Storie di paura per bambini: quando il terrore diventa insegnamento

storie di paura per bambini

Last Updated on 4 Luglio 2022 by Maestra Sara

Spesso oggetto di controversie senza fine e di veti parentali prossimi alla censura, le storie di paura per bambini rappresentano in realtà una sorta di cardine della letteratura per l’infanzia e il modo migliore per stimolare adeguatamente alcune aree del cervello, altrimenti destinate all’atrofia, o quasi.

A dispetto della loro fama e delle remore che possono suscitare negli stessi genitori (e se poi il bambino non mi dorme più fino al diploma? e se si spaventa e gli vengono i capelli bianchi?), le storie di paura per bambini rappresentano il modo migliore per esorcizzare sensazioni che sono già ampiamente presenti nella mente dei più piccoli e che necessitano solo di venire alla luce per essere sconfitte.

Anche se cerchiamo di fare vivere il più a lungo possibile i nostri figli sotto una metaforica campana di vetro, dove tutto è gioia, sorrisi e abbracci, arriva sempre il momento in cui il piccolo si trova ad essere solleticato dalla volontà di approfondire tematiche legate a mostri, vampiri, streghe e notti oscure senza luna.

strega

Sia che il bambino sia venuto a conoscenza dell’universo iconografico legato al terrore per sentito dire, magari da un amichetto più “sgamato”, sia che vostro marito si sia addormentato davanti alla televisione mentre guardava L’esorcista per la 289esima volta, incurante della prole che girava per casa, conviene prendere in mano le redini del gioco e dare una forma ben precisa a quel mare di sensazioni che si agita nella testolina del bimbo.

Leggere storie di paura per bambini rappresenta infatti una sorta di concretizzazione dell’inconscio che permette ai piccoli lettori di toccare con mano quanto risultava prima alla stregua di uno spettro mentale e di comprendere così come esista una soluzione pratica a tutti gli attacchi che i mostri, nella nostra testa, cercano di mettere in atto quando la luce si spegne e qualcosa di indefinito si agita nel buio.

Prima di addentrarmi nella consueta carrellata di storie di paura per bambini, dividendole per fascia di età e contenuti, vorrei soffermarmi un attimo a chiarire la natura della Paura (con la P maiuscolissima) e il perché il ricorso a simpatici espedienti letterari in salsa horror mi sia venuto più di una volta in soccorso nel mio percorso di mamma e maestra.

 

Cos’è la paura?

Per quanto tutti noi detestiamo le sensazioni connesse con il terrore, la paura è uno dei sentimenti principe della nostra sfera emotiva e lo strumento che ha consentito al genere umano di sopravvivere ed evolversi nel corso dei millenni.

Se non ci fosse stata data in dono la facoltà di avere paura, molto probabilmente io non mi troverei qui a scrivere queste poche righe e voi a leggerle, magari in una pausa dal lavoro o mentre i bambini riposano, ma la Terra sarebbe sicuramente appannaggio di altre creature.

La paura è infatti quel meccanismo biologico attraverso il quale l’amigdala rilascia neurotrasmettitori, utili farci comprendere come un pericolo si trovi in agguato e come il nostro organismo si trovi soggetto a temporanee mutazioni, finalizzate alla sua autoconservazione.

bambina che ha paura

La sensazione di “farsela sotto”, i tremori, il cuore in gola e una percezione sensoriale aumentata non sono infatti che stimoli offerti affinché la nostra attenzione cresca a dismisura e perché i nostri sensi possano cogliere ogni minimo pericolo che si trova in agguato.

Fatta eccezione per la condizione patologica nota come “attacco di panico” (in cui si ha paura della paura stessa, in totale assenza di una causa scatenante reale), gli adulti tendono ad avere “paura di qualcosa”, dato che il nostro vissuto e la nostra esperienza ci portano immediatamente ad associare un insieme di sensazioni ad un’immagine ben precisa e ad offrirci ipotetiche soluzioni e vie di fuga mentali.

paura nei bambiniPer un bambino, le cose sono profondamente diverse e molto più confuse.

Dato che anche i bambini sono provvisti di amigdala e neurotrasmettitori, tendono logicamente ad avere paura, ma l’incapacità di creare associazioni mentali (in assenza di referenti specifici) li porta a lenire con difficoltà il senso di terrore e a sentirsi agitati di fronte ad un turbamento emotivo poco chiaro e, proprio per questo, ancora più spaventoso.

