Last Updated on 28 Gennaio 2020 by Maestra Sara
Tra gli scrittori per l’infanzia più apprezzati di sempre, a livello mondiale, Gianni Rodari è forse colui che per primo è riuscito a spiegare ai bambini il concetto di ironia, attraverso numerosi esempi e narrazioni.
Non esiste infatti storia scritta da Rodari che non strappi un sorriso ai lettori di ogni età, in virtù della capacità dell’autore di giocare allegramente con paradossi che scompongono e decostruiscono l’universo semantico dei più piccoli.
Proprio nel corso di un’età in cui la conoscenza empirica del mondo si basa su una serie di corrispondenze linguistiche, considerate granitiche e incrollabili, la lettura di Rodari aiuta il bambino a calarsi in un universo popolato da personaggi e situazioni apertamente senza senso che basano la loro ragion d’essere proprio sul linguaggio.
Non fa ovviamente eccezione Passatempi nella giungla, brillante fiaba che ironizza apertamente sulla capacità del bambino di discernere ciò che è reale da ciò che è invece stato concepito proprio in funzione del suo divertimento.
Bizzarra carrellata di animali antropomorfi che si dilettano tra vizi e virtù squisitamente umani, Passatempi nella giungla è infatti una simpatica narrazione che scherza apertamente sulle conoscenze del bambino in tema di animali e che rappresenta un mondo ironico e denso di divertimento.
Partendo da quelle che sono le effettive conoscenze del bambino sulle reali attività svolte dagli animali della giungla e sulle loro reali abitudine, Rodari inventa una piccola fiaba in cui gli animali in questione vanno ad aderire ad attitudini completamente umane, facendo ridere a crepapelle i bambini, pienamente consapevoli della natura scherzosa del tutto.
Grazie alle ottime illustrazioni di Laura Rigo, la fiaba assume una connotazione fortemente visiva che aiuta il bambino a immedesimarsi in quella giungla si scherzi e a ridere di gusto di fronte alla visione di un leone intento a farsi pettinare da un parrucchiere o di terribili scimmiette intente a tormentare un coccodrillo.
A ribadire la natura gioconda dell’albo, privo di finalità differenti da quelle di far divertire i giovani lettori, Rodari sottolinea subito che la “sua” giungla non corrisponde a quella reale, ma ad un parto della sua immaginazione; parto che il bimbo potrebbe replicare all’infinito, cercando di immaginare altre bizzarre situazioni.
La genialità di Rodari consiste infatti nel riuscire, come anticipato, a mettere in crisi l’universo semantico del bambino e a spalancare le porte di quell’immaginazione che i bambini potranno in seguito usare come strumento per prendere spunto dall’opera dell’autore, nel tentativo di dare vita a nuove narrazioni e a nuovi paradossi.
Passatempi nella giungla, viva l’immaginazione!
Passatempi nella giungla si apre con una breve introduzione, in cui Rodari afferma di non aver mai visto nulla di quello che si appresta a descrivere, ma che, al contempo, è sicuro che le cose vadano esattamente come lui le immagina.
Nella giungla immaginaria, le scimmie sono terribilmente dispettose, tanto dal provare un immenso piacere nel lanciare noci di cocco sul dorso del coccodrillo addormentato.
Ogni volta che il coccodrillo viene svegliato dal lancio di una noce, crede che qualcuno abbia bussato alla sua schiena e urla “avanti”, prima di scoprire come stanno realmente le cose e di minacciare le scimmie dispettose di ogni atrocità possibile.
Gli elefanti sono invece molto spiritosi e adorano giocare a “braccio” di ferro, andando a giustapporre le loro proboscidi, mentre i loro cuccioli roteano a terra come trottole impazzite.
Anche nella giungla esistono istituti di bellezza, dove le tigri si radunano per criticare la presunta calvizie del leone e la sua maestosità, salvo poi tacere quando il re della giungla fa il suo ingresso nel salone per sottoporsi al suo consueto trattamento a base di colonia e brillantina.
Una volta rinfrescata la sua criniera, il leone ama giocare a bocce con l’orso, solo che, colpisce la schiena del povero coccodrillo addormentato; nuovamente sottratto al suo sonno e pronto a gridare “avanti” come se qualcuno avesse realmente bussato alla sua schiena.
Passatempi nella giungla si conclude con il leone e l’orso che ridono di gusto per il piccolo inconveniente procurato e con il coccodrillo che si domanda se sia possibile dormire in pace.
Adatto ad una fascia d’età di bambini compresa tra i tre e i sei anni, Passatempi nella giungla è una piccola fiaba moderna senza troppo pretese e senza intenti didascalici o morali nascosti tra le pieghe della narrazione.
L’intento di Gianni Rodari è qui semplicemente quello di far ridere i lettori e di stimolare la loro creatività, facendo leva su quella semplicità e su quella maestria letteraria che lo hanno reso uno degli autori per l’infanzia più amati e celebrati di sempre.