Last Updated on 23 Maggio 2022 by Maestra Sara
Dedicare un post al tema dei libri illustrati per bambini in un blog che tratta di testi per l’infanzia può, a primo acchito, apparire come qualcosa di ovvio e autoreferenziale, dato che di libri per bambini piccoli senza immagini non vi è traccia nelle cronache storiche e che i più piccoli, quasi per antonomasia, rifuggono i libri senza illustrazioni con la stessa rapidità con cui tentano di scappare da un minaccioso piatto di broccoli.
Eppure, se tutti i libri per bambini risultano illustrati per definizione, esiste comunque una sorta di discrimine che porta le immagini a svolgere un ruolo primario o complementare nel testo, a seconda del tipo di opera e delle finalità preposte.
Se un libro dedicato allo spannolinamento, per esempio, presenta una serie di immagini volte a raffigurare bimbi e animaletti alle prese con vasini e riduttori, le illustrazioni non rappresentano qui il cuore dell’opera, ma un semplice mezzo (per quanto bello e curato), utile alla spiegazione delle didascalie e alla spinta verso l’emulazione del piccolo.
Questo breve post si propone di offrire invece una breve rassegna di libri illustrati per bambini (tutti piuttosto recenti) in cui l’immagine è centrale nel processo che stimola la fantasia del bambino e in cui le tavole risultano talmente ben disegnate e curate da possedere una reale valenza artistica, a prescindere dalla trama del libro e dalle sue ineludibili finalità pedagogiche.
L’importanza dei libri illustrati per bambini nel processo di crescita
Se tutti i libri dedicati all’infanzia rappresentano tasselli fondamentali del processo cognitivo del piccolo e sono utili a cementare idee e nozioni, ben oltre lo scopo contingente che li aveva generati, nulla come la potenza di un’immagine può spingere la fantasia del piccolo in direzione di lidi ignoti e generare icone mentali destinate a perdurare nel tempo.
Tutti noi, provando per un attimo a chiudere gli occhi e a cercare di rievocare i nostri primi ricordi, ci troviamo ineludibilmente ad osservare immagini del nostro passato, dato che l’immagine è la chiave primaria d’accesso al mondo e alla sfera mnemonica.
Per crescere bambini felici e sognanti è dunque indispensabile cercare di proporre loro immagini gradevoli e fantastiche, che possano fissarsi nella loro mente e creare quel senso di protezione, tipico dell’infanzia, che li accompagnerà per tutto il corso della loro vita.
Esattamente come scegliamo di mostrare ai nostri bambini cartoni animati e semplici film ben disegnati e rassicuranti, è opportuno cercare di alternare la lettura di libri didattici, didascalici o “di scopo” con quella di libri illustrati per bambini talmente ben disegnati da instillare nel piccolo la consapevolezza del bello e della gioia che provano i nostri occhi di fronte a qualcosa che esuli dai semplici canoni grafici di settore.
La finalità di un libro illustrato composto da vere e proprie creazioni artistiche non è dunque quella di realizzare un obiettivo nel corso della lettura (anche se, spesso, le due cose vanno di pari passo), ma quella di divertire il piccolo con una narrazione che trova nell’immagine il suo fulcro e un terreno utile allo sviluppo di emozioni che sgorgano quasi spontaneamente alla vista delle tavole.
Quali libri illustrati per bambini scegliere?
Se ogni libreria che si rispetti propone un’autentica giungla di libri illustrati per bambini, tali da far apparire i reparti dedicati alla stregua di piccole gallerie d’arte in miniatura, onde evitare il rischio di delusioni è meglio cercare di coniugare criteri di selezione soggettivi con parametri invariabili, fissati da critica e gradimento di pubblico.
Premesso, ovviamente, che le storie illustrate per bambini che intendete comprare vi devono piacere da un punto di vista e grafico e devono riscuotere l’approvazione dei piccoli potenziali lettori, il genere risulta ricco di guide e indicazioni ben precise su quali opere possano a tutti gli effetti venire considerate alla stregua di autentici capolavori di genere.
