga fase legata alla dipendenza fisica del bimbo al mondo degli adulti e il piccolo comincia ora ad apprezzare il piacere derivante dallo svolgere un’attività da solo, senza chiedere aiuto, e anche dallo sbagliare e fallire, purché quei medesimi sbagli e fallimenti risultino alla stregua del prodotto della sua indipendenza e della sua creatività.

Sentendosi improvvisamente cresciuto, al termine di una fase piuttosto convulsa della sua esistenza, il bambino ora vorrebbe chiedere ancora di più al suo corpo e alla sua mente, trovandosi spesso vittima dei suoi aneliti, come un Icaro in miniatura, e rendendosi infine conto che deve pazientare ancora un po’ perché l’idea che ha di sé e le sue effettive abilità vengano a corrispondere.

Tutto questo comporta, da un punto di vista legato alla sfera dei gusti e delle inclinazioni, l’abbandono di quell’universo semantico che lo aveva tenuto bonariamente incatenato fino a poco prima e che ora il bambino percepisce come un fardello del passato, troppo pesante per venire trasportato ancora a lungo.

Proprio dopo il compimento del quarto anno di età, il bambino è dunque ormai stufo di storie ambientate tra le mura domestiche, di narrazioni incentrate sul rapporto che lo lega alla mamma (o al papà), di cartoni animati troppo semplici e “statici” e di tutto quanto egli associ esplicitamente ad una fase della sua vita ormai superata.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni scelta

Il bambino di quattro anni vuole, al contrario, spingere la sua fantasia laddove il suo corpo non può ancora arrivare, cimentandosi letture per bambini dai 4 ai 5 anni decisamente avventurose, che gli facciano sognare di compiere imprese epiche e di conoscere mondi inesplorati, sui quali piantare la sua bandiera e affermare la sua identità.

Così come, generalmente, i bambini di quattro anni smettono di amare le vicende animate di Peppa Pig o di Giulio Coniglio e il senso di protezione ad esse associato, per virare verso supereroi e principesse, lo stesso cambio radicale di preferenze deve necessariamente rispecchiarsi in ambito letterario, portandoci in direzione di letture per bambini dai 4 ai 5 anni che non hanno (quasi) nulla in comune con quanto trattato in precedenza

Il bambino che vi chiede ora di leggergli una storia non è più lo stesso bambino che cercava nei libri protezione dai pericoli del mondo e della sua mente, ma è un bimbo che in quelle storie vuole navigare felice con la fantasia e scoprire tutto ciò che la sua immaginazione può contenere.

Per cui, se state entrando in una libreria, vedete un tenero orsacchiotto sulla copertina di un libro che si stringe alla mamma con tanto ardore da farvi versare una lacrimuccia sognante, passate oltre; oppure attendente l’avvento di un prossimo figlio in grado di apprezzare davvero le vicende di quell’orsacchiotto, tenero e un po’ edipico.

Dirigetevi invece laddove scorgete, pirati, fantasmi, bucanieri, esploratori armati di binocolo, ragazze indomite che sfidano la sorte e verso tutte quelle letture per bambini dai 4 ai 5 anni che consentiranno alla mente dei vostri figli di vagare libera e gioiosa, in direzione di quei medesimi orizzonti che il loro corpo non si trova ancora in grado di raggiungere.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni: alla scoperta della paura

In particolare, i sopracitati fantasmi (e affini) rappresentano uno dei topos letterari più apprezzati e ricorrenti nel variopinto universo delle letture per bambini dai 4 ai 5 anni, per via della loro capacità di aiutare i piccoli a dominare la loro sfera emotiva.

I bambini cominciano infatti generalmente ad appassionarsi ad un tipo di storie “horror” (per il mio post sul tema, clicca qui) proprio intorno ai quattro anni, perché hanno ormai superato la convulsa fase in cui si trovavano vittime delle loro stesse emozioni e intendono ora dominarle.