Ecco perché le storie di paura per bambini permettono di trasferire su carta un insieme di sensazioni astratte, di portare il piccolo ad aver paura di qualcosa di ben definito e di poter superare, in ultimo, il piccolo tormento interiore attraverso un finale catartico che libera il bimbo dalla paura, generalmente mostrandogli la natura bonaria del mostro oppure spiegandogli l’impossibilità di riprodurre il narrato nella vita reale.

Prima di approcciarci alle storie di paura per bambini, occorre dunque tenere presente qual è lo scopo reale della nostra missione, accertarci che i libri che ci accingiamo ad acquistare siano in linea con le competenze emotive dei bambini e guidarli sapientemente nella lettura, spiegando passo per passo quanto accade.

 

Ecco come scegliere le storie di paura per i bambini

Prima di gettarci a capofitto su tutti quei libri che riportano vampiri, streghe, mostri e fantasmi in copertina, con la convinzione di compiere una missione salvifica per l’intero genere umano, fermiamoci dunque un attimo a riflettere sulla natura dei nostri bimbi e interroghiamoli a fondo sulle loro paure.

La prima operazione da svolgere, prima di approcciare le storie di paura per bambini, è quella di cercare di comprendere se i nostri figli siano già spaventati da qualcosa di ben preciso, oppure se le loro paure principali siano totalmente vaghe e prive di forma.

In caso i nostri piccoli abbiano, ad esempio, sentito parlare di vampiri o streghe e la cosa li turbi, sapremo già esattamente dove andare a parare; mentre se, in caso contrario, i bimbi si trovano a disagio con qualcosa di amorfo o del buio, converrà votarci su trame meno specifiche e più generaliste.

mostri per bambini

In seconda istanza, sarebbe sempre meglio che le storie di paura per bambini venissero sempre scelte dai genitori (niente zii, nonni o amici, in questo caso), perché solo mamma e papà conoscono davvero l’universo emotivo dei loro pargoli e sono in grado di giudicare se una determinata storia sia adatta a loro o meno.

In caso vi sia dunque capitato che i vostri figli siano rimasti impressionati e terrorizzati da un libro regalato incautamente da uno zio o da un lontano cugino, evitate di ripetere lo stesso errore e vagliate personalmente ogni opera con i vostri occhi, prima che i bambini smettano davvero di dormire a causa dell’altrui leggerezza.

Ovviamente, le storie di paura per bambini che desideriamo leggere ai nostri figli devono trovarsi perfettamente allineate alle loro esigenze e devono presentare la paura stessa come una sensazione naturale e facile da tenere sotto controllo mediante il potere della mente.

Assicuratevi quindi che i libri prescelti abbiano una trama semplice, ma ricca di spiegazioni, di modo che l’acerba razionalità del bimbo possa intervenire e prendere il sopravvento sulla loro sfera emotiva, esattamente come accade quando ci rendiamo conto di avere la sopracitata paura di qualcosa e ci aggrappiamo a certezze e ipotesi.

libri di paura per bambini

L’ultima raccomandazione (repetita iuvant) riguarda la necessaria supervisione dei genitori al momento della lettura: a differenza di altri tipi di libri, le storie di paura per bambini necessitano infatti di un controllo continuo da parte di mamma e papà; utile non solo a testare le reazioni del bimbo, ma anche a fornire tutte quelle spiegazioni in grado di agire sulla sfera razionale e di incanalare la paura in qualcosa di positivo.

Sono fermamente convinta che, se rispettate le poche precauzioni necessarie alla lettura, le storie di paura per bambini possano diventare un incredibile ausilio in chiave pedagogica, spingendo il bambino a superare le sue paure e limitando la sfera del terrore a quel piacevole brivido che proviamo quando andiamo al cinema a vedere un film horror.

 

Storie di paura per bambini, alcuni esempi

Dopo aver indossato metaforici guanti da giardiniere per trattare con tutta la cautela del caso la spinosa materia, eccoci dunque ad una breve panoramica su quelle storie di paura per bambini che hanno saputo, negli anni, fissare i canoni di settore e diventare letture quasi obbligate in virtù della loro valenza pedagogica.