A partire dal lontano 1952, il prestigioso quotidiano americano New York Times si prende infatti la briga di classificare e catalogare i migliori libri illustrati per bambini, istituendo una sorta di riconoscimento annuale che premia le opera più azzeccate dal punto di vista grafico con la stessa autorevolezza con cui l’Academy incorona i film e gli attori più meritevoli nel corso della notte degli Oscar.
Proprio sulla scia dell’allora rivoluzionaria trovata del Times, è fiorita una vasta critica di settore che si è estesa ad ogni latitudine terrestre e che è riuscita fornire a genitori e bambini di tutto il mondo il classico lumicino utile a districarsi nella sopracitata giungla letteraria.
Andando a coniugare i nostri gusti personali in materia estetica con i capisaldi fissati dalla critica mondiale è agevolmente possibile acquistare opere di indiscusso valore e dare vita ad una piccola biblioteca artistica da tramandarsi di generazione in generazione.
In questo post cercheremo di prendere in esame libri illustrati per bambini piuttosto recenti, cercando di sposare gli elevati giudizi della critica giornalistica con la mia personale esperienza in materia e con i riscontri positivi che i libri in questione hanno saputo suscitare nei piccoli lettori e nei loro genitori.
Libri illustrati per bambini: le migliori novità nel panorama internazionale
Eccoci dunque giunti a deporre intenti introduttivi e spiegazioni iniziali per cominciare il nostro viaggio tra le storie illustrate per bambini che hanno fatto battere i cuori di adulti e piccini nel corso delle ultime stagioni letterarie.
1) Un grande giorno di niente
Realizzato dalla nota (e pluripremiata) illustratrice bolognese Beatrice Alemagna (per la monografia dell’autrice, clicca qui) e uscito verso la fine del 2016, Un grande giorno di niente è una stupenda favola contemporanea, adatta a dare voce all’universo emotivo infantile alle prese con tematiche comuni quali noia, distacco e senso di abbandono.
Tranquillamente fruibile da bambini a partire dai 5 anni (ma si può agevolmente leggere l’opera anche un po’ prima), Un grande giorno di niente si compone di 48 pagine, alle quali vengono a corrispondere altrettante superbe illustrazioni e brevi didascalie che accompagnano l’incedere del piccolo protagonista nel suo percorso formativo interiore ed esteriore.
La narrazione prende spunto da una situazione piuttosto comune che vede un bambino di circa 5 anni costretto ad annoiarsi in casa mentre la madre lavora, il padre è assente e i videogiochi offrono solo un mero palliativo ad emozioni più complesse e meno simulate.
A partire da un punto di rottura collocato ad arte all’interno della trama (un breve alterco tra il bimbo e la madre), la vicenda porterà il piccolo protagonista ad uscire dalle quattro mura della sua casetta (collocata in un contesto campestre) e a vincere quella noia che sembra così potente da aver invaso persino il giardino e ogni ambiente circostante.
Storia di formazione, solo in apparenza addesa a canoni letterari e cliché piuttosto comuni, Un grande giorno di niente rivela in realtà una pluralità di tematiche trattate in modo innovativo, elegante e mai banale.
Se infatti la scoperta della natura, il potere della fantasia, il rapporto complesso con i genitori, la difficoltà di fruire del proprio tempo in modo costruttivo appartengono alle opere per bambini fin dall’alba della civiltà, Beatrice Alemagna riesce a dare loro un nuovo senso e ad offrire un finale spiazzante in cui il bimbo comprende il magico potere del silenzio, delle sensazioni sensoriali e dell’importanza dell’esperienza come movente per arricchire la consapevolezza di sè.
Inserito di diritto tra i migliori libri illustrati per bambini, Un grande giorno di niente è una lettura graficamente eccellente che non può mancare nella vostra biblioteca, in virtù di una dimensione quasi universale del narrato e a disegni destinati a stimolare la fantasia dei piccoli come pochi altri.
2) La Balena della tempesta
Piccolo capolavoro di Benji Davies, The storm Whale (in italiano La balena della tempesta) svolge e dipana una matassa emotiva simile a quella di Un grande giorno di niente, seppur con esiti profondamente differenti e con una prospettiva completamente diversa rispetto a quella adottata dall’autrice italiana.
