Piccolo Grande Bubo di Beatrice Alemagna: la forza dell’amore

Piccolo Grande Bubo

Last Updated on 23 Maggio 2022 by Maestra Sara

Tra le poche opere di Beatrice Alemagna (per la monografia, clicca qui) rivolte in modo esclusivo alla primissima infanzia, Piccolo Grande Bubo è un libro molto semplice, molto dolce e molto rassicurante, che mostra ai più piccoli il valore e l’importanza delle cose immateriali.

Deposti i consueti panni di “cantrice della diversità” e di spirito libero narrativo, la Alemagna dà prova, con questo semplice testo, della sua capacità di parlare direttamente al cuore di bambini e di cogliere alla perfezione l’autentico spirito dell’infanzia, in base alla fascia anagrafica di riferimento.

Proprio nel corso di un’età (tra i due e i tre anni), in cui i bambini cominciano ad orientare il loro vissuto in direzione della perenne dicotomia tra grande e piccolo, Piccolo Grande Bubo rassicura, da un lato, il bambino, circa la positività della sua crescita, andando a mostrargli, al contempo, il valore della vera grandezza di tutto ciò che non si può né toccare, né tanto meno misurare.

Mentre il bambino cresce, si sente sempre più autonomo, più grande e più abile, permane cioè un lungo filo conduttore, rappresentato dall’amore genitoriale, che annulla le dimensioni reali e che fa sentire anche i bambini più piccoli infinitamente grandi.

piccolo grande bubo

Mentre il bambino misura in modo tangibile i suoi piccoli progressi, impara a contare e a comprendere la natura dei traguardi che, giorno dopo giorno, raggiunge, Piccolo Grande Bubo gli mostra come, a fianco di quei risultati chiari che lo fanno sentire “grande”, permanga nella sua esistenza un lungo filo rosso che dischiude una grandezza ancora più intensa.

La funzione del genitore che accompagna, incentiva e rassicura il protagonista del libro è qui cruciale e molto più che meramente funzionale a regalare il “finale a sorpresa” ai lettori, dato che l’amore materno con cui si conclude Piccolo Grande Bubo è esso stesso una chiave di lettura retroattiva per l’intera opera.

Solo quando si comprende come Bubo si senta grande proprio grazie all’amore materno, si riesce a svelare la natura dei suoi entusiastici traguardi e a capire perché il piccolo si senta tanto sicuro di sé, a fronte di un’età ancora legata a fragilità e criticità.

Se Bubo si sente, infatti, tanto felice e tanto grande (in senso relativo), il merito delle sua serenità è da ascrivere alle rassicurazioni che la mamma gli offre ogni sera e a quell’amore che, paradossalmente, lo rende autonomo nella sua infinita protezione.

 

Piccolo Grande Bubo, storia di un bambino “cresciuto”

Piccolo Grande Bubo è la storia di un orsetto, ovviamente di nome Bubo, che si rivolge ad un interlocutore immaginario, coincidente con il lettore, per raccontargli tutti i suoi piccoli progressi e per spiegare le ragioni in base alle quali si sente ormai “grande, pur sapendo perfettamente di essere ancora piccolo.

Dopo essersi presentato e aver chiarito la natura del suo cognome (anch’esso Bubo), il bambino dalle sembianze di orsetto (o l’orsetto antropomorfo, come preferite) spiega di non essere più piccolo perché ha già imparato ad andare in bicicletta.

bubo libro alemagna

Successivamente, Bubo passa in rassegna tutte quelle piccole conquiste che lo fanno sentire ormai cresciuto, spiegando al lettore che lui: ha degli occhi molto grandi, un naso ormai grosso, quattro dentoni perfettamente formati e porta il pannolino solo un giorno alla settimana, come i grandi.

Il racconto prosegue con Bubo che ha ormai capito come tentare di afferrare tutto ciò che vede possa essere molto rischioso ed ha imparato a camminare all’indietro e ad arrampicarsi senza cadere (o quasi).

Al ristorante, Bubo ha bisogno ormai solo di un cuscino per raggiungere il tavolo e sceglie in autonomia cosa mangiare.

Per queste ragioni, Bubo si sente ormai grande; anzi, addirittura grandissimo, perché, prima di metterlo a letto ogni sera, la sua mamma gli ricorda che lui è il suo grandissimo amore.

 

Piccolo Grande Bubo, un libro per chi sta crescendo

Come premesso, Piccolo Grande Bubo è un libro dolcissimo e simpaticissimo, rigorosamente da declinare a quel versante della prima infanzia, compreso tra i due e i tre anni e mezzo.

piccolo bubo beatrice alemagna

Nel corso di una delicata fase della crescita, contraddistinta da grosse conquiste, ma anche da violenti sbalzi umorali, letture come Piccolo Grande Bubo possono rassicurare il bambino sull’evoluzione positiva di tutte quelle piccole problematiche che lo affliggono e mostrargli, al contempo, come l’amore dei suoi genitori fungerà sempre e comunque da valido supporto alla sua crescita.

Data la semplicità del linguaggio impiegato da Beatrice Alemagna, la preponderanza delle immagini rispetto al narrato e la presenza di figure iconiche e rassicuranti, il libro può agevolmente venire compreso anche da quei bambini che si trovano alla primissime armi con le opere letterarie e che attendono, magari, proprio l’avvento di un libro per sentirsi di colpo infinitamente grandi.