Premesso che la lista ha valore di esempio e che torneremo senz’altro a recensire nel dettaglio altre storie di paura per bambini, partiamo dunque, prima che il tempo fugga e cali la notte.

Premetto, inoltre, che nel recensire i testi seguenti ho evitato le storie di Halloween per bambini (la cui iconografia specifica richiede un discorso a parte), alle quali ho dedicato un altro post che potrete trovare cliccando qui.

 

1) Il mostro del sonno

Cosa c’è di più spaventoso di una creatura che si rintana nel nostro inconscio, pronta a fare capolino proprio quando ci addormentiamo e risultiamo indifesi e vulnerabili?

No, Freddy Krueger qui non c’entra (per fortuna!), ma le sue veci sono svolte da un simpatico mostro che vorrebbe spingere il bambino Pietro al sonno, per poi entrare anch’egli nel regno di Morfeo ed operare indeterminati danni al malcapitato.

La breve storia illustrata, realizzata da Maria Vago e Anna Laura Cantone, narra infatti le peripezie di Pietro, alle prese con l’insonnia, con il terrore e con un mostro che ogni notte fa capolino dalla sua cameretta, in attesa che il bambino si addormenti.

Dato che scacciare il mostro pare un’impresa impossibile e che il sonno proprio non vuole arrivare, per via dell’agitazione, Pietro inventa un fortunato espediente e si mette a raccontare una storia al mostro, con l’intento di farlo addormentare.

Proprio questo insolito ribaltamento di ruoli porterà al catartico finale, che vede il mostro addormentato e Pietro ormai in grado di seguirlo a ruota nel mondo dei sogni.

Il mostro del sonno libro

L’abile espediente narrativo rappresenta infatti una facile (e intelligente) metafora su come sia possibile domare le nostre paure quando ci si fanno più prossime e su quanto la convivenza forzata con la nostra parte irrazionale non sia poi tanto malvagia, se si trova il modo di compiacere entrambi.

Il mostro del sonno non è infatti altro che una personificazione dell’irrazionalità del bambino, dal bambino stessa generata e dal bambino infine domata, secondo una semplice tecnica che trasforma la storia in una sorta di meta-storia sulla paura stessa.

Consigliato a partire dai 4 anni di età, Il mostro del sonno è sicuramente una delle migliori storie di paura per bambini e quella che, forse, maggiormente si adatta ad una fase della vita in cui il terrore non ha ancora una forma mentale ben precisa, ma collima spesso con il buio e con l’offuscamento dei sensi notturno.

 

Leo. Una storia di fantasmi2) Leo. Una storia di fantasmi

Se provate a pensare a tutti i film di fantasmi che avete visto, non faticherete a scorgere un filo conduttore, rappresentato dal fatto che, generalmente, solo al protagonista è dato il terribile dono di riuscire a vedere gli spiriti, che nessuno crede mai alle parole di coloro che avvistano gli spettri e che proprio la solitudine si trasforma in una minaccia ancora maggiore.

Le storie di fantasmi sono infatti le storie sulla solitudine per eccellenza: solo è il protagonista e solo è lo spettro, mentre il mondo esterno di cura poco di entrambi e cose incredibilmente spaventose iniziano ad accadere.

Mantenendo intatto il topos letterario della solitudine, ma andando a stravolgerne completamente il senso, Leo. Una storia di fantasmi narra di un’improbabile amicizia tra il fantasma Leo (scacciato da tutti) e la bambina Jane, la quale crede, paradossalmente, che Leo non sia un vero spettro, ma un amico immaginario al quale affezionarsi.

Dato che Jane non teme Leo, non credendo alla sua esistenza, e che Jane ha finalmente trovato qualcuno che non si spaventi alla sua vista, i due piccoli eroi della storia cominciano a divertirsi insieme e vivere una serie di piccole avventure davvero esilaranti.

Leo. Una storia di fantasmi libro

Sulla loro amicizia pende tuttavia sempre una sorta di Spada di Damocle, rappresentata dal fatto che Leo teme di rivelare la sua vera natura per paura di allontanare Jane e che si presta dunque a recitare il ruolo dell’amico immaginario, fino a quando le circostanze impongono la rivelazione finale.