Anche qui, infatti, il senso di abbandono e la noia rappresentano il movente per l’inizio dell’avventura, ma i due sentimenti vengono presentati in una veste più squisitamente contingente e meno esistenziale.
La noia è infatti il movente che spinge il piccolo Nico sulla spiaggia alla ricerca di un nuovo amico, dato che il padre pescatore è spesso assente e che la compagnia dei suoi sei gatti non pare lenire completamente il senso di solitudine che pervade il piccolo protagonista.
Come il titolo lascia agevolmente presagire, Nico si imbatterà presto in una balena spiaggiata, la porterà a casa, la accudirà nella vasca da bagno e attenderà ansioso il ritorno del padre, timoroso di rimproveri e punizioni.
Sarà proprio il catartico finale, con la comprensione patena del gesto e con la liberazione del gigantesco animale, a portare il genitore a confrontarsi intimamente con un universo infantile spesso distante dai bisogni degli adulti e spesso capito solo in parte.
Stupenda storia su sentimenti e redenzione, dedicata anche ad un pubblico di adulti, La balena della tempesta è stata recentemente insignito del prestigioso Oscar First Book Prize ed è universalmente annoverato tra le migliori storie illustrate per bambini, in virtù di uno stile grafico unico nel suo genere, personalissimo ed in grado di evocare emozioni e sensazioni che vanno ben al di là dei limiti imposti dalla pagina stampata.
Guardando le illustrazioni di Benji Davies si ha infatti quasi la sensazione di percepire l’odore del mare, di udirne lo sciabordio e di far parte di un universo magico che solo gli artisti riescono davvero a ricreare fino in fondo.
3) Amici di piuma
Dedicato ad un pubblico di lettori decisamente più piccoli rispetto all’opera precedente, Amici di piuma è l’ideale punto di incontro tra un silent book, un libro didattico-conoscitivo e una (non) storia illustrata dall’eccelsa qualità.
Tranquillamente fruibile a partire dal compimento del primo anno di età (a patto che il bimbo abbia le manine pulite, mi raccomando, sporcarlo sarebbe un vero peccato), Amici di piuma non ha infatti una reale trama, né intenti didascalici troppo marcati, ma si propone semplicemente di rappresentare con maestria il gattino Piuma e i suoi simpatici amici alati che rappresentano il fulcro dell’opera.
Realizzato da Isabelle Simler e tradotto in molteplici lingue, Amici di piuma si compone infatti di una serie di tavole, in cui vengono rappresentati varie tipologie di uccelli, differenti piumaggi e in cui si cela, semi nascosto, il simpatico gattino nero Piuma.
L’opera, inserita dal NY Times di diritto tra i migliori libri illustrati per bambini, può prestarsi a differenti scopi: è infatti possibile sfruttare il libro per stimolare la curiosità del bimbo spingendolo a cercare Piuma nei meandri delle pagine; può venire impiegato come piccola enciclopedia per spiegare al bambino il mondo dei pennuti, o può semplicemente venire sfogliato con l’intento di assistere alle reazioni del bambino, alle prese con una serie di tavole artistiche dalla forza evocativa immediata.
Vivamente consigliato a chi si trovi in cerca di un’opera di valore dedicata alla primissima infanzia, Amici di piuma è tuttavia destinata ad incontrare il sicuro gradimento anche dei più grandi, grazie ad un’immediata forza didascalica che chiarisce in maniera semplicissima le tematiche connesse con il regno animale.
4) Il re del cielo
Opera della scrittrice e zoologa britannica Nicola Davies, Il re del cielo è una splendida storia illustrata da Laura Carlin, definita da uno stile grafico unico nel suo genere (quasi impressionista, per rendere l’idea) che coniuga alla perfezione tutte le tematiche che hanno definito gli interessi e le passioni dell’autrice.
Storia di un bambino italiano trasferitosi in Inghilterra, alle prese con una sorta di “saudade” del suo paese d’origine e con una serie di incomprensioni linguistiche non trascurabili, la vicenda accarezza infatti le classiche tematiche legate alla solitudine emotiva e alla ricerca di affetto, prendendo direzioni spesso impreviste e mai banali.
