Piccola volpe nel bosco magico, in viaggio verso la generosità

Piccola volpe nel bosco magico

Last Updated on 23 Maggio 2018 by Maestra Sara

Probabilmente la miglior novità degli ultimi mesi, Piccola volpe nel bosco magico è un silent book dal sapore fatato che introduce i piccoli lettori in un viaggio magico, destinato a concludersi con la scoperta di una generosità e di un’empatia, anch’esse fiabesche.

Quando ho parlato dei migliori libri per bambini di 5 anni, ho spiegato come, in corrispondenza della suddetta età, l’orizzonte morale dei bambini muti profondamente e l’empatia si faccia largo all’interno di un universo profondamente dominato dall’agire utilitaristico.

Piccola volpe nel bosco magico libroMan mano che crescono, i bambini sviluppano cioè una dimensione morale basata sulla comprensione dei sentimenti altrui ed iniziano ad afferrare concetti, come generosità e altruismo, assolutamente estranei alla mente di un bimbo troppo piccolo.

Piccola volpe nel bosco magico è esattamente questo: un meraviglioso viaggio morale che parte dall’iniziale attaccamento verso un feticcio della primissima infanzia e che si conclude con la scoperta di una dimensione intima che fa risplendere di luce nuova la piccola protagonista del libro.

Ricco di tematiche classiche e piuttosto comuni ai libri per l’infanzia, l’opera di Stephanie Graegin rappresenta una sorta di unicuum nel suo genere perché riesce infatti a mostrare al bambino una serie di concetti morali facendo leva sull’emotività pura e evitando totalmente nozioni didascaliche o precetti troppo gravosi.

In Piccola volpe nel bosco magico tutto tende infatti verso l’emozione e tutto parla di sentimenti, lasciando all’immagine il compito di descrivere ciò che risulta impossibile spiegare a parole in maniera univoca.

Essendo volata forse troppo lontano, a seguito di un week end intero passato a leggere e rileggere Piccola volpe nel bosco magico ai miei figli, mi fermo un attimo ad introdurre la trama del libro, senza allerte spoiler varie, dato che l’opera (ribadisco) è un silent book e, in quanto tale, può essere riempito di vocaboli, parole, accenti e fonemi a piacere, andando a dare un senso sempre nuovo alla narrazione.

Piccola volpe nel bosco magico, una lunga poesia per immagini

Non appena si apre la prima coppia di pagine di Piccola volpe nel bosco magico compare una sorta di mensola sulla quale fanno bella mostra di sé alcuni libri dedicate all’infanzia e una serie di peluches, destinata a terminare con una simpatica volpe.

Superata la piccola prefazione visiva, si vede una bambina (sui sette o otto anni) che dorme teneramente abbracciata alla sua volpina, mentre un raggio di sole fa capolino nella sua cameretta.

Piccola volpe nel bosco magico bookUna volta introdotti magistralmente i riferimenti temporali e affettivi, il libro entra nel vivo della narrazione, mostrando come la bambina si svegli, riponga la volpina sulla mensola (quella della “prefazione”), si vesta e vada a scuola, dove incontra un suo caro amico.

Al termine delle lezioni, la maestra chiede agli alunni di portare a scuola, per il giorno seguente, un oggetto che sia “vecchio” e “prezioso” e, inutile dirlo, la piccola protagonista pensa subito alla sua amata volpina di peluche.

Una volta giunta a casa, la bambina prende la volpe dalla mensola e apre una scatola piena di fotografie relative alla sua primissima infanzia che la ritraggono in compagnia del suo peluche.

Dopo aver illustrato alla classe il valore sentimentale della sua volpe, il giorno seguente, la bambina sale felice su un’altalena, lasciando a terra il suo zainetto, dal quale sbuca la testa della volpina di peluche.

Piccola volpe nel bosco

Proprio mentre la protagonista si libra felice in aria, una volpe vera, rimasta in agguato nel parco, trafuga il peluche e si mette a correre in direzione del bosco, inseguita dalla bimba, che non era scesa dall’altalena per tempo, e dal suo migliore amico, spettatore della scena.

Dopo un lungo e infruttuoso inseguimento (le volpi sono note per correre più veloce delle bambine), i due amici chiedono informazioni ad uno scoiattolo, che indica loro la direzione da percorrere per trovare la volpe.