Frutto della fantasia del geniale Mac Bannett, Leo.Una storia di fantasmi è sicuramente una delle migliori storie di paura per bambini che mi siano mai capitate per le mani, in virtù della sua capacità di usare l’elemento “spaventoso” (anche se non lo è affatto) per introdurre lievemente tematiche legate alla diversità e alla solitudine stessa che ne consegue.

Dedicato a tutti quei bambini che iniziano ad interrogarsi sulla natura dei fantasmi (magari dopo aver sentito parlare dell’intramontabile “Fantasma Formaggino”) e che vogliono osservarne la componente bonaria, benché ultraterrena, Leo. Una storia di fantasmi è sicuramente una lettura utile a più livelli ed in grado di esorcizzare eventuali paure per anni a venire.

 

La strega Sibilla e il gatto Serafino3) Serafino e la strega Sibilla 

Incentrata sull’immaginario iconografico di tipo “classico” legato alle streghe, La strega Sibilla e il gatto Serafino è una divertentissima storia che sublima ed esorcizza una delle paure tipiche dell’infanzia.

Collocata nel cuore di una foresta nera, dove sorge una casa nera in cui tutto è nero, la storia narra infatti le simpatiche peripezie della strega Sibilla, alle prese con un gatto, Serafino, anch’egli tutto nero e dunque potenzialmente indistinguibile dal resto dell’ambientazione, soprattutto quando dorme.

Stufa di non trovare il suo gatto da nessuna parte e di inciamparci continuamente, Sibilla decide di tingere il gatto di verde, spostando solo l’orizzonte del problema, dato che Serafino è ora indistinguibile nel mezzo del giardino antistante alla casa.

Dopo aver reso Serafino multicolore con un incantesimo e averlo involontariamente reso ridicolo e carico di vergogna, Sibilla decide di riportare il gatto al suo colore originario e di mutare il colore dominante dell’ambiente, rendendo la casa gialla con interni variopinti.

La strega Sibilla e il gatto Serafino libro

Parte di una collana più ampia, la splendida storia realizzata ed illustrata da Valerie Thomas e Paul Korky è una simpatica metafora sulla paura e sul modo in cui guardiamo le cose.

Ideata per far comprendere al bambino come il terrore e i problemi possano spesso scaturire dal nostro focalizzarci su un dettaglio o dal guardare le cose in modo errato, La strega Sibilla e il gatto Serafino è sicuramente una delle migliori storie di paura per bambini perché, oltre a non far davvero paura, trasporta in universo comico quanto il piccolo percepisce come oscuro e spaventoso.

Mostrare un lato divertente e maldestro di tutte quelle componenti iconografiche e cromatiche che il bambino associa alla paura può infatti portare i giovani lettori a ridere di gusto delle proprie ansie e a collocarle in un contesto decisamente più ludico e gioioso.

Cane Nero4) Cane Nero

Piccolo capolavoro dell’orrore per l’infanzia, realizzato con illustrazioni mozzafiato, Cane Nero riprende la tematica legata a prospettiva e punti di vista (trattata nei due libri precedenti), riportandola tuttavia ad un piano pienamente assimilabile con gli standard che definiscono le storie di paura per bambini.

Storia di una famiglia (di nome Hope, non a caso) che vive barricata in casa per paura di una mostruosa ed abnorme creatura che dimora fuori dall’uscio, Cane Nero è una metafora sulle prigioni che la mente costruisce quando la paura prende il sopravvento e l’ignoto assomiglia a qualcosa di terrificante e necessariamente maligno.

Percepito da tutti i membri della famiglia come una minaccia impossibile da valicare, il Cane Nero della storia non è infatti che il prodotto di una serie di paure che si accumulano e che aumentano quando vengono condivise, fino a raggiungere proporzioni non più gestibili e palesemente incompatibili con la serenità quotidiana.

Dopo una lunga impasse, sarà la più piccola del nucleo familiare, Small, a rompere gli indugi, sfidando apertamente la terribile “bestia” e riconducendola alle sue dimensioni originarie, ben lungi dall’essere mostruose o gigantesche.

Cane Nero libro

La vicenda si conclude con la famiglia di nuovo ricompattata e con l’aggiunta di un nuovo simpatico membro tra le mura domestiche (indovinate quale), foriera di permanente serenità e di un cambio di rotta nell’approccio al mondo esterno.