Se un bambino di tre anni, cioè, ha “paura di aver paura” perché quella sensazione negativa lo turberebbe in un modo difficile da domare, a quattro anni il bambino è consapevole di poter giocare con le sue emozioni e chiede di venire spaventato di proposito, quel tanto che basta a ricevere in dono una minuscola, quanto piacevole, scarica di adrenalina.

I bambini cominciano ora ad essere attratti da tutto quanto faccia paura e cercano sovente storie che portino in dote un elemento soprannaturale, in grado di turbarli e divertirli.

Oltre al versante legato alla paura e alle sensazioni connesse con i piccoli spaventi letterari, le letture per bambini dai 4 ai 5 anni tema “horror” favoriscono un processo di identificazione che trascende la mera componente iconografica.

L’intero universo legato ai supereroi, per esempio, è costituito da un complesso simbolismo che vede contrapposti il mondo degli adulti (rappresentato dai “buoni”) a quello dei bambini (rappresentato dai “cattivi”).

Se provate a pensare a Batman o a Spiderman, vi accorgerete immediatamente che i due eroi in questione sono degli adulti a tutti gli effetti, con problemi da “grandi” (sfera sentimentale inclusa) e con un approccio alla vita determinato da un forte senso morale, da un super-io predominante e da un rispetto per le regole quasi sacrale.

I loro nemici, al contrario (si pensi a Joker su tutti) sono dei bambinoni, mai cresciuti davvero, che si divertono a turbare l’ordine costituito, a farsi guidare da una dimensione meramente istintuale e che non hanno rispetto alcuno delle regole, nemmeno nel merito della narrazione stessa.

Tutta la letteratura legata ai supereroi è un gigantesco confronto tra il mondo adulto, comprensivo dei suoi infiniti vincoli, e il mondo dei bambini, libero da regole e immensamente più creativo, seppur logicamente perdente.

Perché dunque il bambino medio è più portato ad identificarsi con Batman che non con Joker, visto che ogni bimbo ha tratti comportamentali e antropologici più simili al secondo che non al primo?

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni horror

Qui subentrano due fattori legati alla rappresentazione iconografica e all’ansia di vittoria: il bambino vuole stare con i personaggi esteticamente attraenti e con i vincitori, a prescindere dalle affinità percepite nel corso della trama.

Batman è affascinante nel suo costume nero e vince sempre: queste sono le due caratteristiche che portano il bambino piccolo a voler emulare Batman quando gioca.

Per rendere, inoltre, i “cattivi” meno attraenti agli occhi di un bimbo, i narratori e gli illustratori ricorrono ad un artificio estetico, basato su una deformazione di bocca e mani tale da far percepire l’antagonista come minaccia alla sopravvivenza del bambino stesso e, dunque, a schierarsi con colui o colei che è in grado di difenderlo dallo spaventoso malvagio.

Vedendo rappresentato Joker o Venom, il bambino teme, a livello istintuale, che i due cattivoni possano mangiarlo o graffiarlo (due delle ataviche paure dei più piccoli su base biologica) e tifano apertamente per coloro che, salvando il mondo, salvano alla fine gli stessi bambini sotto assedio.

L’appartenenza alla schiera dei “buoni”, nel processo di identificazione, è un fattore del tutto secondario, dato che un bambino di 4 anni che guarda un film di Batman non ha la più pallida idea di cosa sia la Giustizia (con la G maiuscola) e del perché il Cavaliere Oscuro la consideri così importante da sacrificare la sua personale volontà di vendetta e il suo senso di piacere.

Le letture per bambini dai 4 ai 5 anni di tipo “horror”, al contrario, portano il bambino verso un’identificazione basata sulla trama e non sull’iconografia; fattore che risulta determinante, ad esempio, per il successo di pellicole come Hotel Transilvania e omologhi.

Quando il bambino simpatizza per il vampiretto, per lo zombie o per il fantasmino, lo fa non in base a caratteristiche estetiche, ma perché vede nei “cattivi” una parte ideale di sé: nel vampiro, il piccolo lettore vede il bambino che non è, che non può essere e che in fondo non vuole neanche essere, una volta uscito dalla finzione.

