Last Updated on 3 Settembre 2018 by Maestra Sara
Sempreverde. Il segreto di nonno Teodoro è un’originalissima storia illustrata che si rivolge ai bambini impiegando una metafora legata alla terza età, oppure, in alternativa, una storia che si rivolge alla terza età impiegando un linguaggio da bambini.
Oltre l’apparente antinomia da me appena generata, Sempreverde è infatti un libro dai molteplici impieghi, riuscendo a cogliere l’essenza di valori universali e adattandosi perfettamente tanto alle esigenze dei più piccoli, per via del tono della narrazione, quanto a quelle delle anziani, in virtù di un messaggio salvifico rivolto a tutti i nonni del mondo.
Particolare rilettura dell’eterna dicotomia presente tra invecchiamento e giovinezza dello spirito, Sempreverde presenta infatti sotto forma di fiaba moderna la volontà universale di mantenere sempre intatto il nostro lato fanciullesco e mostra agli adulti come risulti possibile il mantenimento di una sconfinata giovinezza che trae il suo fulcro proprio nella capacità di riuscire a guardare il mondo con gli occhi dei bambini e di stupirsi di fronte alle meraviglie della vita.
Una volta astratta dal suo contesto senile e rapportata in modo esclusivo alla prima infanzia, la vicenda narrata mantiene comunque inalterato il suo valore, mostrando ai giovani lettori la presenza di un’interiorità squisitamente umana, in grado di resistere di fronte agli attacchi del tempo e spiegando ai bimbi il valore del loro immenso patrimonio emotivo e psicologico.
Proprio nel corso degli anni legati alla crescita, il bambino comincia a percepire il suo corpo come un’entità mutevole, destinata a cambiare forma e tono per tutto il corso della sua vita, fino a deteriorarsi inevitabilmente, una volta che il processo di crescita risulterà terminato.
La lettura di Sempreverde può, in quest’ottica, spiegare ai bambini la natura del ciclo vitale degli esseri umani e, al contempo, introdurre loro il concetto legato alla presenza di un patrimonio interiore che prescinde dalle mutazioni organiche e che definisce la singolarità in rapporto a caratteristiche immutabili.
Il libro di Ilaria Guarducci spiega infatti al bambino come tutte quelle caratteristiche che definiscono il suo “io” non si trovino ad essere necessariamente costrette a subire l’identico destino che attende il corpo e come, dunque, egli potrà rimanere sempre giovane (o bambino) a prescindere dalle rughe, se solo lo vorrà.
Sempreverde, storia di due ultracentenari
Sempreverde è la storia di due vecchissimi signori nati lo stesso giorno di numerosi anni fa che, trovandosi a festeggiare il loro compleanno, si accorgono delle differenze che intercorrono tra di loro.
Pur essendo entrambi visibilmente segnati dal tempo nell’aspetto fisico, Teodoro risulta infatti molto più vitale del suo coetaneo Osvaldo e possiede un approccio alla vita del tutto “giovanile” (termine che, in generale, detesto) a discapito degli anni, tanto da riuscire ancora a “sorridere alle nuvole”.
Teodoro spiega ad Osvaldo che il suo cuore rimane sempreverde perché egli beve alla fonte della giovinezza e, così facendo, riesce ad evitare la presenza di tutti quegli infiniti acciacchi fisici che rendono al senilità del suo coetaneo alla stregua di un piccolo inferno quotidiano, popolato da dolori e lamentele quasi continue.
Stufo di provare dolore persino alle punte delle ciglia e dei capelli, Osvaldo decide così di seguire Teodoro, senza farsi vedere, per scoprire dove si trovi la fatidica fonte della giovinezza, in ordine di recuperare la salute perduta e di tornare anch’egli attivo e vitale.
Dopo aver seguito Teodoro per una settimana intera e aver annotato su un taccuino ogni dettaglio potenzialmente in grado di rivelare l’ubicazione della fonte, Osvaldo nota che Teodoro pratica una serie di attività piuttosto anomale per la sua età, dedicandosi alla buona tavola, alle escursioni, alla ginnastica, a lunghe gite in bicicletta, ad intense sessioni di lettura, all’ascolto di canzoni d’amore e alla stesura di poesie.
Dopo aver riflettuto sulla routine quotidiana del suo coscritto, Osvaldo comprende che non esiste alcuna fonte della giovinezza, se non quella generata a partire dalla vita stessa e che Teodoro risulta così allegro e in forma perché non ha mai davvero smesso di amare sé stesso e il mondo esterno.
Mentre viene folgorato dalla rivelazione, Osvaldo sente crescere nel suo cuore un germoglio verde simile a quello che caratterizza Teodoro e comprende come sia possibile cambiare approccio di fronte alla vita, anche in età avanzata e anche quando si era ormai rassegnato ad un tramonto in realtà procrastinabile.
Sempreverde, una favola per ogni età
Come premesso, Sempreverde è agevolmente un libro che può venire regalato tanto ai bambini, quanto ai loro nonni, per via di un’ottima commistione tra forma e contenuto che rende il testo universale e adatto ad ogni esigenza.
Il modo in cui Sempreverde definisce la singolarità umana attraverso la vita stessa rappresenta infatti una costante in grado di porsi al di là tempo e di parlare a differenti generazioni con la stessa forza.
Molto probabilmente, il bambino farà fatica ad immedesimarsi con personaggi legati alla terza età, ma difficilmente resterà insensibile al messaggio che Sempreverde intende veicolare ed inizierà a curare, fin dalla tenera età, quella piantina rigogliosa che cresce al suo interno e che rimane sempre protetta di fronte al passare degli anni.
Una delle migliori parabole sulla dicotomia tra corpo e spirito degli ultimi anni, Sempreverde è un testo dai mille impieghi e dalle mille risorse; ideale per congiungere lungo un filo immaginario generazioni solo apparentemente differenti tra loro.
- Guarducci, Ilaria (Author)