Morte al libero pensiero! La sottile arte dell’omologazione

morte al libero pensiero!

Last Updated on 20 Novembre 2022 by Maestra Sara

Oggi (ed è anche domenica) ho deciso di uscire un po’ dal seminato che io stessa ho arato per recensire un libro che non si rivolge al mondo dell’infanzia, quantomeno non direttamente, ma che mi ha fatto piuttosto riflettere.

Senza che ce ne rendiamo conto, stiamo vivendo un periodo storico piuttosto buio, in cui il valore di ogni singolarità pensante viene soggiogato alla dimensione della chiacchiera (nel senso heidegerriano del termine) e ad un principio di presunta autorità che domina integralmente il corso delle nostre azioni e dei nostri pensieri.

Esattamente come accadeva durante il periodo oscuro della nostra storia comune, definito come Medioevo, pare che pensare fuori dagli schemi giornalistici e politici sia diventato un peccato, tacciabile di eresia e punibile con la gogna pubblica o addirittura con il rogo.

Un colossale “Ipse Dixit” domina interamente la nostra quotidianità ed è sufficiente la presenza, in uno stucchevole talk show, di un presunto esperto per orientare il pensiero di milioni di cittadini, ben disposti a gettare il cervello dalla finestra pur di seguire i dettami del Dottorone in questione; ovviamente intelligentissimo e disinteressato, come tutti i Dottoroni che “hanno tanto studiato”.

Questa continua caccia all’eretico fonda la sua ragion d’essere su una paranoia collettiva che orienta perennemente il nostro voto, le nostre azioni e, soprattutto, i nostri acquisti.

Per chi, come me, ha sempre pensato che non esista un Bene assoluto, né tantomeno una Verità assoluta, risulta sempre più complesso svolgere con serenità un ruolo genitoriale che dovrebbe proprio fondarsi sul dubbio e sulla comprensione delle ragioni del “nemico” del momento.

Spiegare a mio figlio, drogato di televisione e banalità pseudo-scientifiche, che i “novax” (termine errato, tra l’altro) o i “pacifisti” non sono tutti dei mostri che attentano alla sua vita e alla sua salute è un’impresa piuttosto difficoltosa, così come è difficile fargli capire che le scelte degli “altri” sono spesso frutto della loro storia personale, delle loro ragioni e di un modo di vedere la realtà diverso dal mio, ma non per questo sbagliato.

morte al libero pensiero! politically correct

Quando proviamo a parlare e a confrontarci con tutti quei “nemici” creati dai media, magari ci rendiamo conto che, visti da vicino, non sono poi così stupidi e malvagi e che la loro opinione, giusta o sbagliata che sia, è legittima tanto quanto la nostra, così come è legittimo il diritto di una persona ad aver torto, a cambiare idea o a scoprirsi nel giusto dopo essere stata perseguitata.

Scritto da Massimiliano Sternieri ed auto-pubblicato, “Morte al libero Pensiero! Ovvero: come diventare una pecora zelante in tempo di guerra, pandemia, politically correct e rivoluzione green” è un lungo viaggio attraverso le nostre paranoie, le nostre paure e la costante ricerca di un nemico da abbattere, al variare delle mode.

Intriso di un umorismo nero di stampo anarchico, individualista e nichilista, il libro ironizza su tutte quelle Verità che difendiamo a spada tratta, ma solo fino al giorno in cui virologi, politici, influencer e giornalisti non ce ne offrono in pasto una nuova, completamente opposta alla precedente, ma egualmente “vera”.

 

Morte al libero pensiero! la dissoluzione dell’individuo nel nulla

 

Morte al libero pensiero! inizia con una breve prefazione che si pone da subito come una dichiarazione di intenti: l’autore vuole aiutare il lettore in quel processo di lobotomia morale che lo porti a diventare una pecora obbediente, perennemente asservita al Potente di turno e ai suoi megafoni antropomorfi.

Strutturato come se fosse il decalogo della pecora perfetta, il testo porta il lettore ad accettare per vere tutte le tesi e le psicosi imperanti, mostrandone, al contempo, l’assoluta assenza di fondamento ontologico, etico e persino scientifico.

Passando dalla disastrosa gestione della pandemia di coronavirus, costellata da infiniti cambi di rotta (vi ricordate il proverbiale “abbraccia un cinese” e l’altrettanto iconica campagna per i “vaccini immunizzanti”?) nel pensiero ufficiale, fino ad una rivoluzione green che appare molto più nera che verde, se guardata da vicino, il testo è incessante, incalzante e privo di pause.

Dagli attori-delatori ai virologi a cui mancano le basi della biologia, passando per le  giravolte dei politici, per la furia iconoclasta delle schwastiche (perdonatemi, il termine è una mia ideazione!) e degli asterischi, Massimiliano Sternieri ne ha davvero per tutti e non risparmia stoccate al vetriolo verso i buoni pastori e le loro pecore zelanti.

Ricco di spunti dal punto di vista politico, scientifico, morale e storico, il breve saggio offre infiniti moventi di riflessione al lettore, fingendo di compiere l’operazione inversa, portandolo a considerare l’assurdità del dogmatismo di qualunque colore.

Dedicato ai vari cacciatori di novax, finti-fascisti, vetero-comunisti, pacifisti, filo-russi, onnivori e quant’altro che intasano le discariche dell’etere con i loro moniti apocalittici e le loro fatwa, Morte al libero pensiero! si legge in poche ore, per poi venire letto e riletto a più riprese.

Ho trovato Morte al libero pensiero! una lettura quasi obbligata per chiunque desideri educare i propri bambini al rispetto dell’altrui opinione, al disgusto verso i fanatismi e le crociate televisive e per chiunque pensi che i roghi non spengano gli incendi, ma li generino.

Qualunque sia la vostra opinione in merito ad ogni argomento, è mio dovere informarvi che le opinioni sono fatte per essere confrontate, riviste, rafforzate, discusse e magari cambiate: lasciamo pure i roghi e le gogne ad altre epoche storiche, se davvero vogliamo definirci moderni e liberi.

 

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