Prosciutto e uova verdi del Dr. Seuss, l’insistenza dei bambini

Prosciutto e uova verdi

Last Updated on 29 Aprile 2019 by Maestra Sara

Opera del Dr. Seuss, Prosciutto e uova verdi è una lunga filastrocca in rima che mette in scena una sorta di braccio di ferro tra due bizzarri individui; entrambi poco propensi a superare i loro pregiudizi e a cedere il passo alla loro controparte.

Oggetto del contendere tra Nando (detto Ferdi) e l’altro bizzarro individuo antropomorfo è appunto un particolare piatto a base di prosciutto e uova verdi; piatto che Nando intende far assaggiare a tutti i costi al suo “amico”, anche a fronte di una quantità di rifiuti che farebbe desistere persino Giobbe.

La dinamica riproduce molto da vicino un potenziale battibecco tra un bambino ed un adulto, disposti a sfinirsi a vicenda pur di affermare la propria ragione sull’altro e pure di traghettare al controparte verso la propria parte e pur di averla proverbialmente vinta.

prosciutto e uova verdi libro

 

Senza sapere quali ragioni portino Nando a desiderare ardentemente di far assaggiare il suo piatto a base di prosciutto e uova verdi al suo interlocutore, tra i due si instaura una sorta di guerra psicologica, destinata a concludersi con la resa senza condizioni di una delle due parti.

Ancora una volta, il Dr. Seuss si prende dunque allegramente gioco delle naturali tendenze infantili, esasperandole fino a sublimarle, con l’intento di portare il piccolo lettore a ridere di gusto di se stesso e dei suoi atteggiamenti e l’adulto, per contro, a comprendere la naturalezza di tutti quei comportamenti che percepisce spesso come anomali o incomprensibili.

Non esiste infatti al mondo bambino che si arrenda agevolmente di fronte ad un rifiuto e che non tenti di portare l’interlocutore allo sfinimento pur di ottenere tutto quello che desidera, dato che l’arte del compromesso risulta alla stregua del prodotto di anni di esperienza e maturazione interiore.

Accade così sovente che ogni piccola diatriba si trasformi in un incendio emotivo e relazionale, in cui il bambino crede che, cedendo, possa perdere una parte di sé stesso e in cui la controparte (sia esso un adulto o un altro bambini), ritiene, dal canto suo, che sia diseducativo cedere di fronte ad ogni stillicidio continuo.

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Il piatto di prosciutto e uova verdi non è, in quest’ottica, che un mero pretesto per inscenare un conflitto dialettico finalizzato a far abbassare le difese alla controparte e far trionfare la propria, del tutto futile, ragione.

Il tratto saliente del libro consiste nel fatto che anche lo sfinitissimo interlocutore di Nando parte da uno svantaggio di tipo “infantile”, provando per il protagonista della vicenda una sorta di antipatia del tutto priva di giustificazione e basta su semplici sensazioni infondate.

Proprio l’iniziale antipatia rende lo scontro dialettico tra i due ancora più acceso e bizzarro, dato che convincere qualcuno che non ci ama affatto risulta spesso alla stregua di un’impresa impossibile.

Prosciutto e uova verdi, storia di un assaggio a tutti i costi

Prosciutto e uova verdi inizia con Nando, detto Ferdi, che si presenta al lettore cavalcando una bizzarra creatura (ancora più bizzarra dello stesso Nando) e reggendo tra le mani un cartello che palesa la sua identità.

L’ingresso di Nando in scena turba tuttavia la quiete di una seconda figura, più alta e apparentemente anziana di Ferdi; intenta a leggere un libro in poltrona e poco propensa a farsi disturbare da quello strano personaggio.

Subito, l’individuo con il cappello, afferma a gran voce di non amare quel tal Nando (detto Ferdi) e la sua palese antipatia aumenta quando Nando gli porge un piatto contenente prosciutto e uova verdi.

In tono solenne, la figura col cappello (non viene mai specificato il nome nel testo) oppone un secco rifiuto, sostenendo che la pietanza offerta non risulta di suo gradimento e innescando così il lungo balletto che vede Nando assolutamente non intenzionato a rassegnarsi.

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Non comprendendo il senso della semplice parola “no”, Ferdi comincia a perseguitare il suo interlocutore, proponendogli il prosciutto e uova verdi in ogni contesto e “salsa” possibile.

Incapace di incassare il rifiuto, Ferdi inizia infatti a propinare lo stesso piatto dapprima su un tavolino e in compagnia di un topino, poi in una cassa con una volpe, successivamente in automobile, su un ramo alto, in treno, in una galleria e via dicendo.

Man mano che l’individuo col cappello si allontana, cercando di fuggire dallo stillicida, Nando lo segue, cercando di rendere più attraente il piatto ai suoi occhi e di farglielo finalmente assaggiare.

La storia finisce con i due che si ritrovano in mezzo al mare e con l’esausto figuro che cede finalmente alla richieste di Nando, pur di avere un po’ di pace e assaggia il piatto a base di prosciutto e uova verdi, trovandolo, tra l’altro, incredibilmente buono.

 

Prosciutto e uova verdi, la fantasia contro la serietà

Risulta evidente dall’evoluzione della vicenda come l’apparentemente tremendo piatto di prosciutto e uova verdi rappresenti la fantasia infantile che cerca di fare capolino tra le maglie della serietà “adulta” venendo percepita come un corpo alieno e non particolarmente attraente.

A seguito del lungo (e fortunatamente incruento) conflitto, la situazione si sblocca quando Nando riesce a far leva sui sentimenti della sua controparte, chiedendole di assaggiare il fatidico prosciutto e uova verdi come piacere personale, posponendo la classica frase “Fallo per me!”.

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Proprio il “Fallo per me!” rompe lo stallo e fa paradossalmente capire all’adulto come fosse pregiudizievole la sua presa di posizione e come, in fondo, concedere il tanto sospirato assaggio non rappresenti poi una fatica così improba.

La conciliazione finale prevede Nando contento di aver raggiunto il suo obiettivo e l’individuo col cappello felice per aver ceduto, dato che il piatto è stato di suo gradimento e che poteva tranquillamente evitare tutta quella lunga dialettica che vede spesso contrapposti adulti e bambini; entrambi vittime della loro volontà di non cedere terreno.

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