Il vampiro non segue le regole del mondo adulto, non ha a che fare col denaro, non ha la necessità di seguire un’alimentazione corretta o di rispettare la legge; egli è un elemento di disturbo nel mondo adulto, che fa impazzire i grandi finché non incappa nella sua doverosa punizione.

Questo non significa affatto che i bambini che simpatizzano per mostri e “cattivi” siano cattivi a loro volta (tutt’altro!), ma che trovino nei suddetti cattivi la rappresentazione di un’infanzia astratta, che dà del filo da torcere agli adulti e mette in crisi quelle regole certe alle quali il bambino ha ormai imparato ad asservirsi pienamente.

Quando un bambino legge una storia di paura o guarda un piccolo film dell’orrore (ovviamente sotto controllo parentale e con un’infinità di limitazioni), si cala spesso ampiamente nel gioco, chiedendo all’adulto di tifare per il “buono”, mentre lui fa un tifo da stadio per il “cattivo”, pur sapendo da che parte starà, alla fine, la vittoria finale.

Terminata la finzione, il bimbo torna dolce, docile e premuroso verso i suoi coetanei, perché la componente ludica ha ormai sfogato i suoi impulsi nascosti e gli ha regalato il brivido che cercava.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni paura

In caso il bambino non mostri di temere le figure immaginarie legate all’universo orrorifico e dia segno di comprendere alla perfezione la differenza tra realtà e finzione, ben vengano le storie di paura, senza alcuna remora e alcun timore.

In caso contrario (sottolineo!), meglio lasciar perdere: esattamente come accade per gli adulti, ogni bambino risulta più o meno suggestionabile e, in caso vostro figlio non abbia dormito per una settimana dopo la lettura di Cappuccetto Rosso, è meglio votarsi in direzione di altre tipologie narrative, perché qui la componente legata allo spavento sarebbe tanto forte da poter turbare il piccolo.

Le letture per bambini dai 4 ai 5 anni di paura possono rappresentare un importante fattore di crescita emotiva e psicologica del bimbo se e solo se il bambino è predisposto ed attratto verso quel tipo di immaginario; in caso contrario è necessario lasciar perdere.

Ripeto: ogni bambino fa a sé; cercate di conoscere a fondo i vostri bambini prima di sottoporre loro qualcosa che potrebbe rivelarsi dannoso tanto nel breve termine, quanto a lungo andare e, nel dubbio, evitate sempre di sfidare la sorte.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni: il fascino discreto dell’autocoscienza

Mostri, cattivi e fantasmi a parte, le letture per bambini dai 4 ai 5 anni più aderenti all’immaginario dei piccoli lettori, sono e restano comunque storie d’avventura, in grado di insegnare ai piccoli qualcosa di nuovo e di inesplorato, andando ad arricchire tanto il loro bagaglio intellettuale, quanto l’ansia di scoperta tipica di quest’età.

A fianco del versante avventuroso, che va decisamente per la maggiore, il bambino inizia in questa fase della sua vita a riflettere seriamente sulla sua identità e sulle caratteristiche che lo rendono diverso e simile, al tempo, stesso da tutti i suoi coetanei.

Se prima dei quattro anni, il bambino vede i suoi amici come “bambini” e basta, ora il piccolo osserva più attentamente il mondo circostante e si accorge del fatto che, proprio a fianco a lui, ci sono bambini timidi, bambini spigliati, bambini allegri, bambini capricciosi e bambini “maturi”; il che lo porta ad operare una prima divisione del mondo in categorie e a domandarsi quale sia la sua esatta collocazione nel sistema che la sua mente ha creato.

Proprio in prossimità del quarto anno di età, il bimbo inizia realmente ad interrogarsi su chi è davvero e su come viene percepito dal mondo esterno, cercando di includersi in una determinata categoria in grado di denotarlo e di rassicurarlo.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni libri

Chiunque presti davvero attenzione ad un bambino di quattro anni, noterà infatti come il piccolo tenda a chiedere con una certa insistenza quali attributi denotino la sua vera natura, ricorrendo a semplici espressioni (come “ma io sono buono?”) che celano in realtà la volontà di scoprire quale percezione hanno gli altri di lui.

