Last Updated on 29 Novembre 2018 by Maestra Sara
Se anche è voi è capitato di pensare che, sotto sotto, Schopenhauer avesse ragione e che la vita assomiglia spesso ad un pendolo che oscilla tra la Noia e il Dolore, forse vi conviene prendere in mano Pietro Pizza, leggerlo ai vostri figli e interiorizzare la lezione offerta dal breve testo.
Ok, provando a sgonfiare un po’ le iperboli generate dall’entusiasmo (forse William Steig non intendeva esattamente riscrivere la storia della filosofia) e riportando le cose alle loro dimensioni, resta comunque il fatto che Pietro Pizza è davvero un testo stupendo, in grado di leggere nei meandri di quella noia assoluta che spesso viene attribuita solo agli adulti.
Anche se il concetto di noia viene a coincidere, nei bambini, con l’inattività o con l’impossibilità di fare quello che si desidera, l’apatia è comunque un sentimento ben presente nell’inconscio infantile e può divenire spesso una problematica emotiva, prima ancora che pratica.
Se l’adulto associa, cioè, la noia ad una sorta di frustrazione cosmica o ad un anelito non soddisfatto, per i bambini le cose sono leggermente differenti, ma non meno preoccupanti.
Quando un bambino si annoia, la cosa accade generalmente per un motivo specifico (piove e non posso uscire; volevo guardare i Pigiamini, ma Netflix è saltata; ho fatto lo stesso gioco 100 volte e mi ha stufato) e non per un movente esistenziale, ma il complesso di sensazioni negative che travolge i piccoli è del tutto simile a quello che provoca in noi frustrazione, tensione e spesso depressione.
Leggere opere per l’infanzia come Pietro Pizza può davvero contribuire a sgonfiare la tremenda noia e a mostrare, ad adulti e piccini, come esista sempre un antidoto all’inattività fisica e mentale; magari provando a guardare con occhi diversi ciò che abbiamo visto milioni di volte.
Se a tutti noi è toccata in sorte la facoltà di provare noia, almeno una volta nella vita, ci troviamo infatti ben provvisti di quell’immaginazione che tutto può trasformare e colorare, soprattutto nel corso di quei primi anni di vita in cui i confini tra la realtà fisica e quella mentale non sono ancora così marcati.
Ormai divenuto una pietra miliare della letteratura per l’infanzia, Pietro Pizza è esattamente un testo che parla del potere dell’immaginazione in modo chiaro ed immediato, offrendo ai piccoli lettori una scappatoia di fronte alla noia e ai genitori una serie di stimoli, affinché non lascino i loro pargoli spiaccicati sul divano di casa in attesa che succeda qualcosa.
Pietro Pizza, un classico sempre attuale
Pubblicato per la prima volta nel 1998, Pietro Pizza è un breve testo ideato e realizzato da William Steig che, in barba a tematiche apparentemente semplici e ad uno stile illustrativo non troppo complesso, è rapidamente assurto al ruolo di autentico classico per l’infanzia, divenendo oggetto di infinite ristampe e traduzioni in tutto il mondo.
Se per molti libri il successo è tardivo e per altri è effimero come il battito d’ali di un farfalla, Pietro Pizza è stato da subito accolto con una ricezione più che favorevole e può oggi vantare una longevità invidiabile e un’attualità di tematiche non in grado di venire scalfita dall’avvento dell’era digitale.
Liberamente ispirato ad un gioco che il signor Steig faceva con i suoi figli, Pietro Pizza narra di un bambino pervaso da noia e tristezza, a causa di una giornata di pioggia, e di un padre che riesce a riportargli il sorriso, andando semplicemente a stimolare la sua immaginazione.
Vedendo Pietro abbacchiato, il papà prova infatti a trasformare suo figlio in una pizza, sdraiandolo sul tavolo della cucina, impastandolo con simpatici massaggi, guarnendolo con finti condimenti e provando infine a mangiarlo in compagnia della mamma.
La breve vicenda si conclude con il sole che fa capolino tra le nubi e con Pietro che può uscire a giocare con gli amici, con tanto di sorriso stampato sulle labbra, a seguito dei felici momenti passati in famiglia.
Se la storia, di per sé, può apparire semplice e banale, ad uno sguardo più approfondito Pietro Pizza rivela in realtà una pluralità di tematiche sapientemente racchiusa in poche pagine illustrate.
Pietro Pizza, la fantasia che tutto trasforma
Anche in un mondo che ha cercato di scacciare la noia dalla vita di adulti e bambini, attraverso la genesi di una pluralità di input sensoriali senza sosta, l’immaginazione continua a rappresentare l’unica vera via di fuga di fronte all’assenza di stimoli e alla ripetizione infinita degli stessi gesti.
Per quanto cerchiamo spesso di distrarre i bambini (e noi stessi) con tablet, smartphones e consolles dei videogiochi, accade infatti spesso che quella noia, solo apparentemente soffocata, rifaccia capolino nella mente, portando in dote una forza distruttiva ampliata.
Il fatto che i nostri piccoli abbiano le mani “sempre impegnate” in una qualche attività, non soddisfa affatto quel bisogno di divertimento e fantasia che solo l’immaginazione può davvero saziare fino in fondo.
Leggere Pietro Pizza ai bambini (dai 3 ai 6 anni) contribuisce a far comprendere loro come il potere della loro fantasia non verrà mai eguagliato da nessun surrogato digitale e come solo la loro immaginazione può portare il metaforico sole in una giornata di pioggia.
Pietro Pizza è un’opera che si rivolge anche (e forse soprattutto) ai genitori, invitandoli a giocare con i bambini, a creare mondi nuovi per loro, a farli divertire con poche semplici cose e soprattutto a non credere che le cose “vadano bene” solo perché i piccoli non si lamentano o non esprimono i loro disagi in maniera violenta.
Libri come questo sono concepiti per istituire un ponte emotivo tra genitori e bambini (prima ancora che per trovare soluzioni pratiche a problemi contingenti) e per spingere mamma e papà ad aver cura dei loro figli nel senso più autentico del termine, andando a scorgere in loro potenziali pericoli latenti e trasformandoli in altrettante occasioni di riscatto.
Un classico immortale adatto a tutta la famiglia
Dedicato a tutti quei bambini che credono di potersi divertire solo con giocattoli costosi e a tutti quei genitori che fuggono sul divano, non appena i piccoli si sono fatti silenziosi, Pietro Pizza è un classico immortale adatto a tutta la famiglia e a tutte le esigenze.
Si può agevolmente leggere l’opera con l’intento di mettere in pratica il breve gioco descritto dalla narrazione, oppure sfogliarlo per cercare un po’ di noi stessi e delle nostre lacune in quelle poche pagine illustrate; purché si cerchi di comprendere fino in fondo lo spirito della storia e non lo si usi come alibi per le nostre assenze emotive.
La lettura di Pietro Pizza probabilmente non stravolgerà il corso delle vostre esistenze e non vi farà buttare nel cassonetto i testi di Schopenhauer, ma sicuramente riuscirà a farvi guardare le situazioni quotidiane con occhi nuovi, gli stessi occhi di cui hanno bisogno i nostri figli per impedire che la noia prenda il sopravvento sulla loro immaginazione.
- Steig, William (Author)