Last Updated on 4 Aprile 2022 by Maestra Sara
Se molti filosofi greci venivano accusati di rivolgere troppo lo sguardo al cielo e troppo poco agli affari terreni, l’epoca postmoderna in cui viviamo ha un po’ smarrito il senso di meraviglia derivante dall’osservazione del firmamento e da quella finitudine che solo l’universo, in tutta la sua complessità, può evocare.
Talmente assorbiti dagli eventi terreni e dai loro infiniti rivolgimenti, prestiamo spesso sempre meno attenzione verso tutto ciò che suscita meraviglia autentica e che può conferire un valore differente alle nostre esistenze, oltre il mero nozionismo o la speculazione fine a se stessa.
Mentre educhiamo i nostri bambini al valore della biodiversità, all’importanza della raccolta differenziata, allo spreco connesso con una serie di luci elettriche lasciate impunemente accese, dunque, non sarebbe una cattiva idea astrarci per un momento dal nostro essere-nel-mondo (coi trattini, nel senso heidegerriano) per riflettere su quel vasto complesso di fenomeni fisici che rende la nostra esistenza possibile, oltre che misteriosa.
Un ottimo punto di partenza per alleviare le fatiche connesse alla nostra dimensione mortale e al dover seguire passo per passo gli infiniti cambi prospettive morali e sociali offerte dalla politica (minuscolo, ovviamente) è rappresentano dal geniale e simpatico libro scritto da Stefano Falai che ha come tematica principale, inutile dirlo, proprio il firmamento.
“Vega Star, la stella polare che verrà” è infatti una bellissima storia per bambini che narra le gesta della stella Vega trasponendole in una sorta di fiaba celeste in grado di divertire e appassionare il lettore e di portarlo, al tempo stesso, a riflettere sui misteri del cosmo.
Scritto interamente in rima alternata, come una lunga filastrocca, il libro non è un compendio di astronomia per bambini, preciso subito, ma una storia illustrata, piuttosto avvincente, che antropomorfizza gli elementi celesti per avvicinarli all’universo emotivo del bambino e per stabilire una sorta di connessione emotiva tra il piccolo lettore e i personaggi della vicenda narrata.
L’artificio di Vega Star, la stella polare che verrà risiede proprio nella sua capacità di narrare suscitando interesse, nel senso che la storia risulta perfettamente accessibile, da un punto di vista cognitivo ed emotivo, anche a tutti coloro che non hanno mai sentito nominare Vega in vita loro, ma che, al tempo, stesso, risulta molto difficile leggerla senza provare curiosità verso la natura delle costellazioni e del firmamento.
Il libro non si rivolge, quindi, in modo specifico a bambini già a loro agio con le basilari nozioni astronomiche, ma a tutti coloro che desiderano generare un nuovo interesse partendo da una vicenda, in fondo, squisitamente umana.
La protagonista di “Vega Star, la stella polare che verrà” si trova infatti, nel corso della narrazione, a districarsi attraverso una serie di peripezie che riflettono quelle di ogni bambino desideroso di trovare il suo proverbiale posto nel mondo.
Vega Star, la stella polare che verrà, storia di stelle e solitudine
“Vega Star, la stella polare che verrà” si apre con una rapida infarinatura relativa alle principali costellazioni e con la spiegazione del sentimento di solitudine che provava la piccola Vega (piccola non in senso letterale: Vega ha una massa due volte superiore a quella del Sole) nel non riuscire a trovare il suo posto in alcuna costellazione.
Proprio il forte sentimento di esclusione che prova Vega, spinge la stella a cercare di intrufolarsi nella costellazione dell’unicorno, creando non pochi problemi e amputando, involontariamente, proprio il corno che definiva la figura celeste.
Gli stessi problemi sorgono quando Vega sottrae senza volerlo un gemello all’omonima costellazione e quando il suo tentativo di ingresso nella costellazione del leone produce l’effetto di arruffare la criniera al fiero animale.
Le cose non vanno meglio quando Vega tenta di inserirsi nella costellazione della Bilancia, piegandole un asse, fino a provocare lo sconvolgimento dell’ordine cosmico che porta tutte le altre stelle del firmamento a rincorrere Vega con intenzioni non esattamente pacifiche.
Grazie all’intervento della regina del firmamento, la Stella Polare, la situazione evita di precipitare: le stelle del firmamento riescono a tornare alla loro collocazione e Vega può finalmente trovare il suo posto nella costellazione della Lira Di Andar, pronta a raccogliere lo scettro che la Stella Polare lascerà tra dodicimila anni.
Con l’universo finalmente al suo posto, la narrazione si conclude con uno sguardo sulla situazione futura che vede Vega in veste di nuova Stella Polare e sulla storia di come e quando le stelle polari sono cambiate dal 4.700 A.C. ad oggi.
Davvero bello, ricco di entusiasmo e ben illustrato, “Vega Star, la stella polare che verrà” è una lettura perfetta per tutti coloro che desiderano, dopo tanto guardare in basso, levare uno sguardo al cielo per capire cosa succede oltre i nostri effimeri problemi e, magari, per sognare un po’.