Last Updated on 25 Marzo 2019 by Maestra Sara
Sotto lo stesso cielo è uno stupendo albo, tratteggiato con le consuete tinte “impressioniste” tanto care all’artista tedesca, che mostra ai piccoli lettori l’unicità del pianeta Terra e l’inesistenza di barriere reali tra i suoi diversi abitanti.
Riprendendo una tematica a lei cara (vi ricordate Il grande Muro Rosso? Per la recensione, clicca qui), Britta Teckentrup dipinge un lungo affresco fortemente poetico, in cui la comunione di sentimenti ed emozioni supera tutte quelle barriere fisiche e geografiche che si instaurano spesso tra le persone, costringendole alla segregazione e all’alterità.
Mentre nella sua precedente opera, l’autrice affidava il suo messaggio salvifico ad un contesto piuttosto cupo e opprimente, qui la Teckentrup decide di fare leva sul lato giocondo e lirico dell’unione tra persone (e animali!), lasciando che siano le immagini a parlare e delegando il ruolo di “collante della storia” ad una serie di rappresenti iconiche, disposte secondo un ordine dicotomico.
Più che essere una storia illustrata vera e propria, Sotto lo stesso cielo è infatti quasi una poesia per immagini, che punta su una componente fortemente emotiva per spingere il piccolo lettore ad innamorarsi del mondo e di tutte le differenti creature che lo popolano, con l’intento di scorgere una similitudine di fondo tra se stesso e “l’altro”, percepito come “diverso” solo in virtù della sua lontananza.
Ad un occhio attento non sfugge, infatti, come tutte le persone della Terra (qui rappresentate in metaforica veste animalesca) si trovino accomunate da un’identità di sentimenti e aspirazioni, che rappresenta l’ideale filo rosso in grado di congiungere la natura umana alla sua vera essenza e di travalicare una serie di differenze che possiede una mera valenza estetica.
Una volta spogliate del loro abito, delle loro usanze, dei loro luoghi di riferimento, le creature che abitano il nostro Pianeta si innamorano nello stesso modo, cantano le stesse canzoni, temono le stesse tempeste e si trovano tutte a vivere, proverbialmente, sotto lo stesso cielo.
Proprio nel corso di un’età in cui le differenze appaiono spesso insormontabili e in cui bambino comincia a conoscersi proprio attraverso le differenze con i suoi coetanei, albi come Sotto lo stesso cielo aiutano i piccoli lettori a lanciare uno sguardo abissale oltre la loro contingenza e a comprendere come tutti i bambini siano in fondo animati da un identico spirito.
Lontanissima dai racconti piuttosto complessi che spesso contraddistinguono la sua opera, qui Britta Teckentrup sceglie la via dell’immediatezza per lanciare il suo messaggio salvifico, portando un distillato di emozioni pure a far riflettere il bambino in modo più puntuale ed intenso di quanto avrebbe potuto fare un testo animato da intenti troppo didascalici.
Sotto lo stesso cielo, la vita dei simili
Sotto lo stesso cielo si presenta come un albo illustrato, dotato di inserti pop up, che suddivide la sua struttura secondo differenti coppie di opposti, unite da uno specifico filo conduttore emotivo.
Il libro si apre con la dicitura “Viviamo sotto lo stesso cielo, in terre vicine e lontane”, alla quale è abbinata l’immagine di una famiglia di gattini che si stringe teneramente su un tetto al chiaro di luna.
Nella coppia di pagine successive, Sotto lo stesso cielo ripropone la prima parte della stessa scritta (grazie all’artificio della finestrella pop up), abbinandola alla dicitura “Ovunque siamo” e all’immagine di una famiglia di leoni che gioca nella savana.
Lo schema che abbina differenti immagini e coppie di pagine ad un’identica scritta iniziale si ripropone nelle tavole successive, mostrando come una coppia di pinguini innamorati nel gelo e una coppia di donnole che si stringono nella calda savana siano accomunate da un identico sentimento amoroso.
Allo stesso modo, una famiglia di cervi che salta felice in cima alle montagne e un gruppo di lepri nel bosco si trovano, in fondo, intenti a divertirsi con giochi molto simili, mentre delle allegre balene e un gruppo di volatili stanno cantando le stesse canzoni a latitudini profondamente differenti del Pianeta Terra.
Sotto lo stesso cielo prosegue con lo stesso schema, volto a riconciliare la differenza attraverso la similitudine, e si chiude con la poetica immagine di tutte le creature presenti nella storia che si ritrovano a rimirare la stessa volta celeste, animate da identico entusiasmo, e a sognare insieme.
Sotto lo stesso cielo, un libro semplice e diretto
Tranquillamente fruibile dai tre anni in su, per via di immagini molto pittoriche e di una sezione “narrata” davvero semplice, Sotto lo stesso cielo è un libro che si addice perfettamente tanto alle esigenze di bambini piccolissimi, quanto a quelle di coloro che, ormai grandicelli, desiderano operare sul testo una riflessione più intensa e profonda.
Se la lettura di Sotto lo stesso cielo ad una bambino molto piccolo lo farà, infatti, meravigliare di fronte al dipanarsi degli ecosistemi superbamente dipinti nel libro, l’identica lettura porterà un bambino di 5 anni ad interrogarsi circa la natura delle differenze e delle similitudini e lanciare uno sguardo molto più profondo in direzione dei suoi simili.
Comunaue lo si legga, Sotto lo stesso cielo resta un albo in grado di intenerire lettori di ogni età, sesso, fede politica, etnia, credo e religione; tutti intenti a provare identiche emozioni mentre lo spazio fisico li separa, ma solo in base ad una contingenza accidentale.