Essendosi accorto il piccolo di essere capace di giudizi e di aver sviluppato un acume che gli consente di associare i suoi coetanei ad una determinata caratteristica dominante, il bambino non vede l’ora di scoprire se anche le persone più prossime a lui svolgono identiche equazioni e, di conseguenza, a quale macro-categoria appartiene.

La ricerca di un’identità in grado di astrarlo dalla categoria di “bambino” nella quale si trovava indifferentemente inserito fino a poco fa, si traduce logicamente in uno sguardo sul mondo sempre più acuto e più curioso; sguardo che finisce inevitabilmente per rivolgersi all’interno, in cerca di conferme.

Anche qui, le letture per bambini dai 4 ai 5 anni possono venire in aiuto al bambino assalito dai primi piccoli quesiti esistenziali, mostrando la presenza di archetipi che rispecchiano in modo più o meno fedele le sue categorie mentali e che possono favorirne l’identificazione con un determinato tratto caratteriale, percepito come gradevole o sgradevole a seconda dei casi.

Cercando di uscire un attimo dall’astratto più assoluto nel quale mi sono calata, un bambino che ha la percezione di possedere un lato del suo carattere considerato sgradevole dagli altri (come l’eccessiva superbia), anela a letture per bambini dai 4 ai 5 anni incentrate su personaggi affetti dallo stesso problema caratteriale, per “guardarsi dall’esterno” e per capire come ovviare all’eventuale problema.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni, lo sviluppo cognitivo

Da un punto di vista squisitamente legato alle facoltà intellettuali, il bambino è ora in grado di seguire trame decisamente più complesse e di cimentarsi con storie vere e proprie, che esulano dalla semplice giustapposizione di eventi, uniti da nessi causali.

Grazie all’incremento esponenziale delle facoltà cerebrali associate alla memoria e all’intelligenza (intesa proprio come “inter-legere”, capacità di collegare cose e situazioni tra loro), il bambino non ha ora più bisogno di quelle continue spiegazioni e di quei riferimenti spazio-temporali che si susseguivano in modo marcato fino a poco tempo prima per comprendere una trama.

Letture per bambini dai 4 ai 5 anni quali scegliere

Una volta fissati i personaggi, le premesse e l’ambientazione della storia, la mente del piccolo può ora seguire senza troppi intoppi il dipanarsi della vicenda, capire come ciò che sta accadendo sia il prodotto di quanto accaduto in precedenza e arrivare al termine della narrazione ponendo al genitore un numero di domande, relative alle sue perplessità, piuttosto esiguo.

A livello strutturale, tutto questo si traduce nella possibilità di votarsi in direzioni di letture per bambini dai 4 ai 5 anni in cui la porzione illustrata risulta ancora nettamente predominante, ma in maniera meno marcata di quanto avvenuto in precedenza, dato che la vista non rappresenta più l’unico ausilio all’intelletto e che il piccolo lettore riesce ora ad ascoltare il fluire di numerose parole senza perdere il filo.

Quando si decide di scegliere un libro da regalare ad un bambino di età compresa tra i quattro e i cinque anni, il suddetto testo deve quindi essere bilanciato in modo che l’immagine sia presente in qualità di riferimento, ma senza che la sua predominanza soffochi quella componente legata alla narrazione vera e propria che il bimbo non vede l’ora di ascoltare.

Dopo i quattro anni, cioè, l’immagine può anche cessare di rappresentare il fulcro della storia, per ridimensionare la sua funzione e reinventarsi alla stregua di semplice supporto; utile al bambino per cogliere quei riferimenti morfologici e spaziali che lo guideranno nel corso della narrazione.

Per una lista di esempi relativa a letture per bambini dai 4 ai 5 anni, clicca qui

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