Last Updated on 11 Marzo 2019 by Maestra Sara
inserito una collana tanto ampia da risultare quasi monumentale, Milly, Molly e i rumori del fienile è uno dei testi più adatti ad introdurre ai piccoli lettori le gioie della primavera e l’incanto naturalistico di un mondo che rinasce ciclicamente, in un’accezione tutt’altro che metaforica.
Il duo formato da Gill Pittar e Cris Morrell (autore e illustratore) è infatti riuscito a sfruttare i due popolarissimi personaggi per fornire un ritratto della primavera molto vivido, quasi pittorico, in grado di fornire ai bambini un utile compendio relativo a quello che la fine dell’inverno comporta.
Interamente ambientato all’interno di una fattoria, punto di vista privilegiato per scorgere l’inizio della primavera, Milly, Molly e i rumori del fienile prende quasi per mano il piccolo lettore e gli mostra il risveglio della natura attraverso le sensazioni uditive, tattili e visive che provocano nelle due sorelline, protagoniste della vicenda.
Per chiarire ai bambini cosa sia esattamente la primavera, occorre, più che in ogni altro periodo dell’anno, partire dal percepito e ricondurre il periodo di rinascita ad un complesso di sensazioni in grado di fornire un affresco della stagione, molto più intenso di quanto potrebbe essere facendo leva solo su nozioni astronomiche o evidenze fattuali.
Mantenendo una certa tenerezza per tutto il racconto, Milly, Molly e i rumori del fienile riesce a pieno nella difficile impresa, mostrando un quadro di insieme che fonde inquietudine e rivelazione in una sorta di sintesi simbolica perenne, mostrando al bambino come tutti quei rumori che contraddistinguono l’inizio della primavera possano essere spaventosi solo fino a quando non riusciamo a ricondurli alla loro specifica origine.
Il fienile della storia è qui il pretesto per dare vita ad un racconto in cui i piccoli misteri che spaventano le due protagoniste della vicenda nascondono al loro interno una sorta di redenzione sensoriale, che consente alla vista di superare i piccoli spaventi provocati dall’udito e di apprezzare la magia della primavera in tutto il suo fulgido splendore.
In caso vi troviate in cerca di libri per bambini sulla primavera, da declinare ad un pubblico di bimbi “grandicelli”, Milly, Molly e i rumori del fienile rappresenta un’ottima alternativa a tutti quei testi meramente descrittivi e didascalici che affollano gli scaffali delle librerie, colpendo spesso l’attenzione dei bambini più piccoli, ma lasciando, al contempo, indifferenti tutti coloro che hanno ormai superato i quattro anni, quattro anni e mezzo.
Milly, Molly e i rumori del fienile: una notte in mezzo alla natura
Milly, Molly e i rumori del fienile inizia con un bucolico ritratto della fattorie del fattore Anselmo e con le pecore in stato interessante che sono pronte a dare alla luce i loro agnellini.
Guardando le pecore, Anselmo spiega a Milly e Molly che la prima a partorire sarà Bella e che, per tanto, è meglio che trascorra la notte nel fienile.
Temendo che Bella possa sentirsi sola, le due protagoniste decidono di farle compagnia per la notte, nonostante Anselmo avverta le bimbe che il fienile è l’ultimo posto dove ci si possa sentire soli, per via di una sorta di trambusto primaverile che anima le nottate.
Al calar del sole, Milly e Molly si sdraiano vicino a Bella, confidando di potersi fare una bella dormita sul nuovo giaciglio improvvisato e di trascorrere una nottata serena, magari coronata dalla visione dei nuovi agnellini, il mattino seguente.
Esattamente come aveva predetto Anselmo, l’avvento delle tenebre è accompagnato da piccoli rumori di ogni sorta che spaventano e inquietano le due bimbe; dapprima allarmate per il canto di un grillo, per il volo di una rondine e per un topolino che è uscito dalla sua tana in cerca di cibo.
Ogni volta in cui le due bimbe si allarmano, è sempre la pecora Bella a rassicurarle e a spiegare loro l’origine del rumore e così accade anche quando il gatto del fienile si stiracchia; il gufo annuncia il suo arrivo; la chioccia chiama i suoi pulcini; un pipistrelllo fa il suo ingresso nella struttura di legno; un riccio vaga in cerca di cibo e il gallo canta al sorgere del sole.
Trascorsa la notte, Milly e Molly riescono finalmente a prendere sonno, proprio quando inizia il travaglio di Bella, che partorisce mentre le bimbe non si accorgono di nulla.
La mattina seguente, Anselmo viene a svegliare le due bambini che accarezzano i due agnellini e che decidono di non trascorrere altre notti nel fienile, dato che ormai Bella ha trovato qualcun altro che le farà compagnia per tutte le nottate a venire.
Milly, Molly e i rumori del fienile; un piccolo incanto sensoriale
Libro agevole e senza troppe pretese letterarie, Milly, Molly e i rumori del fienile è i realtà un perfetto compendio relativo non solo alla primavera, ma a quella dimensione sensoriale che spesso ci inquieta solo in assenza di una quadro di riferimento esaustivo.
Oltre alla tematica principale e manifesta del libro, legata all’attenzione e alla cura verso gli altri, il piccolo libro rivela una pluralità di sensi e intenti che esulano dalle intenzioni iniziali della casa editrice.
A fianco della capacità di narrare ai bambini l’incanto della primavera da una prospettiva piuttosto originale ed inedita e di invitarli ad aver cura di un mondo naturale bisognoso di protezione umana, Milly, Molly e i rumori del fienile invita i piccoli lettori a guardare oltre al superficie dei sensi, per poter ricondurre le nostre sensazioni alla loro specifica origine.
Tutto ciò che spaventa i bambini, soprattutto nel cuore della notte, è infatti frutto di un’eccessiva fiducia nella capacità sensoriali e di una commistione tra l’elemento sonoro e la fantasia che spinge i bambini in direzione di ipotesi spesso spaventose, quanto inverosimili.
Solo l’intervento della ragione può, in quest’ottica, ricondurre il percepito alla sua fonte, esattamente come la comprensione piena del risveglio primaverile può aiutare i bambini a vivere un incanto che non potrebbe mai venire spiegato a parole.