Più che la ricerca di affetto tout court, amicizia e attenzione, Il re del cielo narra infatti della ricerca di un ambiente che possa venire definito come “casa” (nel senso più ampio ed emotivo del termine), andando ad introdurre una serie di sotto-tematiche diventate attualissime e in grado di fungere da specchio per i mutamenti sociali in atto.
Sarà l’incontro con il vecchio signor Evans, allevatore di piccioni (e qui emerge la zoologa che fino ad ora era rimasta celata) a tracciare un filo conduttore tra due nazioni apparentemente distanti e inconciliabili e a dare al piccolo protagonista la sensazione di una continuità emotiva e zoologica destinata a lenire la nostalgia e a schiudere nuovi mondi di fronte ai suoi occhi.
Ammantata dall’inevitabile lieto fine, al storia si adatta perfettamente alle esigenze visive di bambini piuttosto piccoli (intorno ai 4 anni) e di quelli più grandicelli, data la sua capacità di intessere una serie di trame e fili nascosti che si svelano agli occhi del lettore con l’avanzare dell’età.
Pervaso da uno stile pittorico profondamente differente da quello delle storie trattate fino ad ora, Il re del cielo si è guadagnato numerosi riconoscimenti internazionali ed è universalmente annoverato tra i migliori libri illustrati per bambini, in virtù di una sorta di soffice malinconia e di velata dolcezza che pervade tutta l’opera, fino quasi a poterla toccare.
5) Tanto tanto grande
Avete presente la Metamorfosi di Kafka? Immaginate ora di poter leggere ai vostri bambini una versione chiaramente edulcorata, rivista, aggiornata e illustrata e avrete Tanto tanto grande, originalissima opera di Catarina Sobral, a pieno titolo inserita nel novero dei migliori libri illustrati per bambini nel corso della scorsa stagione letteraria.
Illustrata secondo i personalissimi dettami pittorici che hanno reso celebre la giovane autrice portoghese in ogni angolo del mondo, Tanto tanto grande è infatti un’ardita fiaba per bambini che inizia proprio, come il racconto di Kafka, con un’inaspettata metamorfosi notturna.
Al risveglio, accade infatti che il piccolo Samuel, comunissimo bambino portoghese, scopre di essersi trasformato in un ippopotamo (con tanto di crescita imprevista di baffi) e che il mondo circostante è improvvisamente troppo piccolo per ospitarlo, a cominciare dal suo letto che ora rischia di cedere sotto il colpi dei suoi 528 chili!
Ricca di rimandi e riferimenti a Kafka (il piccolo Samuel è appassionato di entomologia), la fiaba assume ben presto i contorni di una divertente storia di formazione che pone al piccolo lettore in modo pulito ed elegante numerose tematiche destinate ad assumere importanza al trascorrere degli anni, prima tra tutti quella legata alla percezione di un corpo che cresce e muta con velocità siderale.
Consigliato a partire dai tre anni, Tanto tanto grande è davvero un libro stupendo che si presta a numerose chiavi di lettura e che cela al suo interno una sorta di matrioska semantica, destinata ad aprire ulteriori mondi al piccolo lettore, mano a mano che l’età aumenta e che la narrazione si fa più esplicita ai suoi occhi.
Già vincitrice del prestigioso premio internazionale degli illustratori alla Bologna Book Fair del 2014, Catarina Sobral conferma così tutto il suo talento e la sua fantasia e si pone come una delle stelle polari da seguire ogniqualvolta ci troviamo in cerca di libri illustrati per bambini dalla qualità intrinseca eccelsa.
6) Guarda fuori
Silent book completamente privo di parole, didascalie o elementi fonetici volti ad esplicitare la narrazione, Guarda Fuori rappresenta sicuramente uno dei migliori libri illustrati per bambini degli ultimi anni, in virtù di una capacità evocativa in grado di astrarre il piccolo lettore dalla sua quotidianità e di condurlo all’interno di un universo innevato e fiabesco.