Adatta ad infinite chiavi di lettura e interpretazioni, la vicenda narrata da Levi Pinfold rappresenta forse l’eccellenza assoluta del settore, grazie alla capacità di mostrare concetti piuttosto complessi attraverso metafore semplici ed immediate, assolutamente alla portata dei bambini dai 4 anni di età in su.

Dedicato a chiunque (anche agli adulti!) si sia costruito una sorta di gabbia mentale e si trovi in ostaggio di fronte alle proprie paure, Cane Nero invita il giovane lettore a conoscere la realtà prima di caderne vittima ed è ideale per lenire terrori infantili di natura concreta, quanto astratta.

grotlyn paura5) Il Grotlyn

Stupenda storia in rima, frutto del genio di Benji Davies, Il Grotlyn è una geniale storia di paura che sfrutta gli archetipi classici infantili legati al buio e al sonno per dar vita a risvolti narrativi imprevedibili e mai scontati.

Anticipata dal sinistro rumore di un organetto e da una tetra filastrocca, che ricorda molto da vicino il piccolo coro che preparava l’avvento di Freddy Krueger, la misteriosa creatura che dà il titolo all’opera e che tiene i piccoli lettori col fiato sospeso per tutta la durata della storia non è in realtà che il frutto di un colossale malinteso, destinato a ricomporsi proprio facendo leva sulla filastrocca iniziale.

Grazie all’ambientazione notturna e alla capacità di fare leva su quella solitudine infantile che si esplica proprio nella cameretta da letto, il Grotlyn riesce perfettamente nel suo intento di regalare un piccolo brivido ai giovani lettori, salvo poi trasformare l’ansia in una risata dal sapore redentorio, quando le dinamiche della vicenda saranno chiare.

In virtù del carattere cupo della vicenda, consiglierei comunque la lettura oltre il quarto anno di età del bambino, dato che, prima, si rischia di creare un piccolo cortocircuito al momento della messa a letto, presentando il sonno come qualcosa in grado di portare inquietudine e disagio nei bambini più piccoli.

Il Grotlyn libro per bambini

Per la recensione completa del libro, clicca qui

 

La paura del mostro6) La paura del mostro

Concludiamo questa prima rapida rassegna sulle storie di paura per bambini con un libricino semplice semplice, adatto anche ai bambini di tre anni e spaventoso solo nel titolo.

La paura del mostro narra le vicende di un povero ranocchio che fatica a prendere sonno perché qualcosa di mostruoso e inquietante di nasconde nell’oscurità della sua cameretta, terrorizzandolo a morte e impedendogli di dormire come si deve.

Con sommo stupore, il lettore apprenderà presto che quel qualcosa altro non è che una bambina dispettosa, volenterosa di prendere di mira il ranocchio con scherzi e prepotenze senza fine.

Variazione su un tema letterario, abbastanza battuto, che prevede gli esseri umani come veri “mostri” da temere, La paura del mostro è una simpatica favola moderna sulla prepotenza che basa sul ribaltamento dei ruoli tradizionali il suo potere esplicativo.

La paura del mostro libro

Oltre a rendere immediatamente sgradevole la bambini dispettosa, il testo consente infatti al piccolo lettore di provare a guardare le cose da prospettiva opposta e di domandarsi se tutto ciò che ci terrorizza non debba in realtà avere a sua volta paura di noi.

Dedicata a quei bambini che soffrono di terrori vaghi o legati a creature innocue (come le rane, appunto), La paura del mostro è davvero un’ottima lettura, in grado di far riflettere i bimbi e di attivare in loro quella componente razionale che riporta tutto ad un piano di equità.

7) La scuola dei mostri

La scuola dei mostri

Libro riservato ad un pubblico di bambini piuttosto grandicelli (dai 6 anni in su), La scuola dei mostri rappresenta un piccolo prontuario dell’orrore, in grado di svelare ai bambini le peculiarità di ogni creatura della notte sotto le vesti di una simpatica storiella rivola ad esorcizzarne la componente più spaventosa.

L’albo composto e illustrato da Febe Sillani introduce infatti al piccolo lettore zombies, vampiri, lupi mannari, streghe, trolls, fantasmi e stregoni voodoo impiegando l’artificio narrativo basato sull’apprendimento scolastico e mostrando così al bambino il lato giocondo e fanciullesco di tutte quelle creature che popolano il suo immaginario spaventoso.

