Nel paese delle pulcette di Beatrice Alemagna, elogio della differenza

Nel paese delle pulcette

Last Updated on 5 Aprile 2022 by Maestra Sara

Solo apparentemente differente, da un punto di vista grafico e narrativo, dal resto delle produzione di Beatrice Alemagna (clicca qui per la monografia), Nel paese delle pulcette è in realtà una mirabile opera di tipo “sperimentale” che adatta i topoi letterari dell’autrice romagnola ad una veste grafica ed ad un narrato piuttosto originali.

Sotto le spoglie di un libro “morbido” e palesemente rivolto a strizzare entrambi gli occhi al versante narrativo legato alla primissima infanzia, Nel paese delle pulcette cela la consueta difesa della diversità, intesa come valore e non come difetto, e la consueta volontà di riconnettere ogni singolo essere umano con la sua vera natura, in un lungo processo di auto-accettazione.

Le simpatiche e variopinte pulcette che animano l’opera non sono qui infatti che il pretesto per spiegare a bambini piuttosto piccoli quanto sia odiosa quella pratica irrisoria che oggi viene definita (con un termine piuttosto modaiolo) come “body shaming e quanto, di converso, l’armonia tra persone differenti si trovi ad essere una condizione più che auspicabile per il benessere del singolo e della sua comunità di riferimento.

Proprio nel corso di un’età in cui i bambini tendono a puntare il dito verso i loro simili, alla ricerca di anomalie fisiche ed estetiche, Nel paese delle pulcette pone i più piccoli di fronte ad un metaforico specchio che rimanda un’immagine non distorta della diversità e del “difetto”, ponendo l’accento sulle caratteristiche che ci accomunano e non su quelle che ci dividono.

paese pulcette libro

Alti, bassi, grassi, magri, neri o bianchi, i bambini si trovano infatti ad appartenere ad una macro-categoria che li rende tutti molto più simili di quanto non credano, esattamente come le pulcette del libro scoprono, dopo infiniti travagli e diatribe, di essere semplicemente pulci, animate da un terreno biologico e da una comunione di intenti piuttosto marcate.

In questo senso, Nel paese delle pulcette è un invito all’armonia universale e a non perdere tempo a discutere su quelle differenze che non possiedono spiegazione alcuna e che, ad uno sguardo più attento, risultano talmente infinitesimali da poter agevolmente venire trascurate e superate.

Seppur in modo più didascalico ed esplicito rispetto ad altre opere, Beatrice Alemagna ripropone qui la dicotomia classica tra accettazione (di sé e degli altri) e conflitto, mostrando come il secondo termine abbia origine da moventi futili e dalle consuete questioni di lana caprina riguardo la natura del prossimo nostro.

Nel paese delle pulcette, storia di una festa a sorpresa

All’interno di un vecchio materasso abbandonato in fondo ad un giardino, abitano, ormai da anni, numerose pulci che non hanno mai avuto modo e occasione per incontrarsi, rimanendo confinate in micro-unità abitative dislocate ai diversi angoli del materasso.

In occasione del compleanno della “pulcetta grassa”, tutte le pulci hanno tuttavia deciso di abbandonare i loro buchi e di incontrarsi per partecipare alla festa indetta per l’occasione.

Piuttosto eccitata per l’insolito evento, la pulcetta grassa ha preparato squisite torte alla polvere per tutte le invitate, installato addobbi ovunque e attende ora con ansia che qualcuno bussi al suo buco per dare inizio alla celebrazione.

Quando finalmente suonano alla “porta”, la pulcetta grassa si mostra tuttavia palesemente delusa nell’apprendere che le altre pulci che popolano il materasso possiedono attributi fisici del tutto diversi dai suoi, trovandosi ad essere, magre, alte o variopinte.

La contrarietà della pulcetta grassa si manifesta nel momento in cui la padrona di casa fissa una pulce magra come un grissino e la interroga sulle ragioni della sua magrezza, dando il “la” ad una catena di astio reciproco e di dita puntate sulle altrui fattezze.

nel paese delle pulcette

Tutte le pulcette cominciano infatti ad interrogarsi a vicenda sulle ragioni che portano una di loro ad essere gialla come una banana, un’altra ad avere gli occhi grossi come quelle di un gufo, un’altra ancora ad avere una colorazione simile a quella di un pappagallo e via dicendo.

Il metaforico cerchio si chiude quando la pulce variopinta, si gira verso la pulcetta grassa, chiedendole come mai sia in sovrappeso fino al punto di assomigliare ad un ippopotamo.

Proprio l’incapacità della pulcetta grassa di rispondere al quesito (si limita ad un laconico: sono nata così), spinge le altre pulci a comprendere come la loro diversità non possieda nessun fondamento reale e come, di conseguenza, nessuno possa sopperire ai suoi presunti difetti.

Dando per assodato che Nel paese delle pulcette ognuno nasce diverso dall’altro, senza averlo scelto, le pulci smettono dunque di farsi le pulci (scusate il gioco di parole, ma non potevo farne a meno) sul loro aspetto fisico e la festa ha finalmente inizio.

Nel paese delle pulcette e la diversità

Come premesso, Nel paese delle pulcette è un elogio della diversità come condizione ineluttabile ed un solenne invito rivolto ai bambini affinché colgano l’irrilevanza dei tratti fisici a fronte di passioni ed intenti comuni.

nel paese delle pulcette alemagna

Esattamente come le pulci del libro smettono di discutere e iniziano a dimenarsi in balli e salti, l’opera auspica che i più piccoli colgano nei loro simili quelle affinità caratteriali che trascendono ampiamente i tratti estetici e che imparino a divertirsi senza dare a peso alle loro piccole differenze.

Libro versatilissimo e finissimo, Nel paese delle pulcette può venire agevolmente letto dai tre anni in su e fungere da supporto per tutti quei bambini che si affacciano al mondo della scuola d’infanzia cercando loro stessi negli altri e la differenza nella similitudine.

Per saperne di più…