Dotata di una (non) trama piuttosto semplice ed immediata, e dunque pienamente adatta anche a quei bambini che non hanno ancora compiuto il terzo anno di età, Guarda fuori riproduce infatti una situazione comunissima, conferendole quel pizzico di magia che porta il bambino a sognare ad occhi aperti e a vedere cose che a noi adulti, purtroppo, sfuggono.
La vicenda vede infatti due bambini, alle prese con una giornata nevosa, che guardano fuori dalla finestra spinti da curiosità e che si ritroveranno presto spettatori e attori di una serie di semplici vicende invernali in grado di stuzzicare il loro senso del fantastico.
Composto da inquadrature fisse, quasi registiche, Guarda fuori trova il suo maggior punto di forza nella capacità di ideare uno scenario statico funzionale a sottolineare gli stati emotivi dei due protagonisti, immediatamente riconoscibili anche in assenza di parole e didascalie.
Dedicato a chi si trova in cerca di stupore nel quotidiano, Guarda fuori è una breve fiaba destinata a togliere il fiato a tutta la famiglia e a fare emergere nei genitori quel pizzico di nostalgia legato all’incanto dell’infanzia e alla meraviglia di fronte a cose che troppo spesso diamo per inerti e scontate.
7) Il figlio unico
Concludiamo questa rapida rassegna sui migliori libri illustrati per bambini degli ultimi anni (in realtà si potrebbe proseguire ancora per ore e ore), con un altro silent book caratterizzato da una forza visiva unica, perennemente sospesa tra il quadro e il fumetto.
Premiato dal Wall Street Journal per la sua inarrivabile valenza artistica (immediatamente percepibile dopo un rapido contatto con l’opera), Il figlio unico, realizzato dall’autrice cinese Guojing, rappresenta infatti una storia unica nel suo genere, in cui tematiche umane, sociali e politiche vengono rappresentate con quella leggerezza che rende chiari anche ai bambini più piccoli problemi altrimenti inaccessibili.
Storia di solitudine, quotidianità, amicizia e magia, Il figlio unico vede la piccola bambina protagonista della narrazione alle prese con un inaspettato viaggio di formazione che inizia con l’anonimato dei “casermoni” edificati nel corso degli anni’80 (durante la corsa all’inurbamento della Cina) e si conclude nei meandri di un bosco quasi fatato, dove la piccola stringe amicizia con un cervo proprio quando la perdita della rotta tradizionale le avevano fatto temere il peggio.
Ammantata da note e ritmi quasi poetici, la narrazione è infatti una critica silenziosa (ma non troppo) alla celeberrima politica del figlio unico cinese e ai meccanismi industriali che hanno portato buona parte dei bimbi a perdere contatto con la loro immaginazione e con quel lato fiabesco dell’anima che dovrebbe dimorare in ogni piccolo, a prescindere dal grigiore emanato dal contesto urbano e geografico circostante.
Interamente in bianco e nero e composta da una mirata alternanza di tavole grandi e tavole multiple, Il figlio unico è una di quelle letture che lasciano il segno nel profondo e che riescono a smuovere le coscienze anche negli adulti, a dispetto delle finalità dell’opera e della totale assenza di una narrazione scritta.
In un mondo che ha da tempo riconosciuto il valore artistico, umano e pedagogico delle illustrazioni per bambini, le opere di altissimo livello non mancano certo e ce n’è (proverbialmente) per tutti i gusti, a patto che si decida di coniugare le proprie inclinazioni personali con una sorta di dato oggettivo che funge esso stesso da garante della valenza pedagogica e fantastica dell’opera.
Tenendo in considerazione le infinite evoluzioni di un settore che non risulterà mai saturo, gli avvertimenti di una critica benevolente e il consenso entusiasta di tutti quei bambini che hanno già potuto cimentarsi con le storie in questione, sarà dunque possibile dare vita ad una piccola biblioteca dell’anima, popolata di immagini, colori, sensazioni e fantasie destinate ad accompagnare il piccolo per il resto della sua vita e magari, a fargli sorgere sul volto quel pizzico di malinconia, quando gli anni saranno fuggiti e cercherà rifugio in quel mondo fatato che avete creato apposta per lui.