Vicenda molto semplice, ma piuttosto curata, La scuola dei mostri narra infatti le peripezie di un gruppo di allievi piuttosto particolari che si cimentano con materie di insegnamento incentrate sull’arte di terrorrizzare il prossimo (bambini soprattutto) e che devono svolgere alcuni compiti prima di poter assurgere a tutti gli effetti al ruolo di mostri.

Dedicato a tutti quei bambini delle scuole primarie che amano l’immaginario iconografico legato al terrore e che desiderano approfondire la conoscenza dei loro mostri preferiti, La scuola dei mostri risulta scritto in un carattere (stampatello maiuscolo piuttosto grande) che spiega immediatamente all’acquirente quanto il libro si rivolga ad una lettura “in solitaria” operata dagli stessi bambini e quanto l’opera possa rappresentare un valido punto di avvio per l’approccio autonomo dei bambini ai libri.

scuola dei mostri sillani

Pur basandosi su una trama priva di colpi di scena, tipici del filone letterario, e sostanzialmente piuttosto statica, difficilmente La scuola dei mostri deluderà i giovani lettori, in virtù di una sapiente alternanza tra la parte narrata e quella illustrata e in un carico di informazioni in grado di fugare numerosi dubbi sulla natura e sulle “abilità” dei piccoli mostri che compongono la storia.

 

mortina8) Mortina

Pur avendo già incluso il testo nella mia rassegna sulle migliori storie di Halloween, non posso esimermi dal citare due volte quello che è senza dubbio uno degli autentici capolavori della letteratura horror per bambini e uno dei libri più riusciti degli ultimi anni.

Storia di una bambina non morta che sogna di avere amici “normali” e che tenterà di coronare il suo sogno proprio nel corso della notte del 31 ottobre, Mortina è un libro spassosissimo che incrocia numerose tematiche care all’universo infantile lungo una narrazione interamente aderente ai canoni della letteratura di paura.

Dedicato ad un pubblico di lettori già pienamente a proprio agio con l’iconografia legata al terrore e con tutte le implicazioni connesse con l’immaginario zombie, Mortina sancisce, in questa ideale rassegna, l’inizio della maturità letteraria del piccolo lettore, ora pronto a giocare con le sue paure senza necessariamente cercare di sconfiggerle o sublimarle.

Pur non esistendo una reale fascia di riferimento per l’opera (che può venire letta dai genitori o fruita in modo autonomo durante i primi anni di scuola elementare), consiglierei l’approccio al libro solo dopo i 5 anni anni di età, in virtù delle sopracitate condizioni e di una serie di riferimenti letterari che risulterebbero incomprensibili a bambini di età inferiore.

mortina libro bambini

Una volta superate, cioè, tutte le ansie legate alla morte, al soprannaturale e ad elementi iconografici ideati proprio per risultare minacciosa, Mortina diventa una tappa quasi obbligata nel percorso di crescita operato da un bambino che ormai distingue alla perfezione la finzione dalla realtà e che anela a giocare con tutto ciò che un tempo lo spaventava, trovando anche un fertile terreno per un processo di immedesimazione vero e proprio.

 

Libri di paura per bambini, la luce oltre l’oscurità

Eccoci dunque giunti alla fine di questo post, nella speranza di essere riuscita a portare un po’ di luce nell’oscurità che spesso accompagna le storie di paura per bambini e di avervi, al contempo, fornito qualche simpatico punto di partenza per una nuova avventura letteraria.

Ribadendo come sia assurdo escludere a priori dalla vostra biblioteca alcune opere per l’infanzia, solo perché ritenute paurose o non adatte ai bambini, l’invito è quello ad affrontare fin da subito le prime paure infantili e a lasciare che la carta stampata esorcizzi quanto è ben presente nell’animo del bambino.

Via libera dunque alle brevi storie di paura per bambini, purché se ne faccia buon uso e purché si impari a trarre il massimo vantaggio da quel naturale sentimento, in assenza del quale nessuno di noi si troverebbe qui oggi.

Per saperne di più, è disponibile la mia guida completa per educare i bambini con molta pazienza e ottime letture

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