Nel frattempo, la stessa volpe è vittima di una tentata rapina, da parte di una donnola che voleva sottrarle il peluche e che è stata sventata solo grazie all’intervento di un orso gentile.

Libri sulle volpi

A questo punto, la storia muta completamente di segno, dato che la volpe e i bambini entrano in una sorta di universo parallelo e fatato e che il cambio di scenario è scandito dalla mutazione delle tinte cromatiche dell’albo che virano da fredde a calde per sottolineare il passaggio.

Non appena entrati nella porzione “magica” del bosco (dove tutti gli animali si comportano come gli umani) i due bambini iniziano ad interrogare le creature che incontrano, mostrando loro la foto della volpe peluche che la bambina aveva portato a scuola.

Dopo una lunga serie di vane ricerche (davvero divertente la sequenza del bar denominato “insetti e frutti”) i due si imbattono nell’orso che, ricordandosi della precedente tentata rapina, decide di condurre i bambini a casa della volpina.

Dopo aver guardato dalla finestra e aver scorto la volpe in compagnia del peluche, i bimbi bussano e spiegano la situazione a mamma volpe; subito pronta a rimettere le cose a posto e a spiegare alla sua cucciola che è necessario restituire il peluche alla legittima proprietaria.

Dopo aver ubbidito senza troppe resistenze, la volpe si corica a letto, molto triste, ed è proprio in quel momento che la bambina viene colta da un’illuminazione, comprendendo la vera natura del suo feticcio e decidendo di offrirlo in dono alla malinconica volpina.

Dopo essere andata in brodo di giuggiole, la piccola volpe fa dono, a sua volta, alla bimba di un vecchio peluche a forma di un unicorno, che la bambina accetta volentieri e che porta con sé dopo l’uscita dal bosco magico.

Piccola volpe nel bosco magico si conclude con la raffigurazione della mensola (quella della “prefazione”) priva della volpe, ma arricchita del nuovo unicorno, che ha ormai rimpiazzato il precedente peluche nel posto d’onore assegnato dalla bambina ai suoi giocattoli.

 

Piccola volpe nel bosco magico, un viaggio verso l’età adulta

Tralasciando la stupefacente qualità delle immagini e la maestria (assolutamente non comune) di saper raccontare una storia così articolata senza l’impiego della parola scritta, Piccola volpe nel bosco magico è un piccolo capolavoro per l’infanzia in virtù della sua abilità nel mostrare un percorso di crescita comune a tutti i bambini sotto forma di fiaba moderna.

Il lungo viaggio che la bambina compie alla ricerca della volpe non è infatti altro che una sapiente metafora di quel percorso che tutti noi compiamo a partire dal nostro solipsismo iniziale verso la condivisione con gli altri.

La bambina non abbandona infatti il suo feticcio della primissima infanzia perché non lo ami più, o perché si reputi ormai troppo “cresciuta” per il suo peluche, ma perché vede nella volpina la sé stessa di qualche anno prima e capisce come la privazione del peluche porti in dote un effetto molto più deflagrante sulla giovane creaturina del bosco.

Piccola volpe nel bosco magico libro per bambini

Mettendosi nei panni dell’altro e comprendendone le esigenze, la protagonista del libro diventa a tutti gli effetti “grande”; tanto grande da comprendere che esiste qualcuno al mondo in grado di dare e ricevere più amore a quel peluche di lei stessa.

Nel lieto finale, la piccola protagonista riceverà una ricompensa per la sua azione disinteressata e potrà fregiarsi di un nuovo peluche; non più simbolo della sua prima infanzia, ma emblema della sua crescita interiore e della nuova amicizia innescata a partire dal suo dono.

La sostituzione finale del peluche sulla mensola simboleggia, a mio avviso, proprio il distacco dalla sfera dei ricordi e l’approdo verso una nuova dimensione, emotiva e morale, in cui l’unicorno appartenuto alla volpe le ricorderà per sempre la sua buona azione e la sua crescita interiore.

Davvero pregevole e totalmente esente da pecche, Piccola volpe nel bosco magico è davvero uno dei libri per l’infanzia più dolci e delicati che io abbia mai sfogliato e una fantastica raffigurazione di un lungo viaggio che tutti noi abbiamo compiuto, riscoprendoci arricchiti da quella generosità e da quell’empatia senza la quale non potremmo mai prenderci cura dei nostri